Ennesima trasferta in quel di Verona (sponda Hellas).
Dal lontano 1987 , anno in cui per la prima volta seguii la mia squadra nella città Scaligera, mi preme sottolineare come il calcio moderno e la passione dei tifosi sia messa a dura prova.
I “maitre a penser” del calcio non mancano mai di sostenere che gli spalti dei nostri stadi siano vuoti per una serie di ragioni che abbiamo ascoltato e riascoltato decine , per non dire centinaia, di volte.
Stadi fatiscenti, poco comodi, privi di servizi da dedicare al tifoso, violenza dentro e fuori gli impianti, mancanza di fuoriclasse nel nostro torneo, ecc.
Probabilmente, lor signori non hanno mai messo piede in uno stadio di calcio italiano se non in tribuna stampa oppure seguono le partite dal salotto di casa o dalla redazione delle loro testate giornalistiche.
Un esempio è Verona.
Città storica, città di epoca romana -vedasi il famoso l’anfiteatro-, visse il suo massimo splendore con la Signoria Della Scala-Can Grande, maggior e più noto esponente, con numerose testimonianze architettoniche, ammirati da migliaia di turisti di tutto il mondo.
Non si può dire la stessa cosa dello stadio, rimodernato e ampliato per i mondiali del 1990, ma costruito con le assurde normative dettate dal Coni che imponeva la pista d’atletica in ogni impianto che usufruiva dei contributi pubblici.
Il Bentegodi non è certo una cornice adatta per il calcio avendo una visuale non ottimale. Aggiungiamo che la squadra ha una tifoseria di impronta inglese, che tuttavia è sempre numerosa e che non ha mai fatto mancare il suo sostegno anche negli anni in cui la squadra militava nelle serie minori. La passione non ha categorie direbbero i veri tifosi.
Ma la passione dei veri tifosi è messa a dura prova.
Stadio blindato, settore ospite e parcheggio riservato completamente isolati.
Sicurezza, quindi, ai massimi livelli, ma al limite non c’è mai fine.
Uscita casello Verona Nord, decine di auto e pulmini di tifosi rossoneri incanalati in un angusto parcheggio dove vengono effettuati controlli meticolosi da parte delle forze dell’ordine, che confiscano anche normali ombrelli per la pioggia nonostante vi sia il divieto di introdurli all’interno dello stadio ma non di portarli in auto (forse sono cambiate le normative in questi ultimi giorni e quindi cari cittadini italiani sappiate che d’ora in poi se volete uscire in auto quando piove sappiate che dovrete attrezzarvi con altri oggetti per ripararvi dalla pioggia); alle rimostranze dei proprietari, nessuna risposta.Evidentemente i tifosi sono cittadini di serie B che non hanno diritto di alcuna spiegazione.
Sosta durata quasi un’ora per uscire dall’angusto parcheggio e formare un corteo scortato dalle volanti della polizia che ci conducono alla zona riservata antistante il nostro settore dello stadio.
Ulteriori controlli all’entrata e finalmente a 10 minuti dall’inizio della gara si riesce a prendere posto.
Alla fine della partita, un’attesa durata oltre un ‘ ora e migliaia di persone che debbono defluire da una sola scala perchè le altre non sono utilizzate per ragioni di supposto ordine pubblico. Lascio immaginare la calca della folla assiepata in pochi metri quadri.
Infine dopo altri 20 minuti via libera ognuno con le proprie autovetture , libero, sottolineo, anche di fermarsi in qualsiasi punto della città con tutte le conseguenze del caso.
Morale: treni speciali per i tifosi aboliti, prezzi dei biglietti assurdi, orari delle partite a tarda sera, ostacoli e intoppi per coloro che vogliono andare in trasferta e la colpa degli stadi vuoti sono gli impianti vetusti ? O la violenza? Ma negli anni 70/80/90 stadi pieni anche se scomodi e violenza di gran lunga maggiore.
Una esame accurato del fenomeno deve essere fatto, un esame però obbiettivo e non capzioso.
Massimo”old-football”Puricelli
Legnano(MI)