Arlecchino servitore di due padroni apre, dal 25 al 30 ottobre, la Stagione 16-17 del Teatro San Babila. La commedia si svolge a Milano nel 1947, le ferite della guerra sono ancora vive e l’Italia è tutta da ricostruire. In casa di Bagnasco, vecchio palazzinaro senza scrupoli, si sta assistendo alla promessa di matrimonio tra sua figlia, Clarice, e Silvio, figlio dell’Onorevole Roma. I due sono innamorati ed è una fortuna che possano promettersi, dato che Calogero Vizzini, noto mafioso siciliano cui Clarice era destinata, è morto in una lite a causa della sorella di lui, Beatrice. Inaspettatamente, nella scena irrompe proprio Calogero Vizzini, venuto a Milano per incontrare la sua futura sposa. In realtà, colui che si presenta in casa degli allibiti personaggi è Beatrice Vizzini, sorella del defunto in vesti da uomo per poter andare in cerca di Lucky Lucania, boss della mala italoamericana e suo amante, fuggito a Milano in seguito al colpo mortale inferto di sua mano proprio a Calogero.

Tutti i personaggi saranno vittime delle bugie e dell’ingordigia del servitore Arlecchino, un reduce della campagna di Russia, che per svincolarsi da situazioni critiche, non fa altro che creare guai su guai. Arlecchino soffre la fame, mente, corteggia, ama, serve contemporaneamente due padroni, pasticcia la trama e la risolve, in un carosello fatto di lazzi, trovate di spirito e colpi di scena. La commedia è accompagnata da canti e musiche che spaziano dallo swing ai grandi successi della musica italiana per il più grande divertimento del pubblico.

La Cantina Rablé è nata a Senigallia nel 2013 sotto l’egida del Centro Teatrale Senigalliese dall’incontro di professionisti marchigiani e si impegna nella diffusione della grande tradizione del teatro popolare italiano. Per la produzione di questo spettacolo la compagnia è stata integrata da giovani attori provenienti da prestigiose scuole selezionati tramite una doppia sessione di laboratori tenuti da Carlo Boso a Senigallia alla quale hanno partecipato oltre quaranta candidati provenienti da tutta Italia. La compagnia è composta da David Anzalone (Arlecchino), Francesca Berardi (Jessica), Marco Chiarabini (Brasco), Erika Giacalone (Beatrice Vizzini), Teo Guarini (Onorevole Roma), Andrea Milano (Silvio Roma), Michele Pagliaroni (Lucky Lucania), Arianna Primavera (Clarice Bagnasco) e Guido Targetti (Bagnasco).

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Note di regia

“Nell’affrontare questa nuova edizione dell’Arlecchino servitore di due padroni ho tenuto conto di tre fattori: il primo rispettare la forma drammaturgica utilizzata da Carlo Goldoni, il secondo riattualizzare l’opera inscrivendo l’azione drammatica in un’epoca più contemporanea, terzo far sì che il ruolo del protagonista sia sostenuto da David Anzalone, un attore caratterizzato da particolari capacità motorie. Pertanto abbiamo deciso con David Anzalone e Michele Pagliaroni di situare l’azione in un’Italia che dopo una guerra che l’aveva vista tra i protagonisti “cattivi” si risveglia libera e repubblicana. Il fatto di far agire i personaggi in una Milano somigliante più a una Chicago degli anni ’30 che non all’attuale tranquilla capitale lombarda è stato dettato dalla necessità di creare un particolare contesto per far agire quei personaggi rappresentanti del mondo dell’imprenditoria, della finanza e degli interessi pubblici e privati che caratterizzarono la fase della ricostruzione economica e morale del bel paese. È così che, nell’ambito dell’impiego del denaro stanziato dal Piano Marshall di americana memoria, sboccia la storia d’amore di Silvio Roma, figlio dell’Onorevole Roma e di Clarice Bagnasco figlia del Cavalier Bagnasco, imprenditore edile e finanziere. Questo matrimonio può avvenire solo grazie al fatto che Calogero Vizzini – nell’edizione goldoniana Federigo Rasponi – è stato ferito a morte da Lucky Lucania – Florindo Aretusi dell’edizione di Goldoni. Beatrice Vizzini sorella e causa della morte di Calogero Vizzini si ritroverà a Milano alla ricerca di Lucky Lucania, in fuga. Sono loro i due padroni dell’Arlecchino della nostra storia, un arlecchino reduce da una disastrosa campagna di Russia e che si trova al centro di un’Italia da rifare, un’Italia più giusta che tenga conto della storia di tutti gli Arlecchini italiani e del mondo, storia fatta di fame e d’amore. E una volta saziata la fame il nostro Arlecchino potrà finalmente pensare all’amore e partecipare anche alla ricostruzione di un paese che l’aveva visto nascere e dove spera e vuol credere che il fine unico dell’uomo non sia solo far denaro ma utilizzare il denaro per poter far sparire la fame dal mondo e dedicarsi così all’amore per gli altri. I personaggi di questa nuova rivoluzionaria edizione dell’Arlecchino servitore di due padroni si esprimeranno utilizzando le varie lingue nazionali che rappresentano l’eccezionale ricchezza idiomatica del nostro paese. Don Bagnasco il toscano, l’Onorevole Roma il romanesco, il locandiere Brighella il romagnolo, Beatrice Vizzini il siciliano, Lucky Lucania il campano-siciliano e l’italoamericano, Jessica l’itagnolo, Clarice Bagnasco il marchigiano, Silvio Roma l’abruzzese e beninteso Arlecchino…l’italiano.”

Carlo Boso

dal 25 al 30 ottobre

CANTINA RABLÉ

DAVID ANZALONE

ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI

di Carlo Goldoni  regia e drammaturgia CARLO BOSO

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