A Firenze, nei giardini di Boboli attigui a Palazzo Pitti, è aperta al pubblico dal 21 giugno al 6 ottobre una affascinante mostra che spiega come fu costruita la Colonna Traiana, innalzata dall’imperatore Traiano nel foro omonimo per celebrare la conquista della Dacia.

Può sorprendere che si tenga a Firenze una mostra su uno dei più noti monumenti romani, eppure proprio nei giardini di Boboli esiste un preciso legame con Traiano: l’originario ingresso settentrionale ai giardini è infatti fiancheggiato da due enormi statue raffiguranti due Daci in porfido rosso. Della folla di statue classiche, oltre un centinaio, che popolano i viali e i boschi dell’immenso parco, furono proprio queste due preziose reliquie dell’arredo scultoreo del foro traianeo a rappresentare, nella Firenze medicea, la sintesi compiuta della grandiosità della Roma imperiale e lo sfarzo della sua arte.
Un altro legame con Firenze è costituito dai molti altri frammenti dell’universo architettonico che fu il Forum Ulpium presenti nelle collezioni delle Gallerie degli Uffizi. E non dimentichiamo infine il legame con la Toscana, dalle cui cave di Carrara provennero i giganteschi blocchi di marmo trasformati dagli abili scalpellini romani nei rocchi che compongono la colonna.
Caratterizzata da una complessità architettonica e ingegneristica del tutto rivoluzionaria per il periodo, la Colonna Traiana è espressione degli elevatissimi livelli raggiunti dalla civiltà romana nell’arte del costruire. Tra gli obiettivi della mostra vi è anche quello di contribuire a colmare una lacuna scientifica sull’argomento, in quanto, sebbene il repertorio decorativo del monumento sia stato nel tempo studiato a fondo, finora non ne è stato esaminato con altrettanta attenzione il processo di realizzazione.
La mostra, presentata il 20 giugno ad autorità,  giornalisti ed esperti di arte, è basata sull’analisi approfondita dei documenti storici, archeologici e iconografici e racconta l’opera in modo inedito, rivisitandone la vicenda costruttiva con criteri rigorosamente filologici. Si spiegano dunque le tecniche impiegate per estrarre i ventinove giganteschi blocchi di marmo nelle cave delle Alpi Apuane; le soluzioni ideate per condurli fino al porto di Luni, imbarcarli sulle navi marmorarie e scaricarli al porto fluviale sul Tevere; il metodo adottato per trascinarli fino all’area dei Fori, nella quale era allestito il cantiere.
Il materiale in esposizione non si limita ai pannelli illustrativi delle fasi di lavorazione e ad alcune teche che presentano reperti dell’epoca, quali attrezzi in bronzo usati dai cavatori di marmo, o monete con l’effigie di Traiano. Grazie alla collaborazione con un grande artista contemporaneo, lo scultore, internazionalmente noto, Claudio Capotondi, raffinato plasmatore del marmo bianco di Carrara con l’impiego dei metodi e degli strumenti della tradizione, la mostra presenta la formulazione di un’ipotesi assolutamente plausibile sul processo di edificazione del monumento.
Capotondi ha infatti ricostruito con le proprie mani di abilissimo artefice i modelli dei dispositivi tecnici e delle macchine di sollevamento e posizionamento delle quali gli artefici romani dovettero avvalersi per quell’ardimentosa impresa architettonica. Come se non bastasse, ha offerto un saggio eloquente della sua formidabile vena di artista, producendo molte decine di spettacolari ricostruzioni grafiche dell’intero ciclo realizzativo: una galleria di immagini di enorme forza espressiva, che si configura come una sequenza di fotogrammi che danno vita a un racconto filmico dal ritmo serrato e appassionante.
La mostra, che occupa gli spazi dell’antica limonaia dei Medici, è aperta come detto dal 21 giugno al 6 ottobre con il seguente orario: lunedì – domenica 9.15 – 18.45 (giugno, luglio, agosto); ore 9.15 – 17.45 (settembre, ottobre). Chiuso primo e ultimo lunedì del mese.
Il costo del biglietto intero è di € 10; ridotto € 2 per i cittadini dell’U.E. tra i 18 e i 25 anni; gratuito riservato a minori di 18 anni di qualsiasi nazionalità, portatori di handicap ed un accompagnatore, giornalisti iscritti all’Ordine Italiano dei Giornalisti, docenti e studenti di Architettura, Conservazione dei Beni Culturali, Scienze della formazione, Diploma di Laurea di lettere e filosofia con indirizzi di laurea archeologico o storico-artistico, Diploma di Laurea o corsi corrispondenti negli Stati membri dell’Unione Europea, insegnanti italiani con contratto a tempo determinato e indeterminato in servizio presso una scuola pubblica o paritaria.
Visite guidate per le scolaresche solo su prenotazione. Costo di € 3.00 ad alunno. Info e prenotazioni: Firenze Musei 055.294883
 Materiale on-line sulla mostra è disponibile sul sito ufficiale delle Gallerie degli Uffizi (https://www.uffizi.it/mostre-virtuali/sulle-tracce-di-traiano-mostra-virtuale) e (https://www.uffizi.it/eventi/costruire-un-capolavoro-la-colonna-traiana). Inoltre il sito web dedicato in particolare le tecnologie costruttive impiegate dai Romani.

Ugo Dell’Arciprete