[dropcap]D[/dropcap]opo il grande successo dell’esposizione dello scorso anno dedicata a Massimo Dolcini, prosegue presso la Galleria Carifano a Palazzo Corbelli il percorso attraverso l’arte contemporanea e i suoi protagonisti, con una nuova rassegna, dedicata ad Attilio Alfieri intitolata: Attilio Alfieri. Una continuità sommersa, inaugurata il 14 giugno, in programma fino al 1 ottobre 2016.

La mostra è stata prodotta e organizzata dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese per la cura di Aliosca Alfieri, Cristina Quadrio Curzio e Leo Guerra, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Fano, con il patrocinio del Comune di Loreto. La mostra narra il percorso di un artista dalle mille sfaccettature, che abbracciò l’arte di fare arte nelle sue forme più disparate. Il viaggio affascinante di un uomo umile ma determinato, fatto di rinunce e di sogni, di dedizione e conoscenza per la cultura ed il mondo artistico in genere.

Figura di spicco della vita milanese negli anni in cui fervevano nuovi moti culturali e nuove personalità, Alfieri fu uno sperimentatore, tanto stimato dai suoi colleghi contemporanei quanto ammirato dai posteri, insomma un pioniere, fantasioso, ma anche audace autore dell’esperienza polimaterica, tra immagini, fotogrammi e non solo.

La retrospettiva presenta circa una sessantina di opere e grafiche, oltre a una selezione di lavori scelti con l’intento di definire l’attività di Alfieri facendone comprendere la grandezza, l’eclettismo e la passione per la sperimentazione ma anche per la tradizione pittorica più classica. Alfieri ha dipinto dal 1917, data a cui si riferisce il suo primo dipinto noto, copia di un ritratto del Settecento, al 1989 e la sua produzione è vasta e molto eterogenea. In mostra anche lavori come bozzetti, realizzazioni tra gli Anni ’40 e gli Anni ’80, ritratti, collage, paesaggi ed opere materiche.

Accompagna la mostra un catalogo edito dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, (in copertina: Attilio Alfieri al lavoro nello studio di Via Pantano a Milano, 1954), con un saggio critico di Roberto Borghi, inoltre corredato da un’ampia scelta di materiali iconografici, a documentazione dell’attività laboriosa dell’artista.

[dropcap]A[/dropcap]ttilio Alfieri nasce il 16 febbraio del 1904 a Loreto in provincia di Ancona. Nel 1925 si trasferisce a Milano. Il lavoro di imbianchino gli consente di vivere e di frequentare i corsi serali di Brera e i corsi superiori al Castello Sforzesco. Nel 1933, affresca alcune pareti della Triennale di Milano accanto a Sironi, Cagli e altri maestri. Tra gli Anni Trenta e Quaranta, a seguito di una esperienza di decoratore e di pittore, esegue lavori per la pubblicità in varie manifestazioni fieristiche, inizia l’esperienza polimaterica.

Negli Anni Cinquanta, il suo nome comincia a essere conosciuto e apprezzato, anche all’estero. Tra gli Anni Sessanta e fino agli Anni Ottanta rappresenta per l’artista, decenni di maggiore attività espositiva e notorietà. Le sue nature morte sono molto apprezzate dal mercato e poi seguiranno esposizioni personali in Italia, come l’Antologica del Comune di Milano a Palazzo Reale del 1981, l’Antologica del Comune di Loreto del 1989. Il 22 aprile del 1992, si spegne a Milano

Orari della mostra: apertura da martedì a sabato dalle ore 18.30 alle ore 21.30 – Chiuso domenica e lunedì. Ingresso libero

Sede: Galleria Carifano – Via Arco d’Augusto, 47 – Fano

Per ulteriori informazioni  – www.creval.it.

Giuseppe Lippoli