Una Raccolta D’arte Moderna Italiana.  Carrà, Campigli, Manzù, Rosai, Scipione, Sironi

Il MASI presenta, grazie alla collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia, una selezione di trenta capolavori dell’arte italiana realizzati tra le due guerre da alcuni  tra i più importanti artisti dell’epoca: Carlo Carrà, Massimo Campigli, Giacomo Manzù, Ottone Rosai, Scipione e Mario Sironi.
Inaugurata il 22 maggio 2022 la mostra proseguirà fino al 29 gennaio 2023, curata da Cristina Sonderegger.

Un nucleo di opere eccezionali provenienti da storiche collezioni d’arte italiane ed è  recentemente entrato come deposito a lungo termine presso Ca’ Pesaro  – Galleria Internazionale d’Arte Moderna – Fondazione Musei Civici di Venezia.

L’allestimento della mostra segue un un’ordinamento per autore, diversi capolavori segnano scelte stilistiche nonché tematiche fondamentali nell’opera dei singoli artisti, oppure raccontano una storia collezionistica ed espositiva rilevante. Il percorso espositivo permette di scoprire esempi significativi come il celebre dipinto di Campigli Le amazzoni o Donna ingioiellata, opere come Casine sul Sesia  realizzato nel 1924, e Mattino sul mare del 1928 di Carlo Carrà, i Giocatori di toppa del 1920 ed il Venditore ambulante eseguito nel 1921 di Ottone Rosai, le sculture Ragazza sulla sedia del 1949 e Cardinale del 1952 di Giacomo Manzù, e poi la serie dedicata al Cardinal Decano di Scipione. Aprono idealmente i dipinti di Mario Sironi Pandora (Il mito di Pandora) del 1924, e Il bevitore,  quest’ultimo parte della collezione Sarfatti fino agli anni ’50.

Realizzato tra il 1923-24, Il bevitore è un esempio significativo della fase sperimentale in cui Sironi tenta di conciliare la solidità novecentista con soluzioni formali legate alle avanguardie. Il tema del bevitore ricorre spesso nella ricerca dell’artista e, al contrario di altri suoi soggetti, incarna un antieroe, simbolo di un disagio del quale era vittima,  a tratti, anche lo stesso Sironi, tra crisi creative e depressive. Invece, Pandora segna una tappa importante nella maturità dell’artista.  Qui il nudo femminile  è ridotto a un’immobile figura monumentale, di statua antica, sullo sfondo di un paesaggio roccioso nonché primordiale che ricorda quelli di Leonardo da Vinci. Il viaggio attraverso l’arte italiana tra le due guerre prosegue attraverso cinque dipinti di  Campigli,  tra cui la celebre tela Le amazzoni  del 1928, realizzata dall’artista dopo la “folgorazione” per l’arte etrusca durante una visita al museo romano di Villa Giulia (…).

E poi due eleganti ritratti femminili frontali, dal magnetico fascino arcaico come Donna velata, e Donna ingioiellata del 1942 dipinto a Venezia, dove il pittore si trasferì allo scoppio della guerra e dove fu esposto alla sua personale presso la gallleria del Cavallino un paio di anni più tardi.  Equilibrio, compostezza e recupero di una forma compositiva classica: questi i principi di quel “Ritorno all’ordine” di cui Carlo Carrà si fa pieno interprete nei primi Anni Venti, dopo essere stato tra i fondatori del futurismo e dopo l’esperienza della guerra.  Nel suo Mattino sul mare, eseguito nel 1928 a Forte dei Marmi, il paesaggio marino è semplificato, purificato, fino a raggiungere la potenza di un’immagine archetipica. Il dipinto venne esposto un anno dopo in Svizzera,  alla Galerie Moos di Ginevra nella mostra 21
artistes du Novecento Italiano (…).

Per quanto riguarda l’opera di Giacomo Manzù  nella scultura Cardinale  del 1952, l’artista rimane impressionato durante una cerimonia a San Pietro. Le forme bloccate, e un trattamento semplificato erigono l’ecclesiastico a immagine emblematica. Invece nella Ragazza sulla sedia, somiglia quasi ad un calco dal vivo,  impressionante scultura a grandezza naturale eseguito nel 1949. Un tema accademico come la modella in posa per l’artista è trasformato da Manzù in un esercizio di purezza lineare.

MASI LUGANO – Museo d’Arte della Svizzera italiana
Via Canova 10 – www.masilugano.ch
Tel. +41 (0)91 8157962

           GIuseppe Lippoli