Luci dalle tenebre, dai lumi degli Etruschi ai bagliori di Pompei, la prima mostra MAEC, dedicata al mondo etrusco.

Partita venerdì 4 giugno, la mostra al MAEC ‘Luci dalle Tenebre’ continuerà fino al 12 settembre, e sarà interamente dedicata agli Etruschi. Grazie a reperti provenienti dai maggiori Musei italiani, si potrà ripercorrere la cultura etrusca, attraverso l’illuminazione. Gli oggetti presentati, testimoniano come gli Etruschi possedessero tecniche di illuminazione naturale ed artificiale, usate sia nella vita di tutti i giorni, sia durante i rituali.


Il Lampadario Etrusco di bronzo per esempio, rappresenta un’efficace strumento di illuminazione artificiale. L’oggetto, già di proprietà del MAEC, verrà esposto insieme ad un’altro affascinante reperto: un Efebo di bronzo. Proveniente dal Mann di Napoli e rivenuta a Pompei, la statua è alta mezzo metro, e rappresenta un giovane che regge un candelabro. Nelle dimore antiche, accoglieva gli ospiti più illustri e ad oggi, ci permette di capire in che modo e con quale cura, gli etruschi padroneggiavano la luce.
Un’illuminazione sostenibile ed ecologica quindi, in grande contrasto con quelle attuali. La Mostra ha come scopo anche quello di farci riflettere, sulle problematiche ambientali, puntando l’attenzione sull’uso delle risorse rinnovabili. L’importanza dell’uso di questo tipo di risorse, permetterà alle generazioni future di riflettere sulle problematiche dell’ecologia mondiale.
Uno spazio poi, è dedicato alla didattica con modelli tridimensionali ed effetti suggestivi. Una vera e propria ‘stanza immersiva’, che ospita una copia del Lampadario e permette (tramite la realtà aumentata) di conoscere in maniera più approfondita, alcuni suoi aspetti.

<La mostra ‘Luci dalle tenebre’ è anche una nuova occasione per celebrare il legame fra gli Etruschi e Pompei – afferma l’Assessore alla Cultura, Francesco Attesti – per questo ringraziamo il direttore del Mann, Paolo Giulierini, con cui abbiamo collaborato. Dopo la riapertura del nostro Museo, adesso è il momento di guardare avanti, e lo facciamo con audacia. Programmare una mostra in un periodo ancora non facile è senza dubbio una sfida, una sfida che dobbiamo vincere per il rilancio del nostro territorio attraverso politiche culturali e turistiche>.

Oltre al prezioso Efebo, altri reperti provenienti da Firenze, Perugia, Tarquinia e Villa Giulia di Roma, accoglieranno i visitatori. Come afferma lo stesso sindaco di Cortona Luciano Meoni, la mostra programmata in origine per il 2020, non sarebbe stata così ricca allora, come lo è oggi.
La Mostra si avvale di numerose ed importanti collaborazioni, Regionali e non, grazie alle quali è stato possibile realizzare tutto ciò. Si ringraziano sopratutto: gli Uffici del Ministero della Cultura; le Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio; la Direzione Regionale della Toscana e la Soprintendenza ABAP delle province di Siena, Arezzo e Grosseto.
Importante è anche la collaborazione con la Fondazione Luigi Rovati di Monza, attiva nella valorizzazione dei beni culturali, artistici e storici e nel sostegno e nella promozione della ricerca scientifica.

Il percorso espositivo della Mostra, dagli Etruschi a Pompei

La sala del Biscione, la più grande di Palazzo Casali, presenta la storia e la vita dell’Accademia Etrusca. La sala del Lampadario, invece, la si incontra prima di ‘uscire’ nella Galleria, dove sono presenti oggetti ‘vesuviani’. Infine, a conclusione della Mostra, la sezione didattica attende gli ospiti, con la realtà aumentata e fedeli repliche degli strumenti.
Le sezioni della Mostra ripercorrono la civiltà etrusca, fino ad arrivare a quella romanica di Pompei. Vengono presentati la divisione dell’anno nel mondo etrusco, e la loro percezione della luce. Vengono suddivise le illuminazioni artificiali e naturali, usate dalle dimore private fino alla navigazione in alto mare.
Una breve presentazione viene fatta anche del popolo nuragico in Sardegna, dove l’uso dell’illuminazione era altrettanto avanzato ed importante. L’ultima sezione riguarda invece il mondo romano, sopratutto Pompei, dove è presentato l’Efebo di via dell’Abbondanza.

Informazioni:
SEDE: MAEC Palazzo Casali, piazza Signorelli 52044, Cortona
ORARI: aperto tutti i giorni, dalle ore 10:00 alle ore 19:00
BIGLIETTO: ingresso al MAEC e alla Mostra interno €10, ridotto €7, scolaresche €3 – ingresso cumulativo MAEC Mostra e Parco intero €13, ridotto €8
INFO & PRENOTAZIONI: prenotazioni@cortonamaec.orgwww.cortonamaec.org
Come raggiungere Cortona:
IN AEREO
Aeroporto internazionale di Firenze Peretola a circa 120 Km. Aeroporto nazionale Perugia sant’Egidio a circa 60 Km.
IN TRENO
Linea Ferroviaria Firenze/Roma: stazione di Terontola o Camucia.
Linea Ferroviaria Terontola-Perugia-Assisi-Terni: stazione di Terontola.
Linea Frecciarossa Perugia-Torino Porta Nuova: stazione di Terontola
Arrivati alle stazioni è possibile raggiungere Cortona con taxi o autobus Tiemme.
IN AUTO
Uscire dall’autostrada del Sole (A1) al casello Valdichiana. Subito dopo l’uscita dal casello prendere la superstrada E45 (raccordo Siena-Perugia) in direzione Perugia ed uscire alla seconda uscita per Cortona (Cortona San Lorenzo). Da qua basterà seguire le indicazioni già numerose per Cortona in modo da arrivare alla SR71 in località Camucia deviando per Cortona-Città di Castello.
Le coordinate GPS per i navigatori satellitare sono 43.275362, 11.985078.