Intervista a Maria Rosa Fimmanò, l’esperta di equilibrio e benessere che ci aiuta a migliorare noi stessi. 

Chi è Maria Rosa Fimmanò?

Sono una persona che ama lo studio e mettersi in gioco per trovare nuove risposte alle esigenze della vita quotidiana per vivere meglio e mantenersi più a lungo possibile sani, felici e soddisfatti della propria vita. Ho elaborato molti metodi per riuscire a rientrare in questi principi: adesso riesco a godermi la vita mentre molto tempo fa non ci riuscivo. Mi fa piacere portare tutto ciò, ogni giorno, nella vita quotidiana delle persone che desiderano nuovi stili di vita e nuove modalità per usare i propri talenti, per seguire la propria missione nella vita e per sentirsi più in armonia con se stessi, con gli altri e con il pianeta che ci ospita.

Di cosa si occupa Maria Rosa Fimmanò?

Scrivo, insegno, studio e ricerco metodi nuovi per il benessere e per scoprire il nostro modo di “funzionare” nella vita. Uso il termine “funzionare” perché ho scoperto nuovi legami tra il nostro organismo, il suo equilibrio e come poi ci rapportiamo con il mondo esterno, con la nostra missione, con i nostri talenti e con la nostra realizzazione.

Il mio lavoro si divide tra lo studio di osservazione del corpo, dell’organismo, delle reazioni e della forma fisica e la ricerca di nuove soluzioni per la persona, a qualsiasi età, per ottenere migliori risultati in tutto ciò che fa, a parità di impegno e con minor sforzo. Si tratta di un gioioso impegno nel poter realizzare quello che ci piace, che sia nel lavoro, nelle vacanze o nella famiglia. Mi diverto a farlo attraverso numerose tecniche pratiche, attraverso degli esercizi che chiamo “potenziatori” che, appunto, potenziano il nostro organismo, sia fisico, sia in tutti gli altri aspetti – energetico, mentale ed emotivo – per avere più energia in qualunque cosa facciamo.

A chi si rivolge Maria Rosa Fimmanò?

Il mio lavoro, la mia ricerca e i miei studi si rivolgono a chiunque abbia bisogno di risposte e proposte di soluzioni per poter scegliere su una gamma più ampia di possibilità.

Lavorare con i neonati è molto bello perché è come se avessero una parola e potessero parlare facendoci comprendere ciò di cui hanno bisogno; è affascinante anche il lavoro con le coppie che vogliono avere figli ma incontrano difficoltà pur non avendo nessun problema oggettivo. Opero con i bambini, sia nell’aspetto della vita scolastica sia di vita con gli altri, con i propri cari e gli amici, per trovare nuove armonie ed  equilibri nella ricerca fin da piccoli dei loro talenti, per poterli meglio indirizzare.
Lavoro con gli adulti, specie con persone che vogliono riuscire ad essere presenti a se stessi in qualsiasi momento e sempre in forma e che non vogliono rischiare di dover saltare impegni importanti: un artista che deve mantenere la data di un concerto, una sposa che vuole arrivare in forma e senza imprevisti al matrimonio, professionisti che si occupano di aziende con la necessità di prendersi cura del proprio corpo, della propria forma fisica e del proprio benessere in relazione ai pressanti impegni e allo stress di ogni giorno.

La teoria che dice “Siamo quello che mangiamo”: è vera secondo lei?

Siamo quello che mangiamo non solo in quanto cellule che si formano, ma anche in quanto azioni, atteggiamenti e modalità di rapportarci con ciò che ci circonda. Il cibo crea interconnessioni al nostro interno e, poi, dal nostro interno verso l’esterno: il nostro organismo è un “trasmutatore” delle sostanze che mangiamo. Quello che ho visto nei miei anni di esperienza è che ciò che mangiamo influenza notevolmente non solo la nostra forma fisica bensì anche il nostro successo nel lavoro, nella vita di interazione con i nostri cari e con gli amici. Ho testimonianze di clienti e allievi della mia Accademia che mi confermano che migliorando le proprie abitudini alimentari e nutrendosi di cibi che danno energia (i cibi potenziatori) si riesce ad ottenere molto di più nella vita, sia dal punto di vista fisico, sia da quello lavorativo o affettivo. I cibi potenziatori si possono trovare anche in modo personalizzato: questo significa non più eliminare ciò che non fa bene ma aumentare il consumo di ciò che potenzia l’organismo.

Cosa vuol dire alimentarsi bene?

Vuol dire seguire l’innata attitudine del nostro corpo a ricevere il cibo nel migliore dei modi: rispettare le sensibilità e le compatibilità individuali per nutrirci con ciò che è meglio per noi stessi. Esistono regole generali, come eliminare o addirittura evitare i cibi di minor qualità a vantaggio di quelli con una qualità maggiore, provenienti da coltivazioni più rispettose della natura. Tuttavia non è necessariamente obbligatorio alimentarsi con cibi biologici: è sufficiente sentire che il nostro organismo beneficia dei cibi di cui ci alimentiamo con la consapevolezza che la nostra energia quando mangiamo aumenta. Il principio di base è mangiare e nutrirci. A volte mangiamo senza nutrirci, quindi senza ricevere energia dal cibo. Alcuni alimenti, per qualcuno sono ottimi mentre altri non vanno bene: il cibo presenta una compatibilità personalizzata per ognuno di noi. L’obiettivo nel mio lavoro è aumentare, favorire e privilegiare quei cibi che ci danno pronta energia. Quei cibi ci fanno sentire più vivi e propensi ad agire in armonia con chi ci sta vicino donandoci un sorriso stabile e una forza costante.

Quali sono gli effetti di una buona alimentazione?

Innanzitutto un bel sorriso: quando ci nutriamo con cibi adeguati acquisiamo più motivazione e vitalità. La mia idea è stata quella di usare il momento del pasto come momento importante per raccogliere più energia, da sfruttare come occasione di beneficio e di benessere. Dovendo noi mangiare, approfittiamo per trasformare quel momento non solo per placare l’appetito, bensì per nutrirci come se mangiassimo degli integratori e dei cibi che ci permettono di essere più sereni quando andiamo a rapportarci sul lavoro mantenendo la tranquillità di fronte alle sfide della vita e all’impegno che ci viene richiesto, riuscendo, ad esempio, a parlare con i figli in modo più armonioso.

Chiunque ha vissuto l’esperienza di come ci si sente quando si è mangiato bene e quando invece per qualche motivo il cibo non era adeguato alla nostra natura: è sufficiente osservarsi un po’ di più e notare come cambia la nostra vita, l’energia e anche il nostro umore. D’altronde, il cibo costruisce i nostri ormoni e la nostra struttura: dal cibo dipende il nostro umore.

Qual è il percorso che l’ha portata a questa ricerca? 

Ho fatto degli studi di Astronomia e dopo la laurea ho insegnato matematica e fisica per molti anni. A causa di gravi sintomi ho dovuto assentarmi dal lavoro cercando una soluzione ai miei problemi (che non si riusciva a trovare). Ho così provato ad aiutare le persone che volevano sostenermi conducendo in prima persona degli studi per capire come mai stavo così male. Alla fine ho trovato delle soluzioni mettendo in campo i miei studi di fisica quantistica unendoli alle mie conoscenze approfondite del modello antico cinese e delle discipline olistiche orientali e occidentali; con questo metodo ho ritrovato un benessere personale. Le persone intorno a me mi hanno chiesto come avessi fatto a ritrovare la mia serenità e la forma fisica e mi hanno chiesto di insegnarglielo. A quel punto ho lasciato il mio precedente lavoro di insegnante per aprire la mia Accademia, nella quale insegno ciò che ho scoperto; quotidianamente le persone con le loro testimonianze mi confermano i benefici che ottengono nella loro vita di relazione nel mondo esterno, nel mondo interiore e nella loro forma fisica.

Cosa sono le abitudini? Quali sono quelle buone e quali quelle da evitare?

Il nostro organismo è abitudinario: le abitudini ci facilitano spesso la vita permettendoci di essere più rapidi a fare qualcosa. D’altro canto, le abitudini, a volte si instaurano anche quando non sono le migliori per noi, portandoci a subirle. Possiamo cambiare le nostre abitudini trasformandole in qualcosa che ci piace e che aiuti i nostri talenti e la nostra gioia di vivere. Cambiare le abitudini è possibile, anche se non sempre sono sufficienti l’intenzione o la forza di volontà: spesso è necessario aiutare il proprio organismo a cambiare perché le abitudini sono “scritte” nel corpo e si memorizzano nelle cellule e nei nostri tessuti; non sono solo una questione mentale o emotiva. E’ attraverso il fisico che possiamo avere risposte su come aiutarci a cambiare le abitudini che non ci piacciono per instaurarne facilmente di nuove. Per esperienza personale, le persone che si sono rivolte al mio metodo hanno adottato facilmente nuove abitudini praticando degli esercizi potenziatori e supportandosi con i cibi personalizzati (cibi che aiutano più facilmente a cambiare abitudini nutrendosi con gusto).

Come affrontare il cambiamento del vecchio per il nuovo?

Ci sono vari tipi di abitudini: quelle alimentari, nel lavoro ed in famiglia (Es. l’abitudine dopo cena di mettersi sul divano oppure di non fare colazione al mattino). Non possiamo dire che siano buone o cattive: dipendono dalle preferenze soggettive. Il momento del cambiamento è un momento importante: il nostro organismo è in grado di cambiare un’abitudine in tre settimane, ma per farlo è necessario dargli delle buone motivazioni e delle buone opportunità. L’organismo ha una sua intelligenza innata: appena proponiamo al nostro corpo un’abitudine migliore, esso la adotta volentieri. Se vogliamo eliminare alcuni cibi perché sappiamo che non vanno bene per noi possiamo, innanzitutto, sostituirli con cibi dello stesso tipo, di migliore qualità e con maggior gusto: in questo modo sarà più facile eliminare la vecchia abitudine perché la nuova è più gradevole.

Il benessere è un percorso alternativo alla medicina tradizionale o si integra?

Ritengo che non ci si debba porre in modo alternativo alla medicina tradizionale: sono dei campi di azione totalmente diversi. La medicina tradizionale ha dei suoi campi di azione, mentre le persone che, come me, ricercano migliori stili di vita e migliori abitudini si rivolgono a chi già si sente in forma oppure a chi vuole aiutarsi a stare meglio, cambiando le abitudini quotidiane, migliorando i propri stili di vita o sentendosi più soddisfatti facendo fruttare i propri talenti e seguendo la propria missione nella vita (quella direzione in cui ci sentiamo istintivamente portati per realizzare cose che ci danno soddisfazioni). Ogni persona ha il diritto e forse il dovere di occuparsi del proprio benessere agevolando il lavoro di quelle professioni che si occupano anche della nostra salute: se ognuno si prende cura di se è più facile che si mantenga in forma; se la persona si conosce di più sarà facilitata a far comprendere ad un professionista ciò che gli succede per essere meglio aiutato. Il mio obiettivo è che sia le persone che stanno bene, sia quelle che non sono nella migliore forma, possano essere aiutate con strumenti di vita quotidiana e con migliori abitudini durante il giorno partendo dall’alimentazione, attraverso cibi potenzianti o ricette di gusto e con esercizi semplici da praticare anche sdraiati, a letto, sul divano, che aiutino a gestire meglio gli impegni di vita quotidiana.

Che cos’è la fisica quantistica?

E’ un ramo della fisica nata nel secolo scorso: pone una nuova visione del mondo, probabilistica e apparentemente lontana dal senso comune, contrariamente alla fisica newtoniana che si basava sul meccanicismo e sul determinismo. Nella fisica quantistica i concetti sono quelli della probabilità e dei cosiddetti paradossi (situazioni che a livello mentale non riusciremmo a comprendere, tant’è che c’è il detto che la fisica quantistica ancora nessuno l’ha capita davvero). Con la fisica quantistica possiamo avere delle nuove chiavi di lettura di quello che ci accade: anche se è riservata al mondo delle particelle elementari, sempre più fisici si stanno occupando di applicare la fisica quantistica anche al mondo macroscopico, quindi alla vita quotidiana, a noi come esseri viventi e a quello che ci circonda.

E’ autrice del libro “Risolvere le Cinque Ferite”. Di cosa tratta? Cosa sono le Cinque Ferite?

Le cinque ferite sono conosciute con i nomi di Rifiuto, Ingiustizia, Umiliazione, Abbandono e Tradimento. Sono state studiate per la prima volta decine di anni fa ed ho elaborato un modo per trasformarle prima in categorie neutre, poi in vantaggi e talenti. Ho sentito per la prima volta parlare delle cinque ferite circa vent’anni fa e ho studiato un modo per risolverle perché, a proposito di abitudini, la mia forma mentis di matematica era proprio quella che per ogni problema dovesse esserci una soluzione. Ho usato i miei studi di medicina antica cinese applicando le mie conoscenze sulle Cinque Ferite: cinque sono gli elementi nella medicina antica cinese e Cinque sono le Ferite. Li ho abbinati e ho studiato il modo di risolvere le Cinque Ferite non più e solo attraverso l’aspetto delle intenzioni o l’aspetto emotivo, bensì attraverso esercizi fisici che si basano sulla natura bio-elettromagnetica del corpo, col solo ausilio delle proprie mani. Ho definito le Cinque Ferite non più come problemi ma come categorie neutre di cui possiamo avere i disagi, ma che possiamo trasformare in talenti ed in caratteristiche positive che ci aiutino a realizzare la nostra vita quotidiana nel lavoro e nella vita di relazioni.

Il nostro corpo cosa comunica?

Molto più di quanto immaginiamo, non solo dal punto di vista gestuale. Durante i miei corsi o conferenze, mostro come, leggendo la forma del corpo, posso addirittura leggere di una persona che lavoro fa e che situazione sta vivendo nella vita. La forma del corpo ci parla: la presenza dei fianchi larghi, del seno cadente, delle spalle larghe, della testa inclinata, del sovrappeso, della magrezza, delle rughe, delle labbra che piegano verso il basso o del doppio mento non le leggo dal punto di vista posturale, ma da quello della comunicazione. Sono tutte informazioni importanti; ho avuto risultati da persone che ascoltando questi messaggi e abbinando un lavoro pratico sono riuscite ad ottenere dei miglioramenti. Spesso, ascoltare il messaggio del corpo non basta: occorre agire, cambiando qualche abitudine o semplicemente esercitandosi per qualche minuto al giorno in semplici pratiche che aiutano a migliorare il nostro organismo e a trasformare le azioni che il nostro corpo fa naturalmente in azioni mirate verso ciò che noi desideriamo ottenere nella vita.

Quali sono i segnali più evidenti, quelli che, in genere, colpiscono di più?

Ho appurato che il nostro organismo ci manda due tipi di segnali. Uno è l’aspetto esterno del nostro corpo e l’altro è determinato dagli aspetti interni, ad es. i disagi, le situazioni in cui sentiamo di non essere in perfetta salute. Ci sono dei momenti in cui sentiamo che il nostro organismo ci sta dicendo qualcosa che spesso ignoriamo: può essere il disagio dopo aver mangiato, la stanchezza, la difficoltà nell’addormentarsi, l’eccesso di stress, la tendenza ad affrontare con fatica gli impegni quotidiani. Sono tutti segnali del nostro corpo che ci dicono che c’è qualcosa da migliorare ed è quello il momento migliore in cui intervenire perché l’organismo ha ancora l’energia per risolvere ciò che si sta predisponendo. Quando un problema si manifesta in tutta la sua interezza e complessità, molto probabilmente già da tempo l’organismo aveva cercato di mandarci dei segnali. Se aiutiamo il nostro organismo a prevenire i problemi prima che diventino grandi possiamo mantenerci più in armonia ed in equilibrio gustando appieno la vita di ogni giorno. Ci sono poi i segnali esterni come, ad esempio, il sovrappeso, i fianchi larghi, le rotondità addominali, la tendenza di alcune parti del corpo a cadere, ma anche le funzioni; sono tutti segnali che il nostro organismo ci manda per significare “Aiuto! Fai qualcosa adesso che ancora sei in tempo per risolvere velocemente”.

Parliamo dell’alimentazione e dell’educazione alimentare. Come educarla e da quando partire?

Dico spesso alle mamme che l’aspetto alimentare è importante fin dalla gravidanza: prima del concepimento e durante la gravidanza è importantissimo nutrirsi in modo corretto, così da agevolare l’organismo alle funzioni che dovrà sostenere. Il nutrimento corretto é personalizzato, privilegiando quei cibi che sviluppano l’energia e che, per fortuna, sono anche buonissimi. Io sono golosa, di dolci e di salati: amo nutrirmi con gusto ed è un messaggio che di solito i miei clienti apprezzano.

Anche lo svezzamento non è così ovvio perché ognuno di noi è diverso. E’ necessario assecondare quelle che sono le vere esigenze del bambino perché il primo approccio con il cibo può essere quello che poi lascia il segno per il resto della vita. E’ fondamentale avvicinare i bambini alla giusta alimentazione personalizzata, che dia loro energia aiutandoli a crescere nel migliore dei modi soprattutto nel momento in cui si formerà la propria struttura corporea e in questo le mamme possono anche assecondare il loro intuito innato.

Se si trovasse di fronte a Maria Rosa Fimmanò, quale domanda le farebbe (che magari, non le ha mai fatto nessuno)?

Io mi faccio continuamente domande. Mi chiedo come posso ulteriormente ampliare quello che già sto facendo; come posso studiare ancora di più? Tutti i professionisti possono migliorarsi sempre, arricchendo le proprie potenzialità e nuove forme per rendere più gradevole, facile e agevole il cambiamento.

Un’altra domanda che mi faccio spesso è “Quando vai in vacanza?” Quello è il momento in cui rimango ancora più in ascolto del mio organismo che, per me, è un modo di studiare ancora, nella maniera che amo, cioè osservando. Mi piace osservare quello che succede intorno e dentro a me; mi piace ascoltare perché ho capito che quando mi ascolto posso trovare nuove risposte.

Mi chiedo anche cosa pensano le persone di quello che faccio e per questo raccolgo le testimonianze. C’è chi mi consiglia di scrivere un libro con le testimonianze dei benefici ottenuti: c’è gente che ha migliorato la propria vita grazie al mio lavoro e questo, ovviamente, mi fa piacere.

Quali sono gli accorgimenti umani da prendere in questo periodo storico in cui siamo tutti in una centrifuga?

E’ un periodo storico impegnativo. Sta a noi cercare di rispondere nel modo migliore agli stimoli che arrivano dal mondo esterno e trovando dentro di noi le risorse per riuscire ad affrontare le sfide che siamo chiamati ad affrontare. Ognuno di noi può prendersi la responsabilità di aiutare il prossimo e il pianeta in cui viviamo. Dobbiamo tirar fuori più risorse possibili dal nostro interno: per questo ho elaborato dei metodi per in cui siamo noi a gestire lo stress e non viceversa. Sono metodi non teorici, basati sulla capacità dell’organismo di reagire bene allo stress. Il nostro corpo ogni giorno deve affrontare nuove situazioni (il freddo, il caldo, quello che mangiamo, l’inquinamento o la vita frenetica) ed è in grado di farlo se ha energia. Il leone diventa aggressivo quando non ha mangiato: se abbiamo un’alimentazione che non ci nutre probabilmente siamo portati a diventare aggressivi come il leone. Possiamo potenziare il nostro organismo a reggere gli impegni pressanti: per questo ho studiato e messo a punto delle semplici pratiche potenzianti che si possono fare anche a casa ogni giorno per cinque minuti, sentendone notevolmente i benefici.

Parliamo della sua Accademia.

La mia Accademia è nata spontaneamente: circa vent’anni fa delle persone che hanno visto come ero migliorata nel mio percorso di ricerca del benessere mi hanno chiesto come avessi fatto. Ho spiegato che avevo elaborato delle nuove tecniche mettendo insieme i principi della fisica, dell’elettromagnetismo, della matematica e della fisica quantistica con quello che avevo studiato nelle discipline orientali ed occidentali per il benessere. Unendo questi due tipi di studi ho elaborato delle procedure che si basano sul linguaggio binario, per conoscere meglio l’organismo e ciò di cui ha bisogno e per capire come migliorare i nostri atteggiamenti e la nostra vita quotidiana. Questo mi ha aiutata così come le persone che si sono rivolte a me. Spesso è impegnativo perché cambiare abitudini e migliorare se stessi richiede un vero e proprio impegno: non possiamo pensare di migliorare una situazione se rimaniamo nelle stesse condizioni che l’hanno creata. Cambiare le condizioni, non sempre è facile: ci vogliono tenacia, pazienza ed impegno. Con i miei corsi e le mie pratiche questo è possibile. Per questo ho creato anche delle nuove modalità di lavoro, da soli e in gruppo per ottenere risultati più velocemente e a tutti i livelli nella propria vita.

Parliamo delle parole chiave del tuo macro mondo. Quali sono le parole che utilizzi più spesso e quale significato attribuisci loro?

La prima parola è potenziamento. Quello che ci piace fare è dare al nostro organismo gli strumenti per potenziarsi; può avvenire attraverso il cibo, le parole giuste o attraverso il respiro. Potenziare il proprio organismo: può avvenire attraverso esercizi pratici che usano punti riflessi nel nostro corpo e antiche discipline del mondo orientale e occidentale praticando esercizi semplici anche stando sdraiati a letto o seduti sul divano.

Un’altra parola a cui tengo molto è procedura. Lavoriamo con procedure che si adattano alla persona cha un percorso individualizzato per ritrovare il proprio benessere; quello che va bene per uno non è detto che vada bene per un altro.

Un’altra parola: interconnessione. Siamo tutti interconnessi tra di noi e con la Terra e, a sua volta, la Terra è interconnessa con noi. Ogni nostra parte comunica con qualsiasi altra parte del corpo. Quando mangiamo il cibo giusto o eseguiamo gli esercizi potenziatori aiutiamo il nostro organismo a mettere in atto maggiori interconnessioni permettendo al nostro corpo di avere più risorse. Si trovano nuove strade per ottenere migliori risoltati, di qualsiasi tipo: migliorare i guadagni, aumentare la propria capacità di gestire lo stress, migliorare l’efficienza o l’efficacia del proprio lavoro senza che ne siano colpiti gli organi interni. Interconnettere tutte le nostre capacità vuol dire potenziare e sviluppare la possibilità per ottenere di più e più velocemente dal punto di vista del benessere fisico e da quello della vita sociale nel mondo esterno.

Mi piace usare anche la parola “progetti” (non tanto programmi): programmare può implicare una sorta di rigidità.  L’esperienza mi ha insegnato che bisogna avere la flessibilità di adattarsi ai veloci cambiamenti che avvengono non solo dentro di noi, ma anche all’esterno, per ottenere di più e il meglio dalla vita realizzando la nostra missione di mantenerci sani e in forma il più a lungo possibile. Per far questo possiamo aiutarci con la flessibilità nei nostri progetti: progettiamo lasciando sempre aperta la possibilità di prendere nuove direzioni all’occorrenza più efficaci e più funzionali ai nostri obiettivi.

Ha detto più di una volta che il nostro corpo è una “macchina”. Come lo inquadra se non è una macchina o, se una macchina, come lo definisce?

Il nostro corpo per certi aspetti può essere pensato come una macchina, però non nel significato che noi diamo di solito a questa parola. Nel momento in cui mangiamo, il nostro organismo elabora ciò che abbiamo consumato con i nostri cibi, quindi potremmo pensare a una “macchina” che trasforma il cibo. Non è però noto come funzioni davvero il nostro corpo: dobbiamo avere molto rispetto del nostro organismo perché in realtà non sappiamo tutto del suo funzionamento. Non è necessario conoscere la legge della forza di gravità per sapere che una mela cade e allo stesso modo possiamo aiutare il nostro organismo a “funzionare” meglio anche se non conosciamo tutte le leggi che lo governano. Il corpo ha delle risorse interne che lo rendono davvero speciale e noi dobbiamo accettare l’aiuto che ci offre quando c’è bisogno di più energia, di più focalizzazione o di risolvere un problema. Ho sempre più spesso evidenze che è il nostro organismo a determinare i nostri atteggiamenti e non solo il viceversa.

Cos’è l’energia?

E’ qualcosa che tutti conosciamo e che tutti siamo, però descriverla a parole non è semplice. Ci sono varie equazioni in fisica che esprimono l’energia: sono tutte uguali eppure tutte diverse. Tante forme di energia; elettromagnetica, l’energia della forza di gravità, l’energia associata alle onde, l’energia potenziale, cinetica. L’energia è qualcosa che si ha ed è anche qualcosa che si è.

Quello che amo fare è trasformare l’energia potenziale in energia effettiva, che noi usiamo nella nostra vita. Il nostro organismo ha un’enorme energia potenziale ed è un meccanismo elettromagnetico molto sofisticato: un sistema bio-elettromagnetico estremamente complesso, in cui avvengono dei processi e delle trasformazioni che ancora non sono neanche state comprese dalla scienza in modo completo ed esaustivo. Intuitivamente sappiamo di essere energia e sappiamo di non essere solo materia: siamo materia ed energia. Studiando il nostro corpo più approfonditamente scopriamo che tutto in noi è energia, che si esprime in ogni istante.

Si è mai trovata a dover bilanciare dei luoghi comuni verso quella che invece è una ricerca effettiva?

Mi trovo spesso ad affrontare luoghi comuni e a scoprire come non siano delle verità così assolute. A volte dico alle persone che mangiare burro a qualcuno può far bene e loro replicano che è impossibile perché si sa che il burro fa male. In matematica si dice che se c’è un teorema che afferma qualcosa basta una controprova per cui il teorema non è più valido. Ci sono delle persone che ritengono che si debba per forza mangiare carne ma non è detto che sia la verità assoluta. Altri ritengono che non si possa eliminare un determinato cibo dalla propria alimentazione ma per qualcuno può essere diverso. Quello che ho scoperto è che ognuno di noi è unico ed è una scoperta: ognuno di noi ha le impronte digitali diverse da un altro e al tempo stesso può avere necessità diverse sia nell’alimentazione o nelle modalità di rapportarsi al mondo esterno. C’è la persona taciturna e quella chiacchierona: non è né bene né male. Il luogo comune che bisogna parlare quando si è in compagnia non è assoluto perché, come insegno nelle mie lezioni sulle Cinque Ferite, le persone con la ferita da rifiuto danno il meglio di sé non quando parlano tanto ma quando esprimono pochi concetti essenziali e originali che colpiscono. Viceversa, le persone con la Ferita da Abbandono danno il meglio di sé quando parlano più a lungo. Non ci sono assunti assoluti in base a quello che ho notato finora: molti luoghi comuni possono essere sfatati tranquillamente.

Fisica quantistica e spiritualità, che rapporto hanno?

Occorre specificare bene cosa si intende per spiritualità perché ognuno dà la sua definizione. Ci sono persone per cui la spiritualità è staccarsi dal corpo fisico, ritirarsi di più nei propri pensieri o nella meditazione, non occupandosi di cose quotidiane ma dell’elevazione dell’anima o dello spirito. Tuttavia, ho notato che una cosa che la spiritualità può dare è scoprire cose nuove che funzionano in modo eccezionale o in modo lontano dal modo di pensare comune, come il corpo umano. Quest’ultimo ha delle modalità di funzionamento che vanno oltre la logica comune. Per questo si può dire che la spiritualità è anche nel nostro corpo, non solo nelle meditazioni. Molti saggi affermano che la meditazione si fa in movimento – mentre lavi piatti o mentre ricami – e non solo mentre stai seduto: ci sono molte modalità: molte sono le persone e molti sono gli approcci alla spiritualità. Per spiritualità non intendiamo la religione, bensì una modalità diversa di approcciarci a ciò che ci accade. Trovare un nuovo significato può avvenire per qualcuno attraverso la meditazione in cima alla montagna, per qualcun altro impegnandosi nella propria azienda per produrre prodotti che siano utili alla società.

Che cos’è la ricerca del benessere?

E’ un bisogno per le persone; onorare ciò che abbiamo è uno dei sensi che possiamo dare alla nostra vita. La ricerca del benessere può avvenire in molti modi e, a volte, nella frenetica ricerca le persone provano di tutto, pensando che qualunque cosa possa andare bene per loro, però non è così: una tecnica che va bene per una persona, per un’altra può essere addirittura controproducente. Nel mio lavoro invito le persone a cercare esattamente la modalità di ricerca del benessere che è buona per ognuno: ho elaborato e applico assieme ai miei clienti o ai miei allievi delle procedure affinché ognuno trovi quella che è la modalità personalizzata migliore attraverso pratiche di vita quotidiana o attraverso dei momenti durante la settimana da dedicare al proprio benessere. Il benessere dovrebbe essere in ogni istante: quando si sta bene con se stessi e si è nella propria missione si attiva una sincronicità per cui attraiamo nella nostra vita quelle situazioni che ci danno ciò di cui abbiamo bisogno per realizzarci: sta a noi coglierle e trasformare anche le opportunità di cambiamento che ci arrivano in opportunità effettiva per ottenere il meglio per la nostra vita.