Al via la campagna “L’esame più importante della tua vita” promossa da Amgen Italia in collaborazione con le associazioni pazienti IPOP e WALCE Onlus per sensibilizzare pazienti e caregiver sull’importanza di definire la “carta d’identità” della malattia per accedere a terapie mirate.

Seconda neoplasia più frequente tra gli uomini (15% del totale dei tumori) e terza tra le donne (6%), il tumore al polmone ha causato 34 mila decessi nel 2021 e risulta in oncologia la prima causa di morte tra gli uomini e la seconda tra le donne.

Conoscere il nemico per meglio combatterlo vale non solo per i medici, ma anche per i pazienti: per questo Amgen promuove in collaborazione con IPOP e WALCE Onlus la campagna digital “L’esame più importante della tua vita”.

La campagna “L’esame più importante della tua vita” vuole contribuire a informare i pazienti sul ruolo giocato dalle possibili alterazioni genetiche del tumore al polmone, stimolando un approfondimento con lo specialista sulle opzioni oggi disponibili per individuarle con precisione.
Sempre con l’obiettivo di contribuire all’educazione e informazione, sui siti associazione-ipop.orgwomenagainstlungcancer.org e www.amgen.it sarà disponibile un questionario per approfondire la conoscenza della patologia: rispondendo online e in modo anonimo a 11 specifiche domande, i pazienti e i caregiver possono acquisire gli elementi utili per affrontare il percorso terapeutico oncologico in modo più consapevole e attivo.
In Italia il tumore al polmone è la seconda neoplasia più frequente tra gli uomini e la terza tra le donneNel 2020 ci sono state oltre 40.000 nuove diagnosi: nell’85% dei casi si tratta di tumore al polmone non a piccole cellule (NSCLC), caratterizzato nella maggior parte dei casi da alterazioni genetiche. La sua capacità di mimetizzarsi causa ritardo nella diagnosi: spesso è asintomatico o innesca una sintomatologia che viene confusa con quella di altre patologie e si presenta con diverse “identità”.La ricerca scientifica ha portato allo sviluppo di test molecolari che si basano su metodiche avanzate, come la tecnologia NGS (Next Generation Sequencing), in grado di individuare le alterazioni genetiche a oggi rilevabili.

«Si tratta di una risorsa diagnostica molto importante, perché permette di ottenere la ‘carta d’identità’ del carcinoma con il minore disagio possibile per il malato – afferma Bruno Aratri, presidente dell’Associazione IPOP Onlus (Insieme per i Pazienti di Oncologia Polmonare). «Purtroppo, al momento questa tipologia di test non è presente in eguale misura nelle diverse strutture sanitarie a livello nazionale. È allora fondamentale che le istituzioni e le stesse associazioni lavorino insieme, affinché la distribuzione diventi più capillare, facilitandone l’accesso ai pazienti che ne possono trarre un fondamentale beneficio ai fini di una diagnosi quanto più tempestiva e precisa possibile».
Individuare l’identikit del tumore al polmone NSCLC è un fattore strategico perché consente in diversi casi di impostare terapie mirate, capaci di rallentare l’evoluzione della neoplasia.
«Oltre alla tempestività, è sicuramente la precisione della diagnosi che può fare la differenza in quel 30% di pazienti affetti da NSCLC che possono essere trattati con i farmaci a bersaglio molecolareE la percentuale è (fortunatamente) destinata a crescere in fretta grazie ai risultati ottenuti dalla ricerca – osserva Silvia Novello, Ordinario Oncologia Medica, Università di Torino, Responsabile SSD Oncologia Polmonare, AOU “San Luigi Gonzaga” di Orbassano e Presidente di WALCE Onlus (WomenAgainstLungCancer in Europe). «Un caso emblematico riguarda la mutazione KRASG12C, che in Italia conta ogni anno 4.500 casi e che finora era possibile affrontare solo con un approccio standard, basato su chemioterapia e immunoterapia, e con risultati spesso meno soddisfacenti rispetto alla media generaleDi recente la Commissione Europea ha autorizzato la prima terapia specifica per pazienti con NSCLC in stadio avanzato con mutazione KRASG12C che siano già stati sottoposti ad un precedente trattamento sistemico. La possibilità di ricorrere a un farmaco a bersaglio molecolare, nell’ambito di quella che viene chiamata “medicina di precisione”, è destinata a cambiare la pratica clinica, offrendo nuove speranze a chi è stato colpito da questa forma di tumore polmonare».

La campagna “L’esame più importante della tua vita”sui siti associazione-ipop.orgwomenagainstlungcancer.org e www.amgen.it