Accetto il monito di Montella proclamato durante la conferenza stampa pre-derby. Ho deciso di salire sul suo carro, sebbene sia un carro un po’ sgangherato che non riesce a rimanere in carreggiata.
Salgo sul carro di Montella offrendo, così come milioni di tifosi milanisti ormai esausti da anni di delusioni, offrendomi come assistente navigatore per cercare di raggiungere la meta tanto agognata e desiderata (visto le esigenze di un bilancio così esangue) della zona Champions.
Egregio mister Montella, io che sono amante della storia in generale e sono un convinto assertore dell’ insegnamento di Cicerone che riteneva “Historia magistra vitae”, le ricordo quanto accadde nella stagione 1983/84 allorchè dopo il secondo campionato cadetto ritornammo nella massima serie con una squadra composta da giovani promesse e con qualche vecchio mestierante del pallone.
Tra questi, dalla fatal Hellas Verona, approdò Luciano Spinosi, coriaceo stopper (oggi lo definiremmo centrale difensivo) che avrebbe dovuto aiutare con la sua decennale esperienza, accumulata tra Roma e Juventus, i giovani Baresi, Tassotti, Evani.
Prime partite di campionato e sonore sconfitte in trasferta contro Avellino, Roma, Juventus.
L’ allora mister, Ilario Castagner (che guidò anni prima il Perugia di D’Attoma, secondo, imbattuto, dietro il Milan che conquistò l’agognata stella nel 1979), alla sesta giornata dovette sostituire Spinosi infortunato con un giovane stopper prodotto del vivaio rossonero, Filippo Galli, che era stato mandato l’anno prima a “farsi le ossa” in serie C con la maglia del Pescara.
Con Galli a fianco del capitano Baresi due vittorie contro la rampante Sampdoria del talentuoso Mancini e sonora vittoria contro la Lazio, anch’essa neo promossa dalla serie cadetta.
Sembrava che si fosse trovata la “quadra”, tanto che la fiducia nei tifosi era aumentato in vista del derby.
Il derby all’ ottava giornata, con i nerazzurri padroni di casa, come è accaduto ieri sera.
Mister Castagner, forse timoroso di bruciare il giovane Filippo, decise di far partire come titolare “l’esperto” Spinosi.
L’avesse mai fatto.
Dopo nemmeno 20 minuti 2-0 per i nerazzurri grazie ad una difesa traballante e incerta; oltretutto l’autore del primo gol, scaturito durante una mischia in area, fu l’odiato Collovati, reo di aver abbandonato il Milan quando retrocesse in B per accasarsi proprio dai cugini.
Una tragedia quel pomeriggio nebbioso di inizio novembre per i tifosi milanisti usciti da S.Siro.
Da quel pomeriggio Luciano Spinosi si sedette in panchina e di fianco a Baresi giocò sempre Filippo Galli.
Egregio Mister Montella, lei sta facendo lo stesso errore di Castagner.
Le chiedo di non perseverare e di cambiare come fece il suo collega.
Ovviamente contestualizzando la situazione, sono urgenti correttivi immediati, che il suo collega applicò in quella stagione lontana 34 anni, ma sempre validi.
Conceda un po’ di riposo a Bonucci, anche se gli avete consegnato la fascia di capitano, lo avete eletto a leader, percepisce un ingaggio alla Dybala, è stato l’acquisto più costoso del sontuoso mercato estivo.
Con Bonucci in campo i colleghi di reparto sono in totale confusione perchè percepiscono che l’ex juventino è insicuro e prodigo di errori vitali.
Sistemi lo schema tattico ritornando con una difesa a 4 composta da Musacchio e Romagnoli centrali, Rodriguez laterale sinistro, Calabria o Abate a destra e magari in certe partite contro compagini dedite alla difensiva, il volenteroso Borini; un centrocampo a 4 con Biglia davanti alla difesa costruttore del gioco, al suo fianco (dirò una bestemmia, secondo molti) Montolivo recuperatore di palloni (secondo i dati della Lega Calcio nelle ultime stagioni ha occupato i primi posti nella classifica dei recuperi) e sgravato da compiti di costruzione (contro squadre modeste può giocare il neo acquisto Kessie, piuttosto mediocre) , con ai lati Bonaventura e Suso (del resto i migliori di ieri sera), con Jack ad aiutare a centrocampo e a giocare “tra le linee”, e con lo spagnolo a fungere da finalizzatore e assitman. 
In avanti Kalinc e Silva o Cutrone.
Questo è quello che passa il convento non avendo top-players che possano risolvere le partite da soli.
Un 4-4-2 scolastico, ma pragmatico ed efficace.
Del resto, egregio Montella, con le formazioni che ha mandato in campo i risultati sono sotto gli occhi di tutti e la confusione in campo tra i vari reparti è prossima all’anarchia.
Egregio Montella “cambi registro”; in caso contrario il suo carro non solo non arriverà alla meta prefissata, ma dovrà fermarsi ai box dove presumibilmente verrà sostituito da un altro pilota (in stile 24 ore di Le Mans) e lei diffcilmente mangerà il panettun a Natale.
 
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)