È stato presentato al qualificatissimo pubblico degli Amici della Scala di Milano lo spettacolo teatrale di Massimiliano Finazzer Flory “Essere Leonardo da Vinci _ un’intervista impossibile”.

 Lo spettacolo debutterà in Giappone il prossimo 16 febbraio, anche grazie alla fattiva collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura di Osaka, realizzerà una tournée a Tokyo, Fukuoka, Nagoya, Kyoto, Osaka fino al 27 febbraio. Per poi essere in scena per due mesi negli USA.

 «Debbo gratitudine assoluta a Leonardo – dichiara Finazzer Flory – e di conseguenza ad alcuni grandissimi suoi interpreti del nostro tempo tra cui desidero ringraziare il prof. Fritjof Capra dell’Università di Berkeley. Il mio spettacolo deve molto anche a lui. Perché Leonardo non è stato solo un pittore anche se già solo la pittura sarebbe sufficiente per eleggerlo genio impareggiabile del Rinascimento. Ma non si può capire il pittore se non si conosce lo scienziato Leonardo da Vinci, l’inventore Leonardo da Vinci. I suggerimenti di Fritjof Capra mi hanno permesso di integrare il Leonardo dal Trattato della pittura con un altro Leonardo».

Leonardo da Vinci, il grande genio del Rinascimento, è stato l’argomento di centinaia di libri sia dotti che popolari. Tuttavia, ci sono sorprendentemente pochi libri sulla scienza di Leonardo. Comprendere un fenomeno, per lui, significava fare un collegamento con altri fenomeni attraverso una somiglianza di schemi. Per apprezzare la vera dimensione del suo genio, bisogna essere consapevoli dell’evoluzione del suo pensiero in diverse discipline collegate. L’arte di Leonardo gli serve nella sua ricerca insistente dei segreti nascosti della vita. La sintesi Leonardesca è una sintesi tra arte, scienza e design (ossia progettazione); e in ciascuna delle tre dimensioni riconosce la natura come guida e modello. Leonardo capiva benissimo che alla fine, la natura e l’origine della vita sarebbero rimaste un mistero.

“Per Leonardo,” ha scritto il noto storico dell’arte Kenneth Clark, “il mistero era un’ombra, un sorriso, e un dito puntato nelle tenebre.”