Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona, alla 77esima edizione in un’edizione rinnovata,  si presenta con oltre 650 capi iscritti da 120 allevamenti e da 8 Paesi.
Una vetrina espositiva che rappresenta quanto di più innovativo il comparto sa esprimere e oltre 50 momenti di approfondimento, con un qualificato focus dedicato alla formazione di giovani e professionisti.

La  rassegna, sulla quale si alzerà il sipario il prossimo 1° dicembre  e terminerà il 3 dicembre, è frutto di un lungo percorso di condivisone con tutti gli attori del settore per proporre soluzioni di coinvolgimento ed espositive efficaci.

Tuttavia a Cremona Fiere non ci si ferma ai numeri, ma si punta a sottolineare il ruolo centrale delle storiche Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona, unico evento internazionale in Italia del settore, che è  da sempre a disposizione dello sviluppo del comparto.

La rassegna –  spiega il presidente Roberto Biloni – costituisce il momento di sintesi di un lavoro che come Cremona Fiere svolgiamo tutto l’anno per mantenere vivo il dialogo sia con il mondo allevatoriale, che con il Comitato tecnico scientifico.

Attraverso incontri periodici e occasioni di confronto con gli allevatori, Cremona Fiere tiene il polso delle problematiche del comparto e si esprime attraverso il suo Comitato tecnico scientifico, ma propone anche occasioni di formazione e momenti di approfondimento.
Ed è proprio nella scia di questo percorso, che inizia già il giorno successivo alla chiusura della mostra, che si inseriscono i lusinghieri numeri di quest’anno”.

Innanzitutto, la mostra zootecnica, il 3° Cremona International Dairy Show, un’occasione unica, che valorizza la proverbiale passione degli allevatori italiani per le “regine del latte”, ma che quest’anno rafforza la sua valenza internazionale con la presenza di capi e allevamenti internazionali e un panel di esperti di fama mondiale a partire dal giudice Mark Rueth.

Ottime prospettive anche per l’asta, @CR European Sale at Cremona 2022 anch’essa progettata su presupposti di altissimo livello con il banditore Nici Nosbish e i certificati Torban Melbaum.

Per mettere in evidenza il lavoro che sta dietro alla rassegna – continua il direttore generale Massimo De Bellis – va detto che queste iniziative sono state accompagnate da un programma di promozione internazionale e di incoming buyer realizzato con la collaborazione di  ICE agenzia, nell’ambito del piano di promozione del Made in Italy”.
In equilibrio con l’alto livello della mostra zootecnica la vetrina espositiva, che si conferma significativa sia per le novità tecniche, che per quelle tecnologiche.
Al visitatore – aggiunge ancora il direttore – viene proposto un itinerario ragionato che spazia dalla genetica, all’alimentazione, fino ad attrezzature, macchine, servizi, per una produzione sempre più sostenibile e attenta alle esigenze di tutta la comunità, dall’allevatore alle aziende coinvolte nella filiera, al consumatore”.

Cremona, però, è anche da sempre lo scenario privilegiato per lo sviluppo del dibattito zootecnico, un vero crocevia per la crescita del comparto e per la divulgazione delle innovazioni.

Anche in questo senso la 77esima edizione, conferma le aspettative proponendo con interlocutori qualificati approfondimenti su ogni aspetto dell’allevamento bovino, in un’ottica di filiera e mettendo a fuoco contemporaneamente momenti dedicati anche alla realtà dei comparti suino e ovicaprino.

Il programma convegnistico –  specifica De Bellis – è il risultato di un lavoro sistematico del Comitato Tecnico – Scientifico (che lavora regolarmente tutto l’anno) ed è stato messo a punto partendo dalle esigenze del mondo produttivo con cui vi è dialogo strettissimo, centrando tutti i temi cruciali.
Dal benessere animale, all’approvvigionamento delle materie prime; dalla sostenibilità ambientale ed economica alla visione strategica del settore; dall’utilizzo delle risorse come l’acqua alla produzione di energie rinnovabili.

Inoltre, quest’anno, tra le novità, un articolato focus sulla formazione con momenti dedicati al diverso pubblico: dai bambini ai quali è riservato un momento e un programma apposito agli studenti delle scuole agrarie, impegnati già da mesi nel progetto On the way to Cremona, che ha coinvolto quasi 1000 studenti e che punta a dare spessore alla formazione dei tecnici di domani.
Fino ad una giornata di formazione riservata agli agronomi e ai professionisti, messa a punto con una nuova interessante collaborazione con l’Ordine degli Agronomi di Cremona e il Collegio dei Periti agrari di Cremona
”.