Un crescendo di successi e il sound personalissimo li hanno elevati a gruppo cult della musica pop: dopo cinque anni di assenza dalle scene, i Supertramp hanno riavviato i motori per un nuovo tour di concerti, che li porterà a suonare a Milano (Forum di Assago), unica data italiana, il prossimo 9 novembre. Il SUPERTRAMP FOREVER TOUR , inizierà il 3 novembre a Porto, in Portogallo ed ha attualmente in programma 26 date, che toccano anche Francia, Germania , Austria, Svizzera, Spagna, Portogallo, Belgio, Olanda, Lussemburgo e Inghilterra. Sul palco, il fondatore dei Supertramp , il cantante e tastierista, Rick Davies, con i leggendari componenti della band: John Helliwell Anthony, al sassofono e fiati e Bob Siebenberg alla batteria. In aggiunta a loro, i membri dei passati tour: Jesse Siebenberg, Cliff Hugo, Carl Verheyen, Lee Thornburg, 
Gabe Dixon, e Cassie Miller.
Nel SUPERTRAMP FOREVER TOUR ci sara’ anche il tanto atteso ritorno di Mark Hart a completare la straordinaria line-up del gruppo. Rick Davies , insieme al lighting designer, Michael Brian Duncan, ha ideato una entusiasmante scenografia globale fra suono e luci. Lo spettacolo ripercorrerà le note storiche della band attraverso i loro gradi successi.

La storia dei Supertramp prende vita nel 1970. Già prime, eccellente tastierista e vocalist, aveva fondato i Rick’s blues e, successivamente, The Joint. Quest’ultima band, con l’avvento di Roger Hodgson, polistrumentista e vocalist, avrebbe poi cambiato il nome in Supertramp, dal libro di W. H. Davies “Autobiography of a Supertramp”. Ferma intenzione di Davies e Hodgson era di creare un sound innovativo, una fusion tra l’anima blues del primo e quella progressive rock del secondo. A caratterizzare il gruppo anche la vocalità atipica dei due: baritonale quella di Davies, acuta quella di Hodgson. I primi due lavori discografici, Supertramp (pubblicato nel 1970) e Indelibily Stamped (1971) non incontrano però il successo sperato. Dopo una lunga pausa e un radicale cambiamento dei componenti della band, il successo, commerciale e di critica, sarebbe invece arrivato con il terzo album, Crime of the Century, pubblicato nel 1974, autentico gioiello del pop, nobilitato da alcuni brani fondamentali nella storia di questo gruppo, come School, Bloody Well Right e Dreamer. Con Dougie Thomson al basso, Bob Siebemberg alla batteria e l’eccentrico sassofonista John Helliwell (che assume il ruolo di front man del gruppo) oltre che, ovviamente, Rick Davies e Roger Hodgson, i Supertramp divennero così uno dei leading group della scena pop mondiale. I loro lavori musicali sono una mescola di orecchiabilità e innovazione, con alla base una caustica autoironia, riuscita fusione di stili che ha reso il loro sound unico ed inconfondibile.

Nella seconda parte di quel formidabile decennio della musica rock, i Supertramp sono assoluti protagonisti con autentiche pietre miliari: Crisis? What Crisis? (1975), Even In The Quietest Moments… (1977) e Breakfast In America (1979), che rappresenta la punta di diamante della produzione della band, oltre che l’album più venduto, dal quale sono stati tratti quattro 45 giri (The Logical Song, Breakfast in America, Goodbye Stranger e Take the Long Way Home) di grande successo internazionale. Dopo l’uscita di Breakfast in America I Supertramp diedero vita ad un interminabile tour mondiale, quasi un anno ininterrotto di concerti, dal quale venne tratto un doppio LP, Paris (1980), che è tutt’oggi ritenuto uno dei più migliori album dal vivo della storia del pop. Già da un pio di anni la band si era stabilita negli Stati Uniti e qui venne prodotto, nel 1982, …Famous Last Words…, album discografico di ottimo livello (My Kind Of Lady, It’s raining again e Crazy i brani più conosciuti) dal titolo premonitore. Poco dopo, Roger Hodgson avrebbe difatti lasciato la band per intraprendere la carriera solista. Negli anni successivi i Supertramp avrebbero pubblicato altri quattro album di inediti: Brother Where You Bound (1985), Free as a Bird (1987, che vide l’ingresso di Mark Hart nel ruolo di Roger Hogdson), Some Things Never Change (1997) e Slow Motion (2002) più alcuni album dal vivo, tra cui 70-10 Tour, tratto dall’ultima tournée del gruppo, che risale per l’appunto a 5 anni fa.

Quest’anno il mito ritorna a calcare il palco, evento impedibile per gli estimatori italiani la data di Milano.

 

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