Per essere sempre giovani bastano piccoli accorgimenti, come andare dal parrucchiere oppure leggere il giornale, momenti che agiscono sulla mente, mantenendola attiva ed evitando il suo invecchiamento.

 

 Esiste un’età anagrafica e ne esiste una biologica, ma non tutti sanno che esiste anche un’età mentale, importantissima perché in grado di influenzare le altre due. Insomma gli anni effettivi  che si dimostrano si basano sull’efficienza della nostra mente! A questa stupefacente conclusione sono arrivati i neuropsicologi diAssomensana (www.assomensana.it), associazione non profit impegnata dal 2004 nelle ricerche per il benessere della mente.

 

A questo proposito, il presidente del gruppo, professor Giuseppe Alfredo Iannoccari, ci e si pone una domanda: «Può la percezione della propria età innescare un concetto di Sé più giovane o più vecchio e di conseguenza influenzare l’invecchiamento fisico e mentale?».

 

 A quanto pare non ci possono essere dubbi, alla luce delle più recenti indagini scientifiche, come riferisce Iannoccari: «Secondo i dati raccolti in uno studio pubblicato su “Perspectives on Psychological Science”, la risposta a questa domanda è “Si”. Infatti, ad esempio, donne che pensavano di sembrare più giovani, dopo aver tagliato o tinto i capelli, mostravano sensibili modificazioni anche a livello fisiologico, come una marcata diminuzione della pressione arteriosa. Anche sottoposte al giudizio di valutatori esterni, queste persone apparivano più giovani rispetto alle coetanee che invece non si sentivano ringiovanite».

 

 Allora viene da pensare che l’orologio del tempo mentale potrebbe essere ingannato e le sue lancette portate indietro per mezzo di strategie abbastanza semplici per tutti. «Lo studio ha dimostrato che un cambiamento nella percezione della propria età è associato a modifiche fisiologiche, evidenti anche ad altri soggetti», spiega il presidente di Assomensana, «Quindi, la percezione della propria giovinezza, almeno nello spirito, è un fattore della vita che possiamo influenzare».

 

 Per le donne, ringiovanire facendosi “belle” sembra un processo facile, perché hanno molti strumenti da utilizzare, ma per alcune di loro e soprattutto per gli uomini non è così scontato poter migliorare il proprio aspetto.

 

«Per agire sull’età mentale, se non si ha il tempo o l’occasione per andare dal parrucchiere o dall’estetista, ci sono altri metodi che aiutano a ringiovanire che non sono legati alla bellezza», afferma il neuropsicologo che elenca una serie di “attività anti-aging”:

 

 – sfogliare l’album delle foto di quando si era più giovani, senza fare valutazioni ma riconoscendo che in realtà quella persona siamo noi, soltanto migliorata con il passare degli anni;

 

– trascorrere del tempo in allegria con amici e conoscenti;

 

– farsi qualche regalo per gratificarsi per ciò che abbiamo fatto di buono;

 

– rilassarsi e stare all’aria aperta;

 

– mantenere la mente lucida e attiva con l’allenamento mentale.

 

 Insomma, secondo gli specialisti di Assomensana, il tempo che scorre è una percezione soggettiva e il modo in cui ci sentiamo, ad ogni età, il più delle volte dipende dall’idea che abbiamo della vita e dagli stereotipi sociali che ci spingono a considerarci in un certo modo. «Questo fenomeno è sempre più vero man mano che gli anni passano. Infatti, con la maturità, si assume una maggiore adesione agli stereotipi sociali». Per contrastare questa tendenza, rileggiamo la citazione di Marco Tullio Cicerone “Come mi piace il giovane che ha in sé qualcosa del vecchio e come mi piace il vecchio che ha in sé qualcosa del giovane: chi segue questa norma potrà essere vecchio nel corpo, ma nell’anima non sarà vecchio mai». 

 

«Quando si dice che ciò che conta non è l’età anagrafica ma quanti anni si sentono nello spirito lo si sapeva già da tempo, ma adesso la ricerca scientifica sembra aver confermato questa ipotesi»conclude il professor Giuseppe Alfredo Iannoccari.