società italiana obesità (sio), “attendiamo prossima discussione in parlamento”
Il 20% di peso in più aumenta del 25% il rischio di morte per infarto e del 10% di morte per ictus; per ogni 5 punti in più di indice di massa corporea (BMI), aumenta del 24% il rischio tumore al colon nell’uomo, del 59% di tumore endometriale e del 12% quello di tumore al seno, nella fase post menopausa, nella donna – In discussione martedì 11 ottobre al Senato la mozione bipartisan sul tema della prevenzione, cura e assistenza dell’obesità

Sarà discussa l’11 ottobre nell’aula del Senato la mozione bipartisan presentata a prima firma della senatrice Laura Bianconi, Presidente del gruppo parlamentare Area popolare, e siglata da numerosi colleghi, sul tema della prevenzione, cura e assistenza dell’obesità. Lo ha annunciato ieri sera, nel corso dell’inaugurazione dell’VIII Congresso nazionale della Società Italiana dell’obesità (SIO), il presidente della società, Paolo Sbraccia.
La mozione, che segue un’analoga iniziativa promossa da diversi Europarlamentari a Bruxelles, intende impegnare il Governo italiano ad “adoperarsi in via normativa, affinché, nell’ordinamento, sia inclusa una definizione di obesità come malattia cronica, una definizione del ruolo degli specialisti che si occupano di tale patologia e una definizione delle prestazioni di cura e delle modalità per il rimborso delle stesse, ad implementare la rete assistenziale sul modello della legge n. 115 del 1987, a suo tempo adottata per il contrasto al diabete; a prevedere una più stringente implementazione del patto nazionale della prevenzione 2014-2018, relativamente alle politiche di contrasto all’obesità.”

“L’obesità è una malattia, anche se molti ancora fanno fatica a crederlo”, ha detto Sbraccia. “In Europa, nonostante i ripetuti richiami e allarmi lanciati dall’Organizzazione mondiale della sanità, pochissimi paesi ne hanno preso atto, non ancora l’Italia. Eppure di obesità si può morire, soprattutto per le tante condizioni associate, specialmente di tipo cardiovascolare come il diabete tipo 2, in genere preceduto dalle varie componenti della sindrome metabolica (ipertensione arteriosa e dislipidemia aterogena) e l’aumentato rischio di infarto miocardico e ictus: in chi pesa il 20 per cento in più del proprio peso ideale, aumenta del 25% il rischio di morire di infarto e del 10% di morire di ictus rispetto alla popolazione di peso normale; se il sovrappeso eccede il 40%, il rischio di morte cresce del 50%. Non solo. Esiste una forte correlazione fra eccesso di peso e rischio di tumori: per ogni 5 punti in più di indice di massa corporea (BMI), il rischio di tumore esofageo negli uomini aumenta del 52% e quello di tumore al colon del 24%, mentre nelle donne il rischio di tumore endometriale e di quello alla colecisti aumenta del 59% e quello di tumore al seno, nella fase post menopausa, del 12%”, ha aggiunto.

Inoltre, l’obesità è causa di forte disagio sociale e psicologico; sovrappeso ed obesità interessano principalmente le categorie sociali svantaggiate con più basso grado di istruzione e minor reddito, oltre a maggiori difficoltà di accesso alle cure. In Italia tra gli adulti laureati la percentuale degli obesi è pari al 4,6%, tra i diplomati al 5,8%, mentre e del 15,8% tra coloro che hanno conseguito solo la licenza elementare.

“Su queste basi è inevitabile porre la giusta attenzione a questo enorme problema di salute e sociale – ha commentato la Sen. Laura Bianconi, Presidente del gruppo Area popolare (NCD-UDC) a Palazzo Madama. Il mio impegno è far sì che questa mozione sia discussa e approvata, quale primo fondamentale passo di un percorso che dovrà vedere mondo politico, scientifico e società civile lavorare fianco a fianco per affrontare la vera pandemia del XXI secolo: il sovrappeso e l’obesità.