In occasione del 23° anniversario delle stragi di Capace e di via D’Amelio non solo la città di Palermo ha ricordato il sacrificio dei giudici Falcone e Borsellino ma con l’iniziativa “Palermo chiama Italia”, organizzata dalla Fondazione “Giovanni e Francesca Falcone”, in collaborazione con la Direzione Generale per lo Studente del Ministero dell’Istruzione, sei piazze di altrettante città ( Milano dal Teatro Parenti, Gattatico, Firenze, Napoli, Rosarno, Corleone), hanno in vari modi fatto “rete”, per portare testimonianza di una cittadinanza attiva e unita contro il sopruso e l’illegalità di tutte le mafie.

A Palermo, l’evento principale si è tenuto presso l’Aula Bunker del carcere Ucciardone, quella del maxiprocesso alla mafia dove è intervenuto il Presidente della Repubblica Mattarella le cui parole sono state ascoltate in diretta anche all’Esposizione Universale, dalla piazzetta del Cluster del Biomediterraneo, teatro del “No mafia day”, evento organizzato dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Sicilia in collaborazione con Gal Metropoli Est, che raggruppa 14 Comuni siciliani.

Tutti uniti nel ricordo di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, del giudice Francesca Morvillo, moglie di Falcone, e degli uomini delle loro scorte Rocco Dicillo, Vito Schifani, Antonio Montinaro, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Agostino Catalano.

La giornata è iniziata con la performance di danza contemporanea “Tra sabbia e cielo”, a cura di Roberta Barraja e Cinzia Cona e l’esecuzione di canti popolari siciliani “Il canto della Spartanza”.

A seguire diversi contributi : particolarmente interessante l’intervento di Giancarlo Caselli, Presidente del Comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, che ha partecipato nel pomeriggio ad un dibattito sulla lotta alle agromafie. L’ex magistrato, che ha anche firmato la Carta di Milano, ha sottolineato come “tra i contenuti più importanti e più significativi di Expo Milano 2015 deve esserci la legalità, che significa cibo non solo buono, ma anche sano e giusto”.

Il Ministro Maurizio Martina ha ribadito che“C’è ancora molto da fare per affermare la legalità. E’ importante, però, che anche un evento unico e straordinario come Expo Milano 2015 possa contribuire a questa battaglia democratica ospitando eventi di tale importanza”.

A tal proposito, l’assessore dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea della Regione Sicilia Nino Caleca ha ricordato che “Occorre un maggiore impegno contro il crimine organizzato e contro le agromafie con il coinvolgimento di tutti i Paesi. A tal fine un valido contributo potrà essere offerto anche dalle riflessioni e dai dibatti del Cluster BioMediterraneo anche per integrare ed arricchire la Carta di Milano”.

Il #NOMAFIADAY si è svolto tra canti popolari siciliani con Paolo Zarcone “Cantata contro la mafia” e dibattiti per poi concludersi alle 18 sotto l’Albero della Vita, che per l’occasione era senza luci e con le fontane spente, per il collegamento con l’albero Falcone di Palermo, per il minuto di silenzio in ricordo delle vittime della mafia .

Monica Basile