La proposta di detassare le famiglie con due o più figli o di elargire un bonus di 10 mila euro annui per ogni figlio fino al compimento degli studi, presentata dal ministro dell’ economia, Giorgetti per contrstare la denatalità italiana, pone, inevitabilmente l’annosa questione di equità sociale e di applicazione dei dettami costituzionali.

E’ lecito chiedersi se, visto quanto fatto nel nostro disastrato Paese in questi decenni dai vari Governi, che hanno generato un debito pubblico elevatissimo (2762 miliardi di euro) se, come sembrerebbe, la detrazione verrà applicata “universalmente o con un progressività in rapporto ai vari livelli di reddito.

Una domanda la cui risposta che arriverà a breve, induce a sottolineare come di questa elargizione ne beneficerebbero anche i “super-ricchi” emblema dei questa era “digital-socialmedia”.

Conti alla mano, 10mila euro sono quanto percepiscono o introitano (al netto delle tasse) ogni 8 ore molti giocatori, sportivi, cantanti, attori, influencer, ecc. (a titolo esemplificativo, vedasi Theo Hernandez genitore, attualmente, di solo un figlio, ma visto l’età anagrafica sua e della sua consorte-influencer e modella, potrebbe beneficiare del “bonus” anche quando attaccherà gli scarpini al chiodo; o la coppia glamour Fedez-Ferragni, ecc.).

Come spesso accade, per tutti gli altri cittadini-contribuenti è applicabile un vecchio motto della formazione politica di appartenenza del ministro Giorgetti (meglio definirla “rivoluzionata” formazione politica, trasformatasi da movimento indipendentista, in movimento nazionalista) “Paga e taci somaro lombardo”, pardon, …somaro italiano.

E già perchè, solo nell’ultimo mese, il cittadino contribuente ha udito dai vari dicasteri del

Governo sovranista, una serie di proposte umilianti e svilenti.

In ordine sparso.

Necessità di formazione di 500 mila stranieri extracomunitari per impiegare nelle nostre aziende bisognose di manodopera specializzata (con buona pace di disoccupati e precari italici a cui non viene speso un euro in riqualificazione “mirata”).

Abolizione del reato di errore medico per colpa e negligenza (chi ha subito un danno medico grave se non possiede una copertura assicurativa o non è ricco, avrà un’esistenza menomata e con minore capacità lavorativa).

Norma “salva calcio”, 889 milioni di debiti “spalmati” in 5 anni per le società di serie A per mancati pagamenti Irpef.

La non applicazione di un salario minimo per non far cadere in povertà anche coloro che lavorano con una paga da fame.

Ora questa proposta “urbi et orbi” per ogni famiglia “numerosa” senza distinzione di censo.

E’ proprio uno strano Paese il nostro, dove le opinioni e le idee politiche ed economiche dei vari governi mutano più velocemente di un temporale estivo e mutano seguendo “le correnti” non più di pensiero , ma dei sondaggi e dell’ umore del popolo elettore che si è recato alle urne, ovvero meno della metà degli aventi diritto.

E già perchè lo stesso ministro dell’economia definì il superbonus edilizio modellato sull’universalità senza distinzione di reddito, una misura iniqua e “…La decisione di concentrare in modo selettivo a favore di redditi medio bassi è una scelta politica. Non si è mai visto nella storia del Paese una misura che costasse così tanto a beneficio di così pochi. La decisione continua a favore di chi non si può permettere di ristrutturare la casa”.

La politica è l’arte del contraddittorietà e dell’incongruenza, l’argomento è delicato e importante, ma per addolcire la bocca intrisa dal sapore amaro prodotto da questi atti, è bello ricordare la reazione di Teresa, alias Titina De Filippo , nel film “Totò Peppino e i fuorilegge” rifiutando l’affare proposto dal marito Totò e dal sodale Peppino, barbiere “missionario”, …ma fatemi il favore …” del resto, aggiungerebbe Totò:”… L’affare l’hai presentato male…

Massimo Puricelli
Castellanza (VA)