Ennesima tragedia nel Mare Mediterraneo, ennesima strage di immigrati ed immancabile ridda di dichiarazioni da parte di istituzioni politiche italiane, europee, di politici più o meno noti, di politici usciti dal “dimenticatoio” in cui erano stati inviati dai loro stessi compagni e sodali (?) (Enrico Letta tanto per non far nomi), tutti quanti che intonano la consueta nenia , il consueto atto di dolore, il consueto atto di prostrazione battendosi il petto e urlando ai quattro venti che la colpa è solo nostra, nostra di noi schifosi occidentali, di noi “benestanti” che non sappiamo, non vogliamo, non siamo pronti ad accogliere milioni di disperati da ogni angolo del pianeta. 
Al coro si sono presto unite le varie associazioni non governative dedite al volontariato come la Comunità di Sant’ Egidio o Save the Children, tanto per citarne alcune.
Tutti accomunati dalla volontà di ripristinare “Mare Nostrum”, di riorganizzare il “servizio navetta” effettuato dalle navi della Marina Militare Italiana utilizzate come rimorchiatori di tutte le imbarcazioni che salpavano dalle coste del Nord Africa e condurle nei nostri porti dove centinaia di migliaia di immigrati venivano accolti, e poi “abbandonati” al proprio destino, in Italia o in altri Stati europei (quest’ultimi poco propensi, per non dire ostili, ad una qualsiasi forma di accoglienza), senza però sottolineare il fatto che anche con quel servizio gratuito (o meglio a carico dei contribuenti italiani) di trasporto, i decessi in mare aperto erano numerosi e senza rimarcare che si incentivavano e si agevolavano gli affari dei cosiddetti “scafisti” delle organizzazioni criminali che gestiscono questo traffico illecito di vite umane, remunerativo quasi quanto quello di droga e di armi.
Ma questi sono dettagli, sono solo quisquiglie di poco conto.
Tra i dettagli poco importanti del fenomeno che, ovviamente, vengono omessi nell’ “atto di dolore” ci sono le vere cause di queste stragi, i veri motivi che spingono milioni di persone a lasciare la propria terra per cercare di costruirsi una vita più dignitosa.
Nessuno ha mai preso in considerazione la questione demografica, il controllo delle nascite, l’ introduzione di regole certe, eque nel commercio mondiale dopo lo sfacelo prodotto dalla deregolamentazione voluta da eminenti rappresentanti politici che si definivano progressisti come Clinton e Blair, che sono ancora gli esempi, i “fari” di coloro che vorrebbero accogliere l’intero Terzo-Mondo in Europa. Sono i fautori che hanno creato le condizioni per un mercato mondiale selvaggio in balia della speculazione finanziaria , dove anche gli stessi stati nazionali hanno poco potere, grazie ad una deregolamentazione che ha prodotto la crisi profonda che stiamo affrontando da oltre 8 anni.
E allora chi chiede controlli, regole, magari dazi per difendere le risorse dei vari paesi, i diritti dei lavoratori, per difendere la dignità degli esseri umani , per ridare valore all’uomo e non alla finanza, viene tacciato come vetusto, anacronista, medievale, razzista.
Ma poi, si scopre che dietro la globalizzazione e a molti di coloro che si professano solidali, progressisti, moderni, ci sono interessi criminali piccoli e grandi, ci sono interessi di potere senza alcun limite.
Gli italiani si chiedono cosa abbia insegnato la vicenda di “mafia Capitale” dove organizzazioni pseudo-umanitarie lucravano sul fenomeno immigrazione e accoglimento. 
Si chiedono, soprattutto, come mai “questa notizia” sia sparita non solo dalle prime pagine dei giornali o dai principali titoli dei telegiornali, ma anche dai trafiletti delle pagine di cronaca locale.
Si chiedono come si possa continuare a credere che la soluzione della fame e della povertà che colpisce milioni di esseri umani possa essere risolta con un’immigrazione incontrollata che inevitabilmente crea condizioni sociali sempre più precarie ed un ambiente esplosivo producendo una vera e propria guerra fra poveri autoctoni e immigrati.
Si chiedono che cosa debbono e possano offrire ancora in ragione di questa ipocrita e falsa accoglienza visto che milioni di italiani sono sotto il livello di povertà (nel 2013 il 12,6 % delle famiglie è in uno stato di povertà relativa e il 7,9% assoluta) e senza soprattutto una speranza per il futuro.
Si chiedono come possa un Paese come il nostro con una densità di popolazione elevato, tra i più alti in Europa, e con un territorio super-sfruttato in un contesto orografico impervio e con un dissesto idrogeologico frutto di una cementificazione abnorme, vedere aumentare a dismisura la sua popolazione.
Si chiedono come si possano reperire le risorse per garantire i servizi essenziali di cui gli italiani stessi faticano ormai a beneficiare.
Probabilmente i cittadini italiani si pongono queste domande perchè, ahi-loro, non fanno parte di quella minoranza di loro concittadini che traggono profitto più o meno illecito da un’immigrazione sempre più numerosa e che si celano dietro la parvenza dei valori di umanità, altruismo, solidarietà, carità.
Ma questi veri valori di cui dicono di ispirarsi, sono in realtà applicati “pro domo …..loro”  e che “domus” conoscendo le cifre del giro di affari scoperto non più tardi di due mesi fa.
Appunto due mesi fa, ma è acqua passata, acqua che non macina più.
E’ necessaria una nuova sorgente, una nuova cascata di freschi milioni di euro che solo il “nuovo Mare Nostrum” potrà garantire.
Massimo Puricelli
Legnano(MI)