Valentina Diouf come Totò Schillaci. Paragoniamo due sportivi che sono diventati profeti in patria dopo un Mondiale perso in semifinale. La brava pallavolista è attesa dal ritorno nella Superliga italiana.

Nel 1990 (quando non era nata la pallavolista, classe 1993), tutta l’Italia del calcio sognava con i gol dell’attaccante siciliano mentre, nella massima competizione pallavolistica nel 2014, Valentina Diouf ha rappresentato il sogno di una Nazionale uscita comunque a testa alta.

Tre settimane di passione non si dimenticheranno così facilmente e, forse, la sorpresa di questo exploit è arrivata solo per chi sottovalutava la forza della Nazionale allenata da Marco Bonitta. Soprattutto, la linea verde dimostrò che l’Italia della pallavolo avrà un lungo futuro garantito, dimostrando come si possa spostare il mirino anche verso degli sport che rappresentano ancora i massimi valori sportivi. Fra tutte, è emersa quindi Valentina Diouf, due metri e due centimetri d’altezza e una mano pesante come il ferro.

Valentina Diouf - foto twitter

L’atleta della Nazionale Valentina Diouf – Foto twitter

Proprio nella “finalina” è arrivata la consacrazione definitiva di un’atleta dai mezzi tecnici eccezionali. 31 punti realizzati contro il Brasile e tante ottime prestazioni già nel corso della scorsa stagione certificano il grado di campionessa per la Diouf, pronta ad assumersi le sue responsabilità.

Il parere dell’esperto su Valentina Diouf

Un commento sulla Diouf è arrivato anche da Umile De Marco, coach con una comprovata esperienza nei settori giovanili, dove nascono le future campionesse del domani. Il tecnico, che ora allena il club del Mogliano, ha così esaltato le capacità dell’atleta azzurra, analizzandone gli aspetti puramente tecnici: «Oltre alla sua prestanza fisica, spiccano le sue capacità tecniche in battuta e a muro (dove l’altezza le dà qualcosa in più), e anche in attacco, dove non fa valere solo la prestanza fisica ma anche l’intelligenza nel cercare e variare i colpi, aggiungendo a tutto ciò una buona potenza.

In questa competizione mondiale si è vista la sua crescita, soprattutto mentale. L’apice lo ha raggiunto in una finale dove tutte le sue compagne erano in difficoltà. Entrando dalla panchina si è fatta trovare pronta e si è presa il ruolo di trascinatrice, tirando delle vere e proprie sassate sulle brasiliane. Se i presupposti sono questi, di sicuro sarà una delle giocatrici fondamentali per i prossimi impegni della Nazionale».

Pur continuando a giocare in azzurro, Valentina Diouf ha lasciato l’Italia, verso lidi più remunerativi come quelli brasiliani e coreani. La sua disponibilità nel mettersi al servizio della squadra  sarà il suo punto di forza anche futuro. Può diventare una delle migliori al mondo, servirà il tempo necessario per la consacrazione.