Domenica 15 e venerdì 20 gennaio ad Avella rivive la “Festa Del Majo Di San Sebastiano”, l’antichissima tradizione legata alla natura e alla prosperità, che propone musica del folclore campano e gastronomia di qualità. L’evento è promosso dal Comitato Pro Majo, in collaborazione con l’associazione Pane, Ammore e Tarantella e l’Azione Cattolica, ed è realizzato con la direzione artistica di Roberto D’Agnese per Omast Eventi

La Festa del Majo (dal latino major, l’albero più grande) comincia alle 6 di domenica 15 gennaio, quando i cittadini (sindaco in testa) si radunano per la Santa Messa con la benedizione degli attrezzi che taglieranno il majo, per poi partire per la montagna, con vivande al seguito da consumare durante il rito durante il quale si sceglierà il majo da tagliare. Alle 14.30 parte la “processione” del majo tagliato: quest’anno la “discesa del majo” è accompagnata dall’Aurunca folk band, banda di tradizione popolare di Sessa Aurunca composta da 25 elementi. Una volta arrivati in Piazza Primo Maggio il majo viene issato ed attorno ad esso vengono posizionati i “sarcinielli” (fascine di legna) raccolti dai “figli del majo” (giovani del paese).

La festa continuerà, poi, venerdì 20 gennaio, quando si darà il via al programma civile e religioso, con giochi antichi alle ore 11 e, alle ore 12, il convegno “Il majo di Avella”. Alle 14.30 la sfilata dei “figli del majo” nel centro storico del paese e il momento più atteso alle ore 16, con la processione di San Sebastiano Martire: al termine, rientrati in Chiesa e celebrata la Santa Messa, il parroco, Don Giuseppe Parisi, si recherà all’esterno per l’accensione del majo, rito propiziatorio accompagnato dalla musica, che continuerà  per tutta la durata del “fucaron”, con il concerto di Luca Rossi (alle ore 19.30 in Chiesa) e dei Bottari di Macerata Campania, che comincerà dopo l’accensione. Ad arricchire la giornata sarà anche l’offerta gastronomica (stand aperti dalle ore 18 in viale San Giovanni) che sarà incentrata sui piatti della tradizione, con il caciocavallo impiccato, la melanzana di San Sebastiano, la pizza di granone con scarole e fagioli, castagne, nocciole, ricotta, formaggi, torrone preparato al momento e il dolce di San Sebastiano. Su prenotazione (al num. 3804309703) sarà possibile effettuare visite guidate all’anfiteatro romano.

Giovanni Scotti