Oggi mi sento masochista e voglio udire le imprecazioni dei numerosi “buonisti” radical chic, progressisti, sinistri, solidali e caritatevoli veri o presunti, che mi definiranno come populista, becero reazionario, xenofobo, intollerante, demagogo.
E sì, perchè non potrà che suscitare quel genere di reazioni, leggere quanto sto per scrivere.
I fatti accaduti a Rimini, dove una turista polacca è stata stuprata sulla battigia del bagno 130 da 4 extracomunitari dopo aver tramortito con una sequela di percosse l’amico, che era in sua compagnia, averli rapinati e la successiva violenza sessuale perpetrata nei confronti di una trans peruviana, mettono in risalto il completo fallimento delle politiche immigratorie degli ultimi 10 anni di Italia e dell’ Europa.
Dalle notizie fornite dalle forze dell’ordine, a seguito degli arresti dei quattro componenti del branco, autori degli efferati e ributtanti delitti, diventano di dominio pubblico le loro biografie.
Due criminali, sono fratelli; minorenni, marocchini, ma nati in Italia.
Sono stati “consegnati” ai carabinieri dal padre che vive nel nostro Paese senza permesso di soggiorno, attualmente agli arresti domiciliari per una serie di reati (spaccio di droga, furto, rissa,evasione dagli arresti domiciliari) che afferma testualmente “…Non voglio che i miei figli facciano queste stronzate, può capitare che rubino un telefonino, ma non uno che violenta una donna. Io gli ho detto che dovevano dire la verità, e che sono stati fortunati perchè io conosco il “giro” e potevano essere rintracciati dal protettore…; gli errori li ho fatti anche io; ho rubato, mi sono ubriacato, ho fatto risse…”.    
Il terzo componente del branco è un nigeriano di 17 anni, con precedenti per furto.
L’ultimo componete è un congolese di 20 anni (l’unico maggiorenne) sbarcato in Italia nel 2015, uno degli oltre 200 mila arrivati attraversando il Mediterraneo, che, ovviamente, ha fatto richiesta di asilo, ma è stata rifiutata dalla Commissione, concedendogli, però un permesso per ragioni umanitarie.
Il congolose è stato fermato alla stazione di Rimini mentre cercava di fuggire verso la Francia.
Non ha precedenti penali.
Come molti altri richiedenti asilo sbarcati sulle nostre coste, è stato ospite di una casa famiglia di Pesaro, attualmente era senza fissa dimora.
Nonostante la sua condizione precaria, il suo tenore di vita era di altissimo livello: auto sportive, vestiti alla moda.
Il quadro che emerge è l’emblema di quanto siano stati gravi gli errori commessi negli ultimi anni da parte delle forze politiche che hanno governato il nostro Paese e le “abominevoli” decisioni intraprese per contrastare e regolare l’ondata migratoria che ha sommerso l’Italia.
Immigrati pluripregiudicati che nonostante i vari decreti di espulsione stazionano sul nostro territorio, che “giustificano” i “piccoli reati” dei loro pargoli e che li ritengono fortunati per non essere stati “giudicati” dai protettori della prostituta violentata e rapinata.
I loro pargoli minorenni che usufruiranno della cittadinanza italiana non appena verrà approvata la legge sullo ius soli “calmierato” (così viene definito dai promotori di questa scellerata proposta legislativa), calendarizzata nei due rami del Parlamento e ritenuta indispensabile e imprescindibile dall’attuale maggioranza di Governo, tanto da chiedere a gran voce che sia approvata prima della fine dell’attuale “agognante” legislatura.
Lo ius soli è un elemento indispensabile per l’integrazione dei nuovi “italiani”; così si ode dagli scranni dell’emiciclo di Montecitorio e di Palazzo Madama.
I fatti di Rimini lo dimostrano, così come i fatti di Barcellona, Parigi, Bruxelles.
Appunto.
Peccato sia esattamente il contrario.
E’ evidente come la realtà quotidiana ci dimostri che la concessione della cittadinanza agli stranieri deve essere il risultato di un percorso lungo in cui vi sia la tangibile e concreta attestazione di una reale integrazione e di una volontà profonda di voler seguire i nostri valori, le nostre leggi, i nostri doveri.

I dati inerenti gli sbarchi dei “sedicenti profughi” ci dicono che solo un’ esigua minoranza possiede i requisiti per ottenere il diritto di asilo; tutti gli altri non scappano da nessuna guerra o da persecuzioni razziali, culturali, religiose, ma arrivano in Italia e in Europa perchè attratti da false promesse di facili guadagni.

Ma non importa, tanto un “pezzo di carta” lo si consegna a chiunque, perchè si possono sempre trovare o inventare condizioni esistenziali che permettano di soggiornare a spese del contribuente italico per anni.
Come la protezione umanitaria, di cui gode il congolose dei fatti di Rimini.
Una condizione che esiste solo in Italia; Prodi docet ! (norma legiferata dal Governo Prodi Bis).
E che importa se una volta conosciuta la realtà, i facili guadagni vengono conseguiti tramite attività illecite che consentono (e chi lo nega) elevati e agevoli introiti.
Ah, ma questa è una realtà non vera e sminuita dai sostenitori del melting-pot, delle frontiere libere, del “nessuno è straniero”, di coloro che la “mia patria è il mondo”.
E’ la visione di coloro che ci rampognano quotidianamente, dicendo che gli immigrati ci pagano le pensioni e che contribuiscono in maniera sostanziale al nostro welfare.
Già le pensioni.
Le pensioni, che nonostante il decisivo e indispensabile contributo dei “veri e nuovi lavoratori” (i lavoratori italiani, del resto lo sanno tutti, sono dei lazzaroni, fancazzisti, mangia pane a tradimento), sono sempre misere e saranno ancora più misere nei prossimi decenni.
Del resto sono gli stessi che appartengono alla fazione che non vogliono udire le lagnanze di chi sbarca il lunario con 500/600 euro di assegno pensionistico e che usufruisce gratuitamente dell’assistenza sanitaria e che ha elevato l’ età pensionabile a pochi istanti prima di passare a miglior vita.
A miglior vita, come ha rischiato di approdare la pensionata ultra-ottantenne violentata a Milano in zona Niguarda da un presunto straniero (usiamo il condizionale perchè altrimenti siamo tacciati di razzismo) qualche giorno fa.
Questa è l’ Italia oggi; questo è il nostro Paese che verrà lasciato ai nostri nipoti se non si invertirà la rotta.
 
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)