[dropcap]F[/dropcap]ino al 15 gennaio prossimo la Fondazione Accorsi propone un nuovo sguardo sulla pittura dell’Ottocento con la mostra Carlo Pittara e la scuola di Rivara, dedicata ad una corrente oggi non molto nota ma interessantissima dell’Ottocento piemontese, capace anche di guardare e di accogliere oltre ai confini.
Il percorso espositivo, curato da Giuseppe Luigi Marini, si articola in una settantina di opere provenienti da collezioni private e praticamente mai esposte al pubblico fino ad oggi, che raccontano le suggestioni di un movimento che aveva nei paesaggi agresti del Piemonte la sua principale fonte d’ispirazione, con grande interesse per la pittura naturalistica e gli animali, ma che rappresentarono anche paesaggi marini, esotici e scene di vita estere, anche perché nelle loro fila, oltre a Carlo Pittara, c’erano i liguri Ernesto Rayper e Alberto Issel e gli spagnoli D’Andrade e De Avendaño.
Il risultato sono opere di grande suggestione visiva, vicine alla tradizione paesaggistica dell’Ottocento europeo ma anche a correnti come il Macchiaioli e gli Impressionisti.
La mostra è aperta dal martedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18, sabato e domenica dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 19, e prevede anche incontri di approfondimento il cui elenco è disponibile nel sito della Fondazione Accorsi.

Elena Romanello