Ai primi di gennaio aveva registrato 205 mila visitatori, diventando la mostra italiana più visitata dell’ultimo anno e il successo ha fatto allungare il periodo di esposizione al 14 febbraio: Monet con i capolavori del Musée d’Orsay alla GAM di Torino ha confermato la vocazione turistica e artistica sotto la Mole ed è diventato un appuntamento importante per i torinesi e i turisti.
Lunghe code di persone di tutte le età, spesso allietate dall’offerta di bevande calde e biscotti, sono diventate abituali nel tratto di strada tra corso Galileo Ferraris, largo Vittorio Emanuele sotto il monumento e via Magenta, con entrate scaglionate, in cui spiace solo che non vengano favoriti i possessori dell’Abbonamento Musei o della Turin Card.
Del resto, Monet era un successo annunciato, padre dell’Impressionismo e nonno dell’Arte contemporanea, e nel percorso espositivo ci sono davvero molti suoi capolavori, tra paesaggi e ritratti, dipinti in una carriera di settant’anni.
Un’ottima affermazione comunque per la GAM di Torino, dopo il grande successo nel 2013 di Renoir, che ha visto crescere interesse e visitatori anche per le sue notevoli collezioni permanenti: un lieto approdo per un Museo che fu costruito per Italia 61, ma che per quasi vent’anni, fino al 2000, restò chiuso e che solo recentemente ha trovato il suo posto nel circuito dei Musei sotto la Mole.
Per cui, c’è ancora tempo per vedere o rivedere Monet, magari raccogliendo informazione nel sito Mostra Monet. E poi, appuntamento con i prossimi eventi dell’arte sotto la Mole, c’è già a Palazzo Chiablese Matisse e il suo tempo, con quadri che provengono dal Beaubourg di Parigi sempre, è annunciata la mostra in primavera sull’Impressionismo dal Museo dell’Ermitage e il prossimo artista protagonista di scambi con l’Orsay sarà Manet.

Elena Romanello