Che popolo scriteriato siamo noi italiani.
Siamo un popolo senza riconoscenza e pervasi da demenza senile e precoce.
Non riusciamo a comprendere quale fortuna sia vivere in questa epoca storica.
Ci pensa il dott. Polito, eminente editorialista del Corsera, ad ammonirci e a redarguirci per il nostro “amore” delle cose passate, a cercare di toglierci il nostro passastismo che ci porterà alla rovina.
Noi che non riusciamo a comprendere la ricchezza della globalizzazione, la generosità della Unione “sovietica” Europea.
Due generazioni di cittadini hanno visto la distruzione della speranza e dei progetti di vita e ormai vivono alla giornata al di sotto della soglia di povertà o, per chi se la passa un po’ meglio, compie salti mortali per sbarcare il lunario ?
Tutte bazzecole, o meglio solo un falsa rappresentazione della realtà e uno stato d’animo di milioni di cittadini bisognosi di una cura psicologica e psichiatrica.
Già, perchè non si comprende, secondo Polito, e non si ricorda che schifo fossero gli anni del secolo scorso quando il lavoro era sicuro; le famiglie potevano pianificare una vita tranquilla e serena, acquistare casa o pagare l’affitto senza patemi; avere una assegno pensionistico che garantiva una vecchiaia dignitosa (ah, ma c’erano le tanto bistrattate lirette), ma  tutto ciò provocò alle casse dell’Inps una voragine profonda che ci stava conducendo al fallimento (?!?) risistemata dalla “fata turchese” prof.ssa Elsa Fornero che ci garantirà un futuro roseo; echisenefrega se il bilancio Inps sarebbe in attivo se si scorporasse l’assistenza dalla previdenza.
Che schifo era poter realizzare i propri sogni e progetti (che persone pretenziose eravamo…).
E poi, che schifo, ll campionato di serie A si disputava alle 14:30, alle 15 o alle 16 (e non solo alle 15, evidentemente Polito non frequentava gli stadi), i biglietti popolari costavano 10 mila lire (che schifo , così poco!), i giocatori non fatturavano quanto una multinazionale e amavano la maglia, il blasone e avevano rispetto per i tifosi, e le nostre squadre piene zeppe di italiani (non sia mai, volete mettere che meraviglia avere un “undici” di soli stranieri da ogni parte del mondo) dominavano in Europa e nel mondo, e con la chiusura delle frontiere decretata nel lontano 1966, la nostra nazionale disputava due finali dei mondiali, vincendone una (ovviamente per pura fortuna), ora, invece, che bello non qualificarci per i mondiali, e l’ultima coppa europea vinta da una squadra italiana risale al 2010. 
E poi, nel secolo scorso non c’erano i centri commerciali, nuova meravigliosa agorà, dove si esplica la socializzazione (mentre coi negozietti di quartiere era assente anche un minimo scambio di favella…!?!) tramite i supporti digitali.
Si doveva svolgere il servizio militare di leva o il servizio civile che fornivano quei dettami di educazione civica assolutamente inutili nella società “civile” di oggi.
E poi le aziende di Stato , carrozzoni mangiasoldi che per decenni ricostruirono il Paese dalle macerie della guerra e poi svendute da uno “statista” che amava tanto l’Europa e l’Euro, panacea di tutti i nostri mali e i nostri difetti.
Noi “passatisti che desideriamo un Leviatano pubblico come siamo stupidi.
Un Leviatano pubblico ?

In questo inizio di millennio abbiamo avuto un Leviatano multinazionale e globalista che ha distrutto la nostra vita il nostro futuro.
Ok, dott. Polito uccidiamo il Leviatano, ma quello che esiste e che è esistito in questi due decenni, sì quello multinazionale, globalista, schiavista.
Così, egregio dott. Polito, potremo riappropriandoci del nostro passato, facendo della historia, la nostra magistra vitae, e riconquistando e difendendo il nostro futuro e poter realizzare le nostre speranze, progetti, sogni.
Già, ma noi siamo dei miseri passatisti….
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)