Siglata ieri a Praga, nell’ambito del 22° congresso della Società Europea dell’Obesità (EASO), la “EASO 2015 Milan Declaration” che verrà presentata dal mondo scientifico e dalla società civile il 6 giugno all’EXPO di Milano

“L’allarme lanciato in queste ore dall’Organizzazione mondiale della sanità sull’epidemia di obesità destinata a travolgere il nostro Paese, insieme a tutta l’Europa, è più che giustificato”, commenta Paolo Sbraccia, Presidente della Società Italiana dell’Obesità (SIO), che partecipa ai lavori del 22° congresso della Società Europea dell’Obesità (EASO), il congresso europeo sul tema, ECO2015, in svolgimento a Praga.  “Già oggi il 10 per cento degli Italiani è obeso e il 40 per cento in sovrappeso, ma basta guardare oltreoceano per rendersi conto di che cosa ci può attendere. Per questo motivo i rappresentanti di tutte le società scientifiche continentali hanno siglato ieri un documento che andrà sotto il nome di ‘EASO 2015 Milan Declaration’, volto a sensibilizzare i governi e le autorità sovranazionali ad agire rapidamente per arginare questo vero e proprio tsunami”, prosegue.

L’appello promosso da SIO ed EASO sarà presentato ufficialmente in occasione di una manifestazione che si terrà nel padiglione della Commissione Europea all’EXPO 2015 di Milano, sabato 6 giugno prossimo.

“La ‘Milan Declaration’ vanta una lunga tradizione”, ricorda Michela Carruba, past president SIO. “Infatti, nel 1999, in occasione del congresso europeo sull’obesità che SIO organizzò a Milano, venne firmata dai colleghi europei e nordamericani la prima ‘Milan Declaration’ tesa a sollecitare nel mondo attenzione verso un problema che veniva considerato squisitamente estetico.” Da allora molta strada è stata compiuta, nel 2005, anche sotto la spinta di quella prima presa di posizione, la Commissione Europea diede vita alla Piattaforma UE sugli stili di vita e la corretta alimentazione, “oggi c’è maggiore sensibilità al problema, anche se si potrebbe e dovrebbe fare di più”, interviene Sbraccia.

“Il documento firmato a Praga – prosegue Carruba -, vanta un’importante e fondamentale novità rispetto alla Dichiarazione del 1999 ossia l’adesione della società civile, delle associazioni europee di persone malate di obesità, un grande passo avanti verso una maggiore consapevolezza che il problema esiste e deve essere risolto”.

L’obesità è una malattia che è alla base di tutte le malattie cosiddette non trasmissibili come diabete, malattie cardiovascolari e molti tumori – conclude Sbraccia – e affrontarla e curarla è più di una necessità. Purtroppo, sino ad oggi gli strumenti a nostra disposizione sono stati pochi, ma guardiamo con attenzione alle ultime novità della ricerca.” Grande interesse, a questo proposito ha destato a Praga liraglutide 3mg (Saxenda, Novo Nordisk) il nuovo farmaco iniettabile per la cura di obesità e sovrappeso recentemente approvato in Europa e che dovrebbe arrivare prossimamente anche in Italia.