Attenzione al caldo della stagione estiva, che mette a rischio la salute e la bellezza delle gambe. Su questo tempo è intervenuto recentemente il dermatologo Dott. Fabio Rinaldi, presidente dell’IHRF – International Hair Research Foundation – e docente alla Sorbona di Parigi:“Pesantezza, gonfiori, fragilità dei capillari e le altre problematiche delle gambe che minano la salute delle stesse, si accentuano nel periodo primaverile ed estivo, che è quello più critico, proprio perché la sintomatologia si aggrava per l’effetto del calore: con il caldo le vene si dilatano e le gambe soffrono di più”. Il monito è rivolto soprattutto all’universo femminile, “Soprattutto a quelle donne, anche giovani, che soffrono di insufficienza venosa o hanno familiarità con questa patologia. In particolare, i soggetti più a rischio sono quelli affetti da obesità, sovrappeso, o quelli inclini a prediligere una vita sedentaria”, precisa il prof Rinaldi.

Le gambe sono la prima parte del corpo femminile che, dopo i lunghi mesi invernali, torna ad essere scoperta e messa in risalto. Sarebbe quindi un peccato coprire – a causa di fastidiosi inestetismi – proprio quella parte che, secondo il Centro Studi Guam (azienda leader nel settore della produzione di Fanghi d’alga più famosi al mondo), a detta della maggioranza delle donne (33 %) sarebbe la sede della bellezza femminile, in quanto in grado di slanciare la figura con sobrietà e leggerezza, senza renderla volgare. Secondo la stessa indagine avrebbero perso terreno, invece, le “mani affusolate” (6 %), il “décolleté a coppa di champagne” (8 %), il “collo a cigno” (14 %), i glutei generosi e scolpiti (19 %) e le labbra carnose in stile Jolie (23 %). La bellezza delle gambe, più che nelle caviglie sottili o in altri requisiti che costituiscono canoni ormai superati, risiede soprattutto nella salute delle stesse: dolori alle gambe, formicolii ai piedi, dolore all’inguine sono disturbi che insidiano le donne, costringendole non solo a sofferenze fisiche, ma anche a inestetismi fastidiosi dovuti a un’impropria circolazione sanguigna che favorisce gonfiore e, nella peggiore delle ipotesi, fragilità di capillari, accentuarsi delle vene varicose e la temuta cellulite. “Attenzione – ammonisce il Dott. Rinaldia non sottovalutare nessun disturbo. La cosa più importante è la valutazione: per esempio, anche nei casi semplicemente sospetti di insufficienza venosa è consigliabile una visita da un angiologo-chirurgo vascolare, che abbia esperienza in malattie cardiovascolari periferiche”.

Scendendo nel dettaglio, quali sono le problematiche che più mettono a rischio la salute delle gambe? Al primo posto la maggioranza delle donne (31 %) colloca il gonfiore diffuso, che aumenta con l’avanzare dell’età in seguito alla perdita di elasticità delle pareti delle vene, causa primaria di questa problematica. Si tratta di un disturbo più grave di quel che si pensi perché determina l’insorgere delle vene varicose che, affiorando in superficie, minano la grazia e l’avvenenza delle gambe. Al secondo posto tra i disagi più lamentati dall’universo femminile (24 %) si attesta la fragilità dei capillari, che – attenzione – non è solo causata da problemi di cattiva circolazione, ma anche dal calore del sole o, peggio ancora, della lampada abbronzante, una cattiva abitudine che però affascina e tenta ancora molte donne. In terza posizione si collocano i tanto temuti inestetismi della cellulite (22 %), dovuti sicuramente a fattori genetici, alla cattiva alimentazione o a disturbi ormonali, ma anche ad alterazioni del carico circolatorio.

Al quarto posto (16 %) si piazza la sensazione di formicolio, irrequietezza e prurito alle gambe che può degenerare nella sindrome delle gambe senza riposo che arriva a creare alterazioni al sistema nervoso centrale. Le donne affette da questo disturbo lamentano una sensazione di fastidio e formicolio alle estremità inferiori soprattutto quando si sdraiano. Infine è la volta di crampi ai polpacci, soprattutto nelle ore notturne, e dolori articolari a ginocchia e caviglie (7 %), sia quando si rimane in posizione eretta, sia quando si è in movimento, sia al tatto.

Le categorie di donne più a rischio?“Le donne che portano i tacchi, quelle che conducono una vita sedentaria o che si muovono poco e male e quelle che hanno familiarità con certe problematiche e disturbi” afferma il prof Fabio Rinaldi. Per quanto riguarda l’abbigliamento, poi, oltre ai tacchi – che non dovrebbero superare i 5 cm – attenzione anche ai vestiti troppo aderenti che, bloccando la circolazione sanguigna, favoriscono l’insorgere della cellulite. Precisa il dottor Rinaldi: “Gli indumenti molto stretti, soprattutto all’inguine, agiscono come se fossero un laccio emostatico”. Il pericolo non viene però solo dall’abbigliamento, ma soprattutto da posture scorrette. Stare troppo a lungo in piedi o, al contrario, stare a lungo seduti, magari con le gambe incrociate, è nocivo in pari misura. Libere professioniste, commesse, cassiere, impiegate, operaie alla catena di montaggio, dunque, sono tutte egualmente afflitte dai fastidi appena elencati.

La soluzione? Sicuramente una costante attività sportiva, ma anche dei piccoli accorgimenti quali salire le scale con passo deciso, alzarsi quando possibile dalla scrivania e fare brevi e semplici esercizi con cadenza oraria. Non si dimentichi, infine, che è possibile contribuire al benessere e all’avvenenza delle gambe e della pelle in genere con una corretta alimentazione e con creme o integratori alimentari che agevolano la salute delle stesse, coadiuvando i naturali sistemi di circolazione sanguigna.