Il dentista Jacopo Gualtieri (EAO): “Tra gli effetti collaterali la sindrome della ‘bocca secca’, numerose infezioni batteriche e persino la perdita degli impianti dentali”

Nel corso degli ultimi anni, come riportato dal Rapporto OsservaSalute 2015* e 2014 è aumentato vertiginosamente l’uso di farmaci tra gli italiani. Tra questi, i più diffusi sono senz’altro gli antidepressivi che spesso, però, possono causare alcuni effetti collaterali, creando diverse problematiche legate alla salute orale.
Sono diversi, infatti, gli studi* condotti che collegano l’uso di antidepressivi alla “xerostomia”, la “secchezza delle fauci” che, se non opportunamente trattata, può generare, secondo gli odontoiatri, alcuni inconvenienti come carie diffusa, infezioni gengivali, alito cattivo e infezioni batteriche. Ecco perché è sempre buona norma segnalare al dentista le medicine che si stanno assumendo.

“E’ vero, molti dei miei pazienti usano in media più medicine di qualche anno fa – commenta il Dott. Jacopo Gualtieri, odontoiatra di Lucca membro dell’EAO (European Association for Osseointegration), specializzato in implantologia e rigenerazione ossea, in forza anche al reparto di odontostomatologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano – ed è altrettanto evidente l’aumento dei casi di coloro che assumono antidepressivi. In questi casi suggerisco sempre una maggiore attenzione all’igiene orale, soprattutto a causa della sindrome della ‘bocca secca’, uno dei principali effetti collaterali di questi farmaci. Una eventualità, quest’ultima, in grado di moltiplicare la carica batterica orale e, di conseguenza, l’insorgenza di diverse problematiche, come infezioni gengivali e carie, che è possibile contrastare bevendo più acqua, attraverso una maggiore igiene orale – sia spazzolamento che filo interdentale – e programmando più visite di controllo durante l’anno”.

Le correlazioni tra farmaci antidepressivi e salute orale, inoltre, possono portare anche a complicazioni di carattere tecnico, come la possibilità di un fallimento degli impianti dentali. Una recente ricerca condotta negli Stati Uniti dalla School of Dental Medicine dell’University at Buffalo* ha dimostrato che l’uso di antidepressivi, la seconda tipologia di farmaci più prescritti negli Stati Uniti, fa aumentare di quattro volte le possibilità di un fallimento dell’impianto. Questi medicinali, infatti, sono utilizzati per controllare emozioni e stati d’animo, ma possono avere un impatto negativo sul metabolismo osseo, un fattore cruciale nel caso di un impianto che deve integrarsi perfettamente nella bocca.
Questo studio, seppure condotto in fase preliminare, conferma quanto già emerso da precedenti ricerche, come quella condotta nel 2003 dal Journal of the American Dental Association* in cui si scoprì la correlazione tra salute della bocca e antidepressivi, in grado di creare un ambiente favorevole alla proliferazione di diverse patologie orali. O come lo studio pubblicato nel 2007 da Archives of Internal Medicine in cui venne confermata l’accelerazione dell’insorgenza di problemi ossei in donne anziane che utilizzavano antidepressivi: questi ultimi influiscono sugli stati d’animo, ma anche sui processi di rigenerazione ossea, elemento fondamentale, quest’ultimo, per la perfetta riuscita di un impianto dentale.

“Prima di intervenire su qualsiasi paziente – continua il Dott. Gualtieri – bisogna informarsi sulle medicine utilizzate per limitare le possibili interazioni con altri farmaci. In caso di uso di antidepressivi, inoltre, vanno valutati preventivamente sia i problemi che questi possono causare a denti e gengive, come bocca secca, bruxismo, sanguinamento delle gengive e problemi di salivazione, che le possibili interazioni con le ossa su cui andranno inseriti gli impianti, cercando in ogni caso di trovare la soluzione più adatta per salvaguardare la salute del paziente”.

“Tutte problematiche che possono però essere combattute mantenendo livelli alti di igiene dentale –conclude il Dott. Gualtieri – partendo dallo spazzolamento e dal passaggio del filo a cui vanno aggiunte terapie al fluoro quotidiane. Per combattere i disagi causati dalla bocca secca è importante bere molta acqua o masticare gomme senza zucchero. Per alcuni casi, infine, è possibile anche utilizzare sostituti artificiali della saliva, liquidi in gel o spray”.

 Per ulteriori approfondimenti: www.jacopogualtieri.com

CONSIGLI CONTRO LA BOCCA SECCA O XEROSTOMIA
Gran parte degli antidepressivi può causare la secchezza delle fauci, una particolare condizione che può essere risolta seguendo alcuni consigli come:

  • aumentare il numero delle visite odontoiatriche di controllo;
  • fare maggiore attenzione a spazzolamento e passaggio del filo interdentale e all’uso quotidiano di terapie al fluoro;
  • fare ricorso all’uso di salive artificiali;
  • bere molta acqua o bevande senza zucchero durante la giornata;
  • eliminare bevande contenenti caffeina, alcool e fumo (tutti elementi che possono contribuire alla secchezza della bocca);
  • masticare caramelle e gomme senza zucchero per aumentare la salivazione;
  • evitare cibi salati e speziati che possono creare ulteriori problemi e dolori alla bocca secca;
  • prevedere l’uso di un umidificatore, che può aiutare durante la notte.

 ALTRI EFFETTI DEGLI ANTIDEPRESSIVI DA TENERE SOTTO CONTROLLO

Digrignamento dei denti o bruxismo
E’ stato confermato come un effetto collaterale in alcuni pazienti che utilizzano antipsicotici o antidepressivi. Il bruxismo causa il digrignamento dei denti, che porta a un eccessivo attrito dentale. Le complicazioni possono essere ridotte utilizzando un bite dentale (occusal splint).
Sanguinamento gengivale (Surgical bleeding)
Gli antidepressivi e alcuni medicinali anticonvulsioni possono alterare l’aggregazione delle piastrine che, soprattutto nei pazienti odontoiatrici, può causare il sanguinamento “chirurgico”.

PREVENIRE GLI EFFETTI COLLATERALI DEI MEDICINALI
 Non è mai consigliabile interrompere l’uso di medicinali per paura degli effetti collaterali che potrebbero impattare negativamente sulla salute orale. E’ importante piuttosto segnalare al dentista le cure a cui ci si sta sottoponendo e al dottore o al medico curante gli eventuali effetti collaterali riscontrati.