[dropcap]M[/dropcap]immo Rotella nasce a Catanzaro il 7 ottobre del 1918. Nel 1945 si trasferisce a Roma, dove lavora come disegnatore presso il Ministero delle Poste e Telecomunicazioni. Nella capitale assieme al Gruppo Forma 1 e dell’Art Club, espone i suoi primi lavori pittorici in stile astratto-geometrico. Oltre a queste opere, nel 1949 redige il Manifesto dell’Epistaltismo, una forma di poesia fonetica in cui coniuga parole inventate, espressioni dialettali e influenze provenienti dalla musica jazz.

[dropcap]N[/dropcap]el suo percorso di vita artistica, Rotella si è sempre dimostrato un grande sperimentatore. La sua capacità di aprire uno spazio nuovo e di rivoluzionare i linguaggi artistici del dopoguerra lo ha fatto apprezzare nel mondo, soprattutto nelle grandi capitali dell’arte che sono state teatro della sua indagine: Roma, Milano, Parigi e New York. Oltre che alle principali mostre dei Nouveaux Réalistes, e alle numerose esposizioni personali, sia in Italia che all’estero, l’artista ha partecipato a importanti rassegne internazionali fra cui ”Italian Metamorphosis” al Solomon R. Guggenheim Museum di New York (1994), “Hall of Mirrors” al Museum of Contemporary Art di Los Angeles nel 1996, mostra dedicata al centenario del cinema dove sono state affiancate le Marylin di Rotella e di Warhol, “Face à Histoire” al Centre Pompidou di Parigi (1996), sino ad arrivare alla partecipazione come maestro storico alla 49esima Biennale di Venezia, del 2001.

[dropcap]A[/dropcap]desso, con la mostra “Rotella e il Cinema”, dopo dieci anni dalla sua scomparsa, viene presentato al pubblico l’intera attività di Mimmo Rotella (Catanzaro, 1918 – Milano, 2006), con il mondo del Cinema: mediante un percorso cronologico e tipologico, verranno prese in analisi le molteplici tecniche utilizzate dall’artista per rappresentare il suo legame con il cinema italiano e internazionale. A cura di Rudy Chiappini e Antonella Soldaini. La mostra, in collaborazione con la 69esima edizione del Festival del film di Locarno, resterà aperta fino 14 agosto 2016 ed è organizzata con il Mimmo Rotella Institute e la Fondazione Mimmo Rotella.

[dropcap]I[/dropcap]l tema centrale su cui si focalizza la mostra riguarda il rapporto che Rotella ha avuto con il mondo del cinema. Infatti, per evidenziare la stretta connessione esistente tra i suoi lavori e la realtà cinematografica, sono stati selezionati alcuni film, i cui manifesti hanno rappresentato per Rotella fonte di ispirazione. All fine degli Anni Cinquanta, Rotella, è etichettato dalla critica come strappamanifesti o pittore della carta incollata. Di notte, strappa non solo manifesti, ma anche pezzi di lamiera dalle intelaiature delle zone d’affisione del Comune di Roma. All’inizio degli Anni Sessanta, realizza i primi décollages, dove il soggetto cinematografico diventa man mano protagonista. Il percorso proseguirà focalizzandosi sulle tecniche fotomeccaniche dei riporto fotografico e dell’artypo, sviluppate tra il 1963 e il 1980.

[dropcap]I[/dropcap]l percorso espositivo, in cui sono presenti una sessantina di opere, analizza il periodo a ridosso degli Anni Sessanta fino al termine della sua lunghissima carriera artistica avvenuta con la sua scomparsa nel 2006 all’età di 87 anni. Interprete sottile di un mondo in rapido cambiamento, ha documentato i costumi e gli avvenimenti della sua epoca, divenendo lui stesso un personaggio di quella “società di massa” caratterizzata dalla nuova cultura dell’effimero che trova nella comunicazione mediatica la sua ragione d’essere.

[dropcap]N[/dropcap]egli Anni Ottanta l’artista sceglie di ritornare alla pittura: interessato anche ad artisti come Keith Haring, Jean Michel Basquiat e agli protagonisti delle Transavanguardia italiana. Realizza opere a pittura acrilica, lavori di medie e grandissime dimensioni a soggetto cinematografico , dove l’artista ricrea sia le immagini sia le scritte.

[dropcap]L[/dropcap]a centralità del manifesto, in particolare di quello cinematografico, porta Rotella a concentrare la sua produzione degli Anni Novanta e dei primo Anni Duemila di nuovo su grandi e grandissimi décollages dove i miti del cinema “storico” come Marilyn Monroe, Elizabeth Taylor, Sophia Loren, John Wayne, Elvis Presley si confrontono con i nuovi divi e registi di quello contemporaneo, quali Keanu Reeves, Gorge Clooney, Quentin Tarantino ed altri, creando un dialogo sempre attuale con la cosiddetta “settima arte”.

[dropcap]N[/dropcap]ell’ultimo periodo della sua attività , dopo la serie delle nuove icone, l’artista torna al décollage, di questo periodo fanno parte lavori in cui utilizza i poster di colossal come Lassù qualcuno mi ama del 2000, Via col vento (2004), Fort Apache (2004).

Accompagna la mostra un bel catalogo “Rotella e il Cinema”. Con il sostegno di Repubblica e Cantone Ticino.

[dropcap]N[/dropcap]el 2000, per volontà dell’artista, è stata costituita, la Fondazione Mimmo Rotella a cui ha fatto seguito l’inaugurazione nel 2005 della Casa della Memoria a Catanzaro: la casa natale raccoglie un corpus di opere importanti del Maestro. Un punto di riferimento per lo studio, la divulgazione e la promozione dell’arte contemporanea.

[dropcap]N[/dropcap]el 2012 è stato costituito per volontà delle eredi, il Mimmo Rotella Institute, il cui fine è promuovere, sia a livello nazionale che internazionale, la conoscenza, nonché la tutela della figura e dell’arte dell’artista.

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La mostra presenta i seguente orari: Da martedì a domenica dalle ore 10.00 alle ore 12.00 / dalle ore 14.00 alle ore 17.00. Lunedì chiuso.

Sede: Pinacoteca Comunale Casa Rusca – Piazza Sant’Antonio – Locarno. Telefono: +41 (0)917563185.

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[information]Dicastero Cultura Città di Locarno – Piazzetta dè Capitani 2 – Locarno. www.museocasarusca.ch – www.locarno.ch.[/information]

Giuseppe Lippoli