A DIRE IL VERO, il nuovo film della regista statunitense  Nicole Holofcener sarà solo al cinema dall’8 febbraio. 

SINOSSI 

Beth è una scrittrice che, dopo aver esordito con un memoir di discreto successo, insegna scrittura creativa e cerca di far pubblicare la sua opera seconda.
Il marito Don, con cui Beth condivide una storia d’amore longeva e felice, è uno psicologo che inizia a confondere i racconti dei suoi pazienti e a domandarsi quale sia il senso profondo (e l’utilità reale) del proprio lavoro.
La sorella di Beth, Sarah, è un’arredatrice di interni alle prese con clienti incontentabili, e il marito di lei, Mark, è un attore in crisi perenne di autostima.
Quando per caso Beth e Sarah ascoltano una conversazione fra Don e Mark in cui Don confessa di aver trovato deludente l’opera seconda di Beth, sua moglie si ritrova a mettere in discussione il loro matrimonio, innescando una serie di domande esistenziali che coinvolgeranno anche Eliot, il figlio della coppia, a sua volta appena lasciato dalla ragazza.

Da ciò nasce la domanda: ma in una relazione si deve sempre dire la verità o, per non ferire i sentimenti dell’altro, si deve essere diplomatici e lasciarsi andare a piccole bugie  che in fondo accontentano tutti? 

Nicole Holofcener e la sua storia di regista 

You Hurt My Feelings ( A dire il vero)  è un nuovo tassello nella filmografia della sceneggiatrice e regista Nicole Holofcener.

Holofcener è figlia acquisita di uno storico produttore dei film di Woody Allen (in cui da bambina ha fatto la comparsa e da giovane l’assistente di produzione e al montaggio) che ha evidentemente imparato la lezione del maestro della commedia urbana newyorkese.
Ha, perciò, deciso di scegliere anche lei di dedicarsi a racconti ambientati fra personaggi borghesi e logorroici con un senso dell’umorismo che non fa prigionieri. 

You Hurt My Feelings ne è l’ennesimo esempio ben riuscito, che questa volta va ad esplorare il terreno minato delle bugie bianche all’interno di una coppia, a rischio di minare la fiducia nell’opinione reale che i nostri cari hanno di noi.

La sceneggiatura di Holofcener è come sempre minimalista, nel senso che non racconta grandi tragedie o svolte epocali, ma piccoli scollinamenti e sconforti in cui tutti possiamo riconoscere qualche aneddoto vissuto in prima persona.
Ed è proprio la possibilità di identificarsi nei suoi personaggi e nelle loro vicissitudini quotidiane, nonostante appartengano dichiaratamente ad una bolla di privilegio sempre più ristretta, l’asso nella manica della regista, e lo strumento di fidelizzazione del suo pubblico.
You Hurt My Feelings è un film adulto che racconta preoccupazioni contemporanee legate alla necessità di crescere e di accettare la vita, e le persone a noi vicine, per quello che sono, una volta abbandonate le nostre alte aspettative e le nostre irrealistiche pretese.

Il microcosmo narrativo di Holofcener trova la sua interprete ideale in Julia Louis-Dreyfus, già musa di Jerry Seinfeld e star della sitcom che porta il suo nome, nonché protagonista (e coproduttrice) della serie satirica Veep, ma anche delicata interprete della precedente commedia romantica della stessa autrice, Non dico altro, con cui You Hurt My Feelings condivide l’ironia gentile e l’acuta indagine dello smarrimento contemporaneo.

Accanto alla protagonista ci sono due volti noti della serialità come Tobias Menzies, il Principe Filippo di The Crown, e Arian Moayed, lo Stewy Hosseini di Succession, oltre all’attrice comica Michaela Watkins, già interprete anche di Non dico altro e di fatto versione appena un po’ più giovane della Louis-Dreyfus.

Durata: 1h33m