La settimana scorsa è riemersa dalle notizie di cronaca la questione delle “quote latte”. 
L’unione Europea ha deferito l’Italia alla Corte europea a causa della mancata riscossione delle multe per le eccedenze del latte prodotto che ha sforato nel corso degli anni i limiti imposti da Bruxelles.
Le quote latte, è una vertenza che dura da oltre 30 anni.
I latini sostenevano che “dura lex, sed lex”, la legge si rispetta sempre senza se e senza ma.
Ma questa vicenda delle cosiddette quote latte è l’emblema di cosa sia l’ Unione Europea. 
Da dati recenti l’Italia è il paese con la percentuale di quota più bassa rispetto al numero di abitanti e ciò fa comprendere esattamente che ruolo ricopre il nostro Paese nelle Istituzioni Europee, che potere eserciti ,che peso politico abbia dimostrato in questi anni. 
Ma non è tutto; con il principio delle quote latte (ma non solo) si è in evidente contrasto con le regole di libero scambio, di libero mercato , di libera circolazione delle merci che l’Istituzione Europea dice di ispirarsi, visto che è sempre stata contraria ai dazi doganali, e alla protezione dei prodotti tipici.
Una condotta politica che porterà alla conclusione del trattato con gli Usa per una maggior liberalizzazione dei prodotti, soprattutto alimentari, dando il via libera alle multinazionali d’oltreoceano di invadere il continente europeo con le loro “surrogate”,”farlocche”,”false” derrate.    
Da tutto questo è necessario capire che cosa sia l’ Unione Europea, che cosa comporti l’adesione ai Trattati sottoscritti dai nostri rappresentanti politici di tutto l’arco parlamentare.
E’ necessario conoscere e capire cosa vogliamo che sia l’ Europa.
Se l’ Europa è una federazione di stati con il medesimo livello di importanza, di uguale potere decisionale, con una necessaria sottrazione di poteri a livello nazionale a favore delle Istituzioni sovranazionali allora nulla da eccepire.
Se, invece, l ‘Europa viene considerata ideologicamente uno stato totalitario dove le realtà nazionali sono considerate delle mere esecutrici di ciò che viene deciso trasnazionalmente senza alcun rispetto per le diversità locali, le differenti realtà, i differenti bisogni, le differenti caratteristiche produttive, provocando l’opposto di ciò che ispirò i padri costituenti l’Unione e che dovrebbe ricalcare i principi fondamentali (L’Unione europea garantisce la libera circolazione delle persone, delle merci, dei servizi e dei capitali all’interno del suo territorio, promuove la pace, i valori e il benessere dei suoi popoli, lotta contro l’esclusione sociale e la discriminazione, favorisce il progresso scientifico e tecnologico e mira alla coesione economica, sociale, territoriale e solidale tra gli stati membri), allora l’ Europa è solo un Istituzione egemone al pari degli imperi che la storia millenaria dell’uomo ci insegna.
Cosa vogliamo noi cittadini europei, noi cittadini dei 28 paesi aderenti?
Vogliamo una federazione di stati che sia intenta a favorire il benessere di oltre 500 milioni di abitanti, una istituzione sovranazionale che garantisca la pace in un vasto territorio che per secoli è stato caratterizzata da guerre, tra cui due conflitti mondiali, l’ultimo dei quali provocato dall’abominio di sistemi dittatoriali che hanno mietuto milioni di vittime, una distruzione e una catastrofe immane con in più lo spettro della minaccia nucleare e dell’ estinzione del genere umano, oppure un’ istituzione dominante guidata da burocrati e finanzieri che l’unico loro scopo è quello di garantire gli interessi delle varie lobbies e delle multinazionali o dei sistemi bancari, creando di fatto una serie di provvedimenti contrari alle più elementari regole del mercato e alla difesa del welfare di tutti i cittadini europei senza distinzioni tra “cittadini di serie A o di serie B” a seconda dello stato nazionale di appartenenza?
Cosa vogliamo che sia l ‘Europa?
Cosa vogliamo che diventi l’ Europa, un impero coloniale sostenuto da vecchie ideologie totalitarie egemoniche per cui la persona è annichilita nella supremazia dello stato padrone? 
La vicenda delle “quote latte”, come sempre, la si vuole ridurre ad un mero scontro politico a livello nazionale dove le colpe vengono addossate reciprocamente tra le fazioni opposte; in realtà fu il preannuncio di cosa sarebbe accaduto a livello continentale, quale crisi epocale sarebbe scoppiata, le conseguenze che stiamo vivendo, con un futuro fosco che abbiamo davanti a noi.
Ebbene, vengano pagate le cartelle esattoriali da parte dei trasgressori, ma se ogni legge deve essere rispettata, è assolutamente obbligatorio che le leggi ingiuste, discriminatorie, vengano cancellate e soprattutto non vengano più emanate, cambiando radicalmente la strada che i “padroni attuali dell’Europa” ci stanno imponendo di seguire.
Perchè questa è un’ Europa molto simile a certe istituzioni totalitarie conosciute nel XX Secolo che si ispiravano a certe ideologie di cui alcuni rappresentanti politici dicono di aver abiurato ma che in realtà hanno nel loro DNA e che accettano ogni decisione dei burocrati europei senza alcuna critica seguendo pedissequamente il loro “imprintig politico” , i loro geni trasmessi da loro padri politici. 
E’ un’ Unione a cui l’aggettivo attualmente utilizzato, Europea, non è adeguato, perchè, ahinoi, allo stato dei fatti e degli atti, è maggiormente appropriato quello “sovietico”, visto che gli attuali organi esecutivi e amministrativi sopranazionali sono molto simili ai soviet di “leninista memoria”, parola di origine russa che, seppur indicasse organi politici rappresentanti il popolo e i lavoratori, nella realtà, di rappresentanza non vi era traccia, e impersonificavano il potere assoluto, il terrore, la morte della libertà e della democrazia.
No, milioni di concittadini europei non vogliono perdere la loro libertà, non vogliono essere privati del loro potere democratico, non vogliono essere massificati.
Massimo Puricelli
Legnano(MI)