Leggendo e ascoltando le notizie di cronaca di questi giorni mi chiedo sovente dove sia lo Stato.
Non che la situazione criminale in Italia sia peggiorata in questi ultimi giorni perchè la paura, il terrore, l’angoscia di molti onesti cittadini di essere vittime di atti criminali è una percezione annosa, aumentata nel corso di questi ultimi decenni con l’apertura delle frontiere e la globalizzazione “imperante”, la criminalità “autoctona” e “allogena” ha “abolito” il codice d’onore che veniva rispettato tra i criminali che li induceva ad assumere un comportamento “rispettoso” nei confronti di certe categorie di persone (donne, bambini, anziani) che venivano considerati “intoccabili”.
Chi compie crimini contro la proprietà privata non ha più remore nel compiere atti di violenza fisica contro le vittime anche se si tratta di minori o anziani e attentare alla vita delle vittime.
In questi ultimi giorni la cronaca ha messo in risalto le tristi vicende accadute in Campania, ad Ercolano in provincia di Napoli, dove durante una rapina in una gioielleria sono stati uccisi i due rapinatori dalla vittima che si è difeso sparando con la rivoltella legalmente detenuta, o la tentata rapina in casa ad Abano Terme in provincia di Padova, dove è stato minacciato di morte con un coltello alla gola, il figlio del proprietario, un bambino di 10 anni, da parte di un albanese nulla facente residente nelle vicinanze.
Questi episodi che sono solo gli ultimi di una lunga serie (si ricorderà il caso del benzinaio in provincia di Vicenza che lo scorso mese di febbraio per difendere la commessa di una gioielleria vittima di una rapina a mano armata, sparò alle gambe ad uno dei rapinatori, che a seguito delle ferite morì poco dopo) che creano non pochi dubbi nel capire e comprendere fin dove arrivi la legittima difesa personale.
Spesso le vittime dei reati che si difendono diventano loro stessi indagati e qualche volta condannati per lesioni, omicidio colposo, tutte pene comminate per eccesso colposo di legittima difesa.
Non solo questi avvenimenti che mi fanno dubitare riguardo la reale capacità dello Stato di contrastare la “nuova criminalità”.

Perchè è difficile comprendere la presenza dello Stato nel duplice omicidio avvenuto qualche settimana Palagonia in provincia di Catania, allorchè due anziani coniugi sarebbero stati (uso il condizionale perchè non c’è stato ancora il rinvio a giudizio dell’indagato) barbaramente uccisi nelle loro mura domestiche, sgozzati con un coltello, con in più la selvaggia violenza carnale ai danni della donna, da parte di un richiedente asilo ospitato da mesi nel C.A.R.A di Mineo, il centro di accoglimento per i “supposti” richiedenti asilo che bivaccano e spadroneggiano per i territorio circostante soggiornando in Italia anche se non sono in possesso dei requisiti per rimanere nel nostro Paese (solo il 20 % sono realmente profughi) con tutte le conseguenze sociali, di sicurezza, ed economiche che giornalmente possiamo constatare ?
Oppure dove sia lo Stato, mi chiedo, nella vicenda della “coppia dell’acido” che barbaramente e cinicamente sfregiava i vecchi spasimanti in virtù di una sorta di purificazione della donna diventata mamma che non decide di togliergli la potestà genitoriale a questi due individui la cui incapacità di crescere un bambino è così lampante che solo in una nazione in preda all’anarchia potrebbe essere tollerato.
Dove sia lo Stato che non riesce a fermare i numerosi e ricorrenti episodi di femminicidio che quasi quotidianamente si verificano in diverse parti d ‘Italia, come non riesca a infondere il senso civico nei suoi cittadini e il rispetto per il prossimo. 
Si perchè, e allora urge ritornare alla domanda iniziale, ma in queste tristi vicende, dove è lo Stato?
E’ presente lo Stato?
Lo Stato, le sue Istituzioni preposte devono comprendere che l’atteggiamento nei confronti degli episodi legati alla “nuova” criminalità deve essere diverso rispetto al passato.
Deve adottare una serie di provvedimenti “eccezionali” come furono presi per contrastare il fenomeno del terrorismo politico e ideologico che imperversava negli anni 70 ed inizio anni 80, o le leggi speciali legiferate per combattere le organizzazioni criminali organizzate i cui effetti hanno portato al ridimensionamento dell’ elevato potere che avevano acquisito nel corso degli anni 90.
E allora i legislatori, il Governo, la magistratura e le forze dell’ordine oltre ad aumentare la protezione nei confronti dei suoi cittadini onesti e inermi produca normative che consentano la più ampia difesa personale a protezione della propria proprietà e dei propri famigliari perchè non c’è niente di più frustrante quando non si consente di proteggere i propri affetti, le persone più care. 
Sembra normale, sembra logico, sembra evidente tutto ciò, ma in realtà non lo è affatto.
Perchè quando si ascoltano certe dichiarazioni da parte dei parenti dei rapinatori uccisi da chi si è legittimamente difeso (aggiungo), che deliberatamente e chiaramente minacciano vendette di morte nei suoi confronti e nei confronti dei suoi famigliari allora mi sembra assurdo che lo Stato non intervenga immediatamente per estirpare certe logiche malavitose, certi stili di vita (meglio definirle patologie esistenziali), per modificare la legislazione vigente troppo tutelante il criminale e poco chi si difende, per dare una serenità ai contribuenti che hanno tutto il diritto di vivere un’esistenza immune da crimini e delitti senza vedersi comminare colpa alcuna.
Non c’è come uno Stato assente e non sensibile alla richiesta di aiuto e tutela da parte dei propri cittadini non ci si stupisca se il nostro Paese si trasformerà in un “Far West” ottocentesco.
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)