Salvo Ficarra e Valentino Picone rappresentano i Siciliani per antonomasia, sin dal 1993 interpretano  personaggi  ispirati  a fatti e persone che esistono veramente. Nel 1999 prendono parte a GNU su Rai 3. Nel 2000, sempre su Rai 3, sono su Zero a zero di Gennaro Nunziante, mentre nel 2001 è la volta de L’ottavo nano su Rai 2 con Serena Dandini e Corrado Guzzanti. Nello stesso anno sono i personaggi principali del cabaret “Vuoti a perdere”, su TELE+,  da loro scritto.

 

Dopo lo straordinario successo dello scorso anno al Teatro Greco di Siracusa torna in una nuova edizione pensata per i teatri all’italiana lo spettacolo Le Rane di Aristofane che vede protagonisti nei ruoli del dio Dioniso e del suo servo Santia rispettivamente Salvo Ficarra e Valentino Picone.

Una autentica e riuscitissima scommessa: far ridere e divertire il pubblico con un testo di 2500 anni fa. Il testo di Aristofane nella versione odierna meraviglia per la sua modernità ed attualità, come fosse stato pensato e scritto ieri.

Con questo lavoro si è inaugurata la  nuova Stagione del Teatro San Ferdinando di Piazza Eduardo De Filippo a Napoli. In scena, fino a domenica 18 novembre, l’acclamato allestimento firmato da Giorgio Barberio Corsetti di Le rane di Aristofane, nella traduzione di Olimpia Imperio.La stagione del Teatro San Ferdinando apre con Le Rane di Aristofane

Le scene sono di Massimo Troncanetti; i costumi di Francesco Esposito, le musiche eseguite in scena dai SeiOttavi. La produzione è del Teatro Stabile di Napoli–Teatro Nazionale, Teatro Biondo Palermo, Fattore K.

L’opera narra la discesa di Dioniso, dio del vino e degli agoni tragici ( interpretato da Salvatore Ficarra) e del suo servo Xantia ( Valentino Picone), nei meandri dell’Ade, l’Oltretomba greco. La loro missione è tentare di riportare in vita il tragediografo Euripide, l’unico che può riportare il teatro greco ai fasti di un tempo. Euripide è assorto in un furioso litigio con Eschilo per stabilire chi dei due sia il più grande poeta tragico. Dioniso si fa giudice e, scegliendo di anteporre il senso della giustizia e il bene dei cittadini alle proprie preferenze personali, finisce per dare la palma della vittoria ad Eschilo, che dovrà salvare Atene dalla situazione disastrosa in cui si trova. Eschilo accetta di tornare tra i vivi lasciando a Sofocle il trono alla destra di Plutone, a patto che non lo ceda mai a Euripide.

Le Rane si configura come una dura critica alla società ateniese (e alla nostra…) e alla decadenza della città, devastata dalla guerra contro Sparta e sempre più nelle mani dei demagoghi corrotti.

Le rane  è una commedia che fa ridere e riflettere, un equilibrio che non è così facile da ottenere. È un mix di componenti che genera uno spettacolo popolare ma alto.

Ficarra e Picone, dunque: il duo che negli ultimi vent’anni ha incarnato il più autentico talento nel campo dell’umorismo. L’autorevole regia di Giorgio Barberio Corsetti abbatte definitivamente il discutibile confine che separa lo spettacolo “alto” dallo spettacolo “basso”, un po’ come aveva fatto Pasolini con Totò per Uccellacci e uccellini. Le Rane, sfrondato dagli anacronismi, dimostra che per il genere comico può esistere una manifattura a lunga conservazione, che consenta di ridere anche oggi, e consapevolmente, di un testo classico.

Le rane è una commedia sempre attuale – commenta Valentino Picone – e Aristofane è grande perché è contestualizzabile sempre. Se la faremo tra vent’anni sarà uguale, ci sarà sempre un politico che cambia casacca, un popolo che vota solo per interessi personali“.

info: www. teatrostabilenapoli.it  e.mail: biglietteria@ teatrostabilenapoli.it

Orari: 13, 16 nov. ore 21.00;  14, 15 nov. ore 17.00; 10, 17 nov. 19.00; 11, 18 nov. ore 18.00

 

Harry di Prisco