Quello che è accaduto dieci giorni fa a Torino alla signora di 77 anni deceduta in ospedale dopo aver chiesto aiuto a seguito di alcune gravi lesioni causate a seguito di una rapina compiuta da un cittadino di origini romene già noto alle forze dell’ordine per furto di rame, e non per un incidente domestico come si ipotizzò all’inizio, potrebbe succedere sempre più spesso con il decreto legislativo che prevede la non punibilità con l’arresto per coloro che compiono il reato di furto semplice.
Tutto derubricato a reato amministrativo con solo l’applicazione di una semplice ammenda.
Come una semplice violazione del codice della strada. Tutto che rientrerà nella “normalità” , nella solita quotidianità.
Fatti che non fanno più notizia, tanto è vero che sono ormai notizie che vengono riportate da importanti quotidiani nazionali , come il Corriere della Sera, con articoli piccoli, piccoli in ventesima pagina, con poche righe di cronaca lunghe quanto un annuncio della categoria “Piccoli Annunci”.
Se questa sarà l’Italia che vogliono proporci è bene far sentire la nostra voce, la nostra protesta, il nostro “No” esplicito a difesa dei cittadini onesti, che il nostro governo non crede degni di tutela in quanto vittime, ma solo “degli scocciatori” che intasano gli uffici delle forze dell’ordine. 
Quisquiglie, ecco cosa sono certi reati.
Anzi, anche certe conseguenze drammatiche vengono derubricate nella “piccola cronaca” locale. 
E , invece, la giustizia, il rispetto dei propri diritti, la prevenzione di reati più gravi conseguenti , come accaduto a Torino, che evidentemente non rientrano nei target di Renzi & C., sono i capisaldi di uno stato che si definisce civile. 
Massimo Puricelli
Legnano(MI)