Ecco i consigli di ZEISS sulla luce blu.

Il tempo passato su PC, smartphone, TV o più in generale connessi è aumentato notevolmente negli ultimi mesi: che sia per lavoro o svago la tecnologia sta diventando il nostro più valido alleato per quasi qualunque tipo di attività.

Se la pelle, non solo del viso ma soprattutto quella delle mani, comincia risentire delle poche ore trascorse all’aria aperta, gli occhi stanno vivendo uno stress visivo ancora più intenso dovuto proprio all’esigenza di rimanere sempre connessi. Ma cosa implica questo?

Si sente parlare spesso di luce blu degli schermi e dei suoi effetti nocivi, a volte associando anche sintomi come occhi stanchi a fine giornata, secchezza oculare o arrossamento. Da tempo c’è però un dibattito scientifico in corso sui reali effetti dannosi della luce blu, che non sono stati ancora del tutto provati. 

ZEISS, da sempre esperta e attenta al benessere visivo, ha deciso di fare chiarezza, stilando un elenco delle “7 cose da sapere sulla luce blu”, utili spiegazioni per comprendere meglio cos’è la luce blu e come proteggersi se necessario.

  1. Esistono due tipologie di luce blu: la luce blu naturale del sole e la luce blu artificiale emessa da lampade a LED, luci a risparmio energetico e display di smartphone e computer. Eliminarla completamente non solo non è necessario, ma può essere controproducente.
  2. La luce blu è fondamentale per una visione dei colori normale, ricca e con contrasto.
  3. Diversamente dagli studi effettuati sugli effetti nocivi legati alla radiazione ultravioletta o UV, per la luce blu le ricerche scientifiche sono ancora in corso e devono ancora arrivare a delle conclusioni chiare sui possibili effetti nocivi. Indubbiamente, la luce blu emessa da sorgenti luminose artificiali o da schermi può essere irritante o causare affaticamento agli occhi.
  4. Oggi l’esposizione alla luce blu è maggiore: prima dell’invenzione della lampadina, l’occhio umano smetteva di essere esposto alla luce blu del sole dopo il tramonto. Oggi non è più così, poiché siamo circondati da quantità maggiori di luce blu artificiale, perché le moderne lampade a LED, le luci a risparmio energetico e i display di smartphone o tablet, emettono una porzione maggiore di luce blu rispetto, ad esempio, alle lampadine tradizionali.  
  5. La luce blu influisce anche sul nostro benessere psicologico: per questo motivo la fototerapia viene utilizzata con successo per trattare la depressione invernale e l’insonnia.
  6. I display di tablet e smartphone possono causare disturbi del sonno: un’esposizione eccessiva alla luce blu durante la sera e la notte può interferire con il riposo notturno. 
  7. Trascorrere un’ora all’aperto in una normale giornata nuvolosa espone i nostri occhi alla luce blu 30 volte di più rispetto ad una giornata trascorsa in un ambiente chiuso davanti ad uno schermo.

Nell’attesa di avere delle conclusioni certe dalla comunità scientifica, ciò che sappiamo oggi è che proteggere gli occhi dalla luce blu è possibile: esistono trattamenti, applicabili alle lenti da vista, come ZEISS DuraVision BlueProtect®, che limitano lo stress visivo provocato da dispositivi digitali.
Queste lenti sono dotate di uno speciale filtro che assicura una visione confortevole anche quando la percentuale di luce blu emessa è elevata.

DuraVision BlueProtect è un trattamento che attenua la luce blu nell’intervallo compreso tra 390 e 440nm, ma che consente alla luce blu “utile” per il nostro corpo di attraversare la lente.
Secondo alcuni studi, la luce blu compresa nell’intervallo tra 400 e 520 nm (con un massimo di 460 nm) è fondamentale per la regolazione del livello di melatonina e del ritmo circadiano. 

Per maggiori informazioni: www.zeiss.it

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