Secondo una ricerca Ipsos per Gillette Il 92% degli italiani concorda sull’importanza dell’allenatore per trasferire ai giovani atleti i valori dello sport e della vita, tra cui spiccano il rispetto per gli altri, lo spirito di squadra – inteso come il saper vincere ma anche perdere insieme –, la disciplina e il senso di responsabilità.

“Lo sport promuove dei valori di vita sani, dei buoni comportamenti che con il tempo diventano abitudini, e sprona i giovani a fare meglio, sia sul campo sia fuori”, afferma Arrigo Sacchi, endorser di “Gillette Giovani Promesse” e allenatore per eccellenza.

 E la figura a cui fanno maggiore riferimento (secondo il 92%) è l’allenatore, che ha il compito di trasmettere insegnamenti importanti, tra cui i più rilevanti sono: il rispetto per gli altri (71%), siano essi compagni di squadra o avversari, lo spirito di squadra (70%), quindi imparare a vincere ma anche perdere insieme, e la disciplina e il senso di responsabilità (68%).
E se l’importanza del rispetto per gli altri viene confermata dai dati anche a livello locale, dove la preferenza accordata arriva al Nord all’83,5%, il valore meno gettonato in questa area geografica è la competizione (30%).
Guardando in particolare le risposte date dai giovanissimi (fascia 18-24 anni), si vede come il 96,3%, quindi la quasi totalità, dichiari che il mister è molto e abbastanza importante per trasmettere lo spirito di squadra; seguito dalla disciplina e senso di responsabilità (93,9%) e, dato questo piuttosto sorprendente, dal saper perdere, che ha ottenuto una percentuale di preferenze di ben il 91,1%.
L’indagine Ipsos, non solo quantitativa ma anche qualitativa, ha permesso di raccogliere in proposito anche alcuni commenti spontanei degli intervistati: “È l’allenatore che ci ha insegnato il rispetto per gli altri, compagni di squadra e non, e la lealtà per la squadra. Sono valori che condivido e fanno parte della mia vita”. “Quando giocavo a calcio il mister era l’anima portante della squadra, il maestro che ci indicava la giusta via”.
Un aspetto importante per uno sportivo è la cura della propria immagine e del fisico, indice di rispetto per se stessi, ma anche per i compagni e gli avversari. Dal fare attenzione alla linea, che raccoglie l’83% delle preferenze, all’avere la divisa in ordine (79%) e anche mantenere capelli e barba sistemati oppure, in alternativa, il viso ben rasato (rispettivamente il 70% e il 59%).
Dall’indagine emergono come particolarmente attenti all’aspetto estetico gli italiani del Nord, nello specifico residenti nel Nord Est, che con il 55,3% delle preferenze affermano l’importanza dell’attenzione alla linea e, interpellati sui principali valori che associano allo sport, dichiarano per il 31,9% l’importanza della cura del fisico.
Strettamente legato alla cura di sé e della propria immagine è il concetto di look, particolarmente importante per i più giovani per asserire la propria unicità. Un ruolo chiave è svolto dalla rasatura del viso, parziale per chi preferisce un look con barba o baffi, o totale per chi predilige invece un viso liscio e perfetto, alla Ronaldo. La scelta del look passa, infatti, anche attraverso l’imitazione di personaggi famosi, tra i quali chiaramente gli sportivi vengono visti come modelli aspirazionali. Dall’indagine emerge però che le icone sportive non sono prese come modello solo per il loro aspetto esteriore, ma anche per il loro modo di comportarsi al di fuori del campo e i loro valori.
Questi alcuni commenti di ragazzi intervistati a proposito dei loro personaggi sportivi preferiti: “Ammiro molto Cristiano Ronaldo. Oltre a essere uno dei migliori al mondo è anche uno di quelli che fa più beneficienza”; parlando di Zanetti “Un grande calciatore, con un amore per la maglia che al giorno d’oggi è difficilissimo trovare”; a proposito di Maldini “Come lui sono una persona che si sacrifica per gli altri, che guida il gruppo, che sprona e supporta quando ce n’è bisogno”.
Dell’importanza dei valori e del ruolo dello sport nella vita dei giovani è sempre stato fermamente convinto Arrigo Sacchi che, condividendo lo spirito e gli obiettivi del programma “Gillette Giovani Promesse”, ha deciso di sostenerlo: “Il mio invito a tutti i ragazzi che partecipano a Gillette Giovani Promesse e ai loro allenatori, è di puntare prima di tutto a diventare delle persone migliori, più che dei campioni. La tecnica e la prestanza fisica col tempo possono svanire, mentre essere una persona abituata al sacrificio, che dona agli altri ed è orgogliosa di far parte di qualcosa più grande di sé è un insegnamento che vale per la vita.”