Anche quest’ anno la Rai si è impegnata a coprire totalmente il Giro d’Italia, l’evento ciclistico più importante del nostro Paese.
Dalla mattina a notte inoltrata, dirette, servizi, rubriche a seguito della carovana rosa.
Format ormai consolidati da anni, con qualche cambiamento in fatto di conduttori.
Se la coppia Pancani-Martinello è inscindibile, ed è loro la conduzione della diretta della corsa, se il Processo alla tappa è di spettanza della fagocitrice-ridondante Alessandra De Stefano, qualche mutamento è avvenuto nello staff dei giornalisti al seguito.
New entry Stefano Rizzato a cui è stata riservata una finestra all’interno della diretta pomeridiana, nella quale sciorina il suo “corsivo” con cui pone l’accento su fatti di cronaca, politica, costume di rilevanza nazionale accaduti nelle zone attraversate dai “girini”.
E’ anche il neo conduttore di TGiro , la sintesi serale di Raisport, della tappa della giornata.
Se i frammenti di storia e cronaca sono interessanti flash-back che ridestano la memoria dello spettatore distraendolo momentaneamente dal agone su due ruote, così non si può dire della neo edizione di TGiro.
La sostituzione di Andrea De Luca rimasto all’interno della corsa come radiocronista in moto e il nuovo format sono un vero disastro.
La sintesi della tappa è estrapolata dalla cronaca della diretta (in stile 90° minuto di qualche anno fa, che sortì un vera e propria avversione nei telespettatori), senza alcun commento postumo con la confusione che regna sovrana.
E questo è solo l’inizio.
Sì, perchè, la location della trasmissione è uno scorcio della zona del traguardo con Rizzato e Saligari (l’ex corridore, ora opinionista e secondo inviato sulle strade in moto) in piedi in situazione precaria con un andirivieni di spettatori, addetti ai lavori e curiosi. Evidentemente per ragioni di tempo, di logistica, di budget non è stato allestito uno studio esterno come gli scorsi anni.
La sciatteria del programma è il filo conduttore che concerne anche i servizi propinati al telespettatore.
Già perchè la parte saliente di TGiro, dovrebbero essere gli aneddoti e le curiosità riguardanti i corridori, le squadre, gli aspetti tecnici, le novità meccaniche-ciclistiche, l’ alimentazione degli atleti pre-gara, post gara, le curiosità mediche , ecc.
Tematiche interessanti sviscerate nelle edizioni passate, che invogliavano i cultori della bicicletta oltre ai neofiti o i normali utenti televisivi a sintonizzarsi in preserale sul canale Rai.
Quest’ anno questi argomenti sono solo un ‘etichetta farlocca che ha dell’incredibile.
Cosa mangiano i corridori della Bora-Hansgrohe afferma compiaciuto, il prode Rizzato ?
Ecco il filmato che ci svela i loro segreti.
Il filmato è una scenetta “comica” in tedesco-inglese dove i corridori della squadra tedesca recitano un cortometraggio dove tutto si vede e si comprende eccetto quali siano le pietanze che assumono prima della tappa, nel dopo gara, durante lo sforzo agonistico.
Sembrava di assistere alla proiezione della corazzata Potemkin di fantozziana memoria.
Ma non è tutto.
Come hanno trascorso il giorno di riposo le varie squadre ? Ecco il servizio, enuncia il sorridente Rizzato.
Una sequela di immagini stroboscopiche prodotte da webcam tremolanti che inquadrano i corridori che inforcano le loro bici e si accingono a fare una pedalata defatigante.
E l’ analisi tecnica della tappa ?
Niente di niente, nemmeno una misera moviola della volata finale.
Però ci sono due rubriche fondamentali che “dovrebbero” tenere incollato lo spettatore al video.
E quali sono ?
La prima, una veloce serie di domande “originalissime di botta e risposta”: come ti chiami, quanti anni hai, dove abiti, la vittoria più bella e l’immancabile questione riguardo quante ossa ti sei rotto durante la tua carriera professionistica, con tanto di scongiuri e maledizioni del malcapitato corridore, e il fondamentale esame di aritmetica finale con cui Rizzato domanda a tutti (e dico a tutti !) quanto fa  6X9.
La seconda, è la “posta del Commissario”.
Il Commissario, per coloro che non sono appassionati di ciclismo, è il soprannome di Marco Saligari.
Si direbbe, finalmente, un’ interessante rubrica che sciorinerà aneddoti, segreti, consigli da parte dell’ex professionista degli anni 80/90 ed ex direttore sportivo.
No, no, nulla di tutto questo.
Le domande che vengono rivolte a Saligari sono tematiche inerenti “affari di cuore”.
“Il mio fidanzato si lamenta perchè corro in bicicletta e non dedico troppo tempo a lui , cosa mi consigli di fare ?”
Il serafico Rizzato tiene a sottolineare che le domande sono reali e non il frutto della sua fantasia creativa (?!?), e che ne attende sempre di nuove dai telespettatori.
Posta del cuore e Giro d’Italia, due inscindibili argomenti che hanno fatto la storia del ciclismo…
Ecco imprescindibili, interessantissime, fondamentali domande e risposte senza le quali, credo (Rizzato ne è certo) sarebbe messa in discussione l’organizzazione del prossimo Giro d’Italia.
Dopo quasi 10 puntate di TGiro, completamente stordito, intontito, frastornato con l’ incapacità di articolare una frase di senso compiuto, una condizione psicologica generata dai quei 20 muniti di trasmissione, riesco solo ad esclamare la stessa espressione che pronuncia il “commissario Saligari” allorchè termina il suo commento durante la diretta della tappa e passa la linea a Pancani e Martinello: “PASSO” , aggiungendo, anche, ” E CHIUDO”, come, spero, TGiro.
 
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)