L’attacco militare russo in Ucraina nel corso della notte ha suscitato oltre che sdegno, un certo stupore da parte di molti analisti e commentatori.

Non ci sarà una vera e propria invasione da parte dell’esercito di Putin; non ci saranno operazioni militari al di fuori della regione del Donbass; ecc.
Così si leggeva e si udiva su ogni mezzo di stampa.
Sembrava di riascoltare le medesime frasi e commenti di 25 mesi fa allorché in Cina scoppiò il contagio da Sars CoV2.
Non arriverà mai in Europa il virus; non supererà i confini cinesi; non c’è nessun motivo di aver paura; continuate a fare la vita di tutti i giorni, “abbracciate i cinesi”, andate a fare gli aperitivi, viaggiate, divertitevi, ecc.
Conosciamo cosa è accaduto in questi ultimi due anni, e quali danni, in termini di vite umane e in ambito economico sociale, abbia prodotto la pandemia.
Ecco, stamani ascoltando quanto accade in Ucraina ha ridestato gli stessi sentimenti, le stesse paure, gli stessi timori di quando fu comunicato il primo caso autoctono di Covid, riscontrato nella cittadina di Codogno in provincia di Lodi.
In questi ultimi anni la minimizzazione di ogni pericolo è davvero fuorviante e pericolosa.
Il nostro comportamento e i messaggi divulgati dalle Istituzioni e dai mainstream sembrano essere la trasposizione della favola di Esopo la “Cicala e la formica”o del nostro favolista Collodi con la sua opera “Pinocchio”.
Godetevi la vita, non ce nulla di cui preoccuparsi, in sintesi.
Già nulla di cui preoccuparsi, o meglio non dovete preoccuparvi, popoli della Terra, che siete null’altro che i clienti della globalizzazione.
Ecco il “dominus” assoluto.
La globalizzazione economica-finanziaria che non deve essere intaccata da niente e da nessuno seppur è la causa principale di quanto sta accadendo in queste ore e di quanto ci ha tormentato per oltre due anni, seppur è stata dichiarata la fine della pandemia anche se il patogeno continua a mietere migliaia di vittime ogni giorno in tutto il Pianeta.
Ma non è tutto.
Ecco quanto ci aspetta nei prossimi mesi se continuiamo a vivere allegramente e superficialmente come la Cicala e Pinocchio.
Dopo la pandemia, e l’invasione dell’Ucraina, ecco all’orizzonte un pericolo ancora maggiore e devastante rappresentato dalle mire espansionistiche globali del dragone cinese che osserva con viva soddisfazione e la calma dei forti, la cronaca di queste ore.
Attende l’epilogo dell’attacco russo e, soprattutto, la risposta dell’Occidente, per poi scatenare la sua offensiva per la riannessione di Taiwan ed espandere ancor più la sua egemonia nell’area Indo-Pacifica, sul continente africano, in Sud America e acquistare (meglio definire conquistare) a basso prezzo, gli asset strategici europei.
Questi progetti sono stati esplicitati più volte in questi ultimi anni nei discorsi ufficiali da parte del dittatore cinese Xi Jinping.
La Cina deve dominare il mondo; la Cina vuole creare un nuovo ordine mondiale.
Di questo pericolo immane, rappresentato dal regime comunista cinese, nessuno ne vuole parlare, nessuno lancia l’allarme e si prepara per contrastarlo e impedirlo, per salvaguardare la nostra vita, i nostri valori di civiltà, la nostra libertà, la libertà e il futuro dei popoli.
No, non si può e non si deve creare allarmismi perchè nocerebbe all’economia.
Scriteriata, distruttiva e ipocrita condotta.  
Le poche voci fuori dal coro, le poche voci del controcanto, vengono isolate, vengono silenziate, vengono derise, un po’ come la formica di Esopo e il grillo di Collodi.
Mala tempora currunt.
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)