Le proprietà dei metalli, esordio al lungometraggio del regista e sceneggiatore Antonio Bigini (Ella Maillart – Double Journey, Anita), sarà il film di pre-apertura del Bellaria Film Festival il 10 maggio e uscirà nelle sale italiane da giovedì 18 maggio 2023 distribuito da Kiné in collaborazione con Lo Scrittoio.

L’opera prima, accolta con grande interesse alla sua anteprima internazionale al 73° Festival Internazionale del Cinema di Berlino nella sezione “Generation K Plus”, in concorso al Bergamo Film Meeting, al Festival Internazionale di Cinema di Stoccolma, di Uruguay e al Bolzano Film Festival, ha avuto la sua première alla Cineteca di Bologna l’11 maggio.

SINOSSI 

Le forze invisibili esistono. Al centro di questa storia ambientata negli anni Settanta in un paesino di mezza montagna dell’Italia centrale, c’è Pietro (Martino Zaccara), un bambino orfano di madre cresciuto da un padre duro e oppresso dai debiti (Antonio Buil Pueyo), che manifesta doti misteriose: piega metalli al solo tocco.
Uno scienziato americano (David Pasquesi) comincia a studiarlo e arriverà a chiedersi se non sia sbagliata l’idea stessa di voler studiare qualcosa che la natura ha scelto di tenere nascosta.
Gli esperimenti porteranno Pietro a contatto col mondo invisibile, dove le leggi della fisica lasciano il passo ai desideri più profondi.
Strane storie, tra cronaca e mistero.

I Minigeller 

Le proprietà dei metalli è liberamente ispirato a una vicenda poco nota: il fenomeno dei cosiddetti “minigeller”, cioè quei bambini che alla fine degli anni Settanta, dopo aver assistito all’esibizione televisiva dell’illusionista Uri Geller, apparentemente in grado di piegare chiavi e cucchiai al solo tocco, hanno cominciato a manifestare fenomeni simili.
Casi di “minigeller” si sono verificati un po’ in tutta Europa.

Due professori universitari italiani dal 1975 al 1980 hanno condotto studi scientifici su alcuni di questi bambini, raccogliendo i risultati delle loro esperienze in un corposo dattiloscritto, mai pubblicato.
I bambini studiati dai due professori avevano aspetti in comune: vivevano in campagna e
provenivano da famiglie umili e in molti casi problematiche.

Il commento del regista de Le proprietà dei metalli

La storia di Pietro -racconta il regista- è una storia minima, fatta di pochi personaggi. È una storia scandita da oggetti banali come chiavi, coltelli, cucchiai.
Credo che in questa semplicità risieda parte della sua
universalità.
La vicenda di Pietro racconta gli ultimi bagliori di un paganesimo rurale, già contaminato dalla
civiltà dei consumi.
Oggi nella nostra società non c’è più spazio per il mistero, ma questa rimozione ne ha

prodotto un bisogno latente.

Le proprietà dei metalli è un Green Film (www.green.film), avendo ottenuto una certificazione di ecosostenibilità basata su un rating verificato sul campo da parte di Arpae Emilia-Romagna.
La produzione e il regista hanno voluto realizzare un film che rispettasse l’ambiente e che, soprattutto, portasse la sensibilità ambientale anche sul set, dove troppo spesso la fretta e la concitazione determinano notevoli sprechi.
Tutto ciò nella forte convinzione che le location meravigliose
dell’Appennino tra Emilia-Romagna e Toscana meritino il maggior rispetto possibile, così come lo merita ogni angolo del nostro pianeta.

Il film è stato realizzato con il contributo di Creative Europe MEDIA Programme of the European Union con il sostegno di Regione Emilia-Romagna e di Toscana Film Commission nell’ambito del programma Sensi Contemporanei Toscana per il cinema sviluppato grazie a Biennale College Cinema.

Le proprietà dei metalli di Antonio Bigini, prima in sala a Milano al Cinema Palestrina, da giovedì 25 maggio sarà in programmazione al Cinema Mexico per la sua seconda settimana di distribuzione.