I NUOVI DATI A SOSTEGNO DELLA SUA VASTA GAMMA DI TERAPIE PER RISPONDERE ALLE ESIGENZE DEI PAZIENTI AFFETTI DA SCLEROSI MULTIPLA

 − L’efficacia elevata e duratura di dimetilfumarato è suffragata da dati clinici ed evidenze raccolte in condizioni di vita reale

I nuovi dati su daclizumab evidenziano l’impatto sugli esiti cognitivi e la reversibilità del suo meccanismo d’azione mirato

Biogen (NASDAQ: BIIB) ha annunciato oggi che, in occasione del 68° incontro annuale dell’American Academy of Neurology (AAN) che si terrà a Vancouver (Canada), presenterà nuovi dati a dimostrazione della vastità e varietà delle sue terapie per la sclerosi multipla (SM) già commercializzate e di quelle in fase di sviluppo. Oltre a confermare il suo solido portafoglio prodotti, che include il trattamento orale per la SM più prescritto al mondo, dimetilfumarato, i dati dimostrano la capacità dell’azienda di soddisfare le specifiche esigenze individuali dei pazienti affetti da SM con una gamma di prodotti differenziati.

“La SM è una patologia cronica complessa che colpisce ogni paziente in modo diverso. Le persone affette da questa malattia hanno esigenze terapeutiche differenti e pertanto è fondamentale fornire loro un’ampia varietà di opzioni di trattamento, offrendo oltre alla massima efficacia e a meccanismi d’azione diversificati anche la flessibilità necessaria per effettuare la transizione a un’altra terapia, ove opportuno,” spiega Ralph Kern, M.D., Senior Vice President, Worldwide Medical. “Forte della sua leadership mondiale nel settore della SM e di una crescente fucina di prodotti in via di sviluppo, Biogen continua a concentrarsi sull’area della SM con l’obiettivo di servire il maggior numero possibile di pazienti a livello globale.”

I dati su dimetilfumarato evidenziano l’efficacia elevata e duratura di questo farmaco nei pazienti con diagnosi recente di SM e nei pazienti che cambiano terapia in fase iniziale, sottolineando il ruolo fondamentale del trattamento precoce con dimetilfumarato ai fini del conseguimento di esiti clinici più favorevoli nel lungo termine. Inoltre, i dati sull’efficacia comparativa in condizioni di vita reale dimostrano che dimetilfumarato è associato a una riduzione significativa del tasso di recidiva annualizzato (ARR) rispetto al glatiramer acetato, all’interferone β e alla teriflunomide, e presenta un ARR simile al fingolimod. Questi dati avvalorano la consolidata combinazione di vantaggi offerti da dimetilfumarato: efficacia elevata e duratura, profilo di sicurezza a lungo termine ben caratterizzato e pratico regime di assunzione orale.

Per quanto riguarda invece natalizumab, con quasi 10 anni di esperienza clinica, i dati raccolti in condizioni di vita reale dimostrano un profilo comprovato di sicurezza ed efficacia a lungo termine, soprattutto in caso di impiego nelle fasi iniziali della malattia. Biogen presenterà inoltre dati a sostegno dell’impatto di daclizumab HYP in termini di esiti cognitivi e dati che dimostrano che il suo meccanismo d’azione mirato non causa la deplezione generale delle cellule immunitarie e i suoi effetti sulla conta linfocitaria sono reversibili entro 8-12 settimane circa dall’interruzione del trattamento.

Argomenti principali che Biogen presenterà all’incontro dell’AAN:

 DIMETILFUMARATO

  • Caratterizzazione dei profili delle conte assolute dei linfociti nei pazienti con SM trattati con dimetilfumarato a rilascio prolungato: considerazioni sulla gestione dei pazienti – Poster P2.099 – Domenica 17 aprile, dalle 8:30 alle 17:30 PT
  • Ricerca sull’efficacia comparativa delle terapie modificanti il decorso della malattia nella sclerosi multipla – Dati ricavati da una vasta banca dati di sinistri medici – Poster P3.116 – Lunedì 18 aprile, dalle 8:30 alle 19:00 PT
  • Follow-up a lungo termine sull’efficacia del dimetilfumarato a rilascio ritardato nei pazienti con diagnosi recente di sclerosi multipla recidivante-remittente: analisi integrata di DEFINE, CONFIRM ed ENDORSE – Poster P3.033 – Lunedì 18 aprile, dalle 8:30 alle 19:00 PT

 NATALIZUMAB

  • Sicurezza ed efficacia di natalizumab in condizioni di vita reale dopo la transizione da altre terapie modificanti il decorso della malattia: dati del programma TOP di osservazione su natalizumab – Poster P2.069 – Domenica 17 aprile, dalle 8:30 alle 17:30 PT
  • I dati sulla stabilità dell’indice longitudinale a 4 anni dello studio STRATIFY-2 a supporto dell’utilità clinica dell’indice per la stratificazione dei rischi di leucoencefalopatia multifocale progressiva associata a natalizumab – Quinta sessione di poster sulle scienze emergenti, Poster P5.407 – Mercoledì 20 aprile, dalle 8:30 alle 19:00 PT
  • Reversibilità degli effetti di natalizumab sulle cellule immunitarie periferiche nei pazienti con sclerosi multipla entro 16-20 settimane dall’interruzione del trattamento – Quinta sessione di poster sulle scienze emergenti, Poster P5.408 Mercoledì 20 aprile, dalle 8:30 alle 19:00 PT

PEGINTERFERONE BETA-1a

  • Riduzione della conversione delle lesioni alla RM in buchi neri nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente con peginterferone beta-1a– Poster P3.091 – Lunedì 18 aprile, dalle 8:30 alle 19:00 PT
  • Studio di estensione di fase 3 ADVANCE (ATTAIN): dimostrazione dell’efficacia duratura di peginterferone beta-1a 125 mcg ogni due settimane in pazienti con SMR trattati per un massimo di cinque anni – Piattaforma della sessione sulle scienze emergenti/Poster 010 – Martedì 19 aprile, dalle 17:45 alle 19:15 PT

 DACLIZUMAB

  • Miglioramento degli esiti cognitivi nella sclerosi multipla recidivante-remittente con daclizumab HYP nello studio di fase 3 DECIDE – Poster P3.090 – Lunedì 18 aprile, dalle 8:30 alle 19:00 PT
  • Effetti reversibili di daclizumab HYP sulla conta linfocitaria dei pazienti con SMRR: dati degli studi SELECT Trilogy – Poster P5.281 – Mercoledì 20 aprile, dalle 8:30 alle 19:00 PT

OPICINUMAB (ANTI-LINGO-1)

  • Correlazione tra volume cerebrale, parametri fisici e funzione cognitiva a partire dai dati al basale dello studio su Anti-LINGO-1 SYNERGY nella sclerosi multipla – Poster P3.073 – Lunedì 18 aprile, dalle 8:30 alle 19:00 PT
  • Correlazione tra parametri fisici, cognitivi e RM e potenziale evocato visivo multifocale a partire dai dati al basale dello studio su Anti-LINGO-1 SYNERGY nella sclerosi multipla – Poster P3.041 – Lunedì 18 aprile, dalle 8:30 alle 19:00 PT
  • Evidenze dell’azione protettiva dell’anticorpo monoclonale BIIB033 di Anti-LINGO-1 contro la perdita di ampiezza del potenziale evocato visivo multifocale nell’occhio controlaterale in soggetti con neurite ottica acuta unilaterale Poster I10.009 – Martedì 19 aprile, dalle 15:00 alle 15:30 PT, Studi clinici nella sclerosi multipla 1: Piattaforma S49.006 – Giovedì 21 aprile, 14:15 PT

Biogen

Biogen si avvale di programmi all’avanguardia per ricercare, sviluppare, produrre e commercializzare terapie innovative per il trattamento di gravi patologie neurologiche, disturbi autoimmuni e malattie rare. Fondata nel 1978, Biogen è una biotech company totalmente indipendente che vanta la più lunga tradizione. Pazienti di tutto il mondo traggono beneficio dalle sue terapie innovative per la cura della sclerosi multipla e dell’emofilia. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.biogenitalia.it.

DIMETILFUMARATO

Dimetilfumarato è una terapia orale approvata per il trattamento della sclerosi multipla recidivante remittente, la forma più comune della patologia. Dimetilfumarato è attualmente approvato in 24 paesi tra cui Stati Uniti, Unione Europea, Canada, Australia e Svizzera. Con il solido programma di studi clinici e l’immissione in commercio, a partire dagli Stati Uniti, avvenuta nel marzo 2013, sono stati trattati con dimetilfumarato più di 190.000 pazienti in tutto il mondo.[i]

È stato dimostrato che dimetilfumarato riduce il tasso di recidiva e rallenta la progressione della disabilità e il numero di lesioni cerebrali dovute a SM, oltre a possedere un profilo rischio-beneficio favorevole in un’ampia casistica di pazienti con forme recidivanti di SM. Negli studi clinici, gli eventi avversi più comuni associati a dimetilfumarato sono stati arrossamento cutaneo ed eventi gastrointestinali (GI). Tra gli altri effetti collaterali è stata segnalata una riduzione della conta media dei linfociti nel corso del primo anno di trattamento, che ha poi raggiunto il plateau. Dimetilfumarato è controindicato nei pazienti con ipersensibilità nota al dimetilfumarato o a uno qualsiasi degli eccipienti del farmaco. Sono stati osservati rari casi di PML in pazienti trattati con dimetilfumarato in presenza di linfocitopenia prolungata moderata o grave.

L’efficacia e la sicurezza di dimetilfumarato sono state studiate nel corso di un ampio programma clinico globale, in cui rientra uno studio di estensione a lungo termine tuttora in corso. Si ritiene che dimetilfumarato agisca sulla SM grazie all’attivazione della via di trascrizione del fattore nucleare Nrf2, anche se il suo meccanismo d’azione non è del tutto noto. Questa via consente alle cellule dell’organismo di difendersi dall’infiammazione e dallo stress ossidativo causato da condizioni come la SM.

NATALIZUMAB

Natalizumab è una terapia modificante il decorso della malattia (DMT) approvata in oltre 65 paesi. Negli Stati Uniti, natalizumab è indicato come monoterapia per il trattamento dei pazienti con forme recidivanti di SM. Nell’Unione Europea, il farmaco è indicato come DMT singola in pazienti adulti con SM recidivante remittente altamente attiva, in presenza di attività patologica elevata nonostante il trattamento con un interferone beta o con glatiramer acetato, o nei pazienti con SMRR grave in rapida evoluzione. Natalizumab aumenta il rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML). Nell’avvio e nella prosecuzione del trattamento con natalizumab, il medico è tenuto a valutare se i benefici attesi con natalizumab siano tali da compensare i relativi rischi.

Natalizumab ha apportato un progresso nel trattamento dei pazienti con SM, grazie alla sua comprovata capacità di rallentare la progressione della disabilità, di ridurre il tasso di recidiva e di influire sul numero di lesioni cerebrali alla RM, con un profilo di sicurezza ben caratterizzato. I dati provenienti dallo studio clinico di fase 3 AFFIRM, pubblicati nel New England Journal of Medicine, hanno dimostrato che, dopo due anni, il trattamento connNatalizumab comporta una riduzione relativa del 67% (p <0,001) del tasso di recidiva annualizzato rispetto al placebo e riduce il rischio relativo di progressione della disabilità del 42% (p <0,001).

Natalizumab è un anticorpo monoclonale che si lega selettivamente alla α4-integrina; si ritiene che interrompa l’attività delle cellule infiammatorie nei pazienti con SM bloccando l’interazione tra l’α4β1-integrina e la molecola di adesione cellulare vascolare-1. L’annullamento di queste interazioni molecolari previene la trasmigrazione dei leucociti attraverso l’endotelio nel tessuto parenchimale infiammato. Tuttavia il meccanismo d’azione specifico di natalizumab nella sclerosi multipla non è stato definito in modo completo.

Natalizumab si associa a un aumento del rischio di PML, un’infezione virale opportunistica del cervello che in genere porta alla morte o a grave disabilità. I fattori di rischio che aumentano la possibilità di PML sono la presenza di anticorpi anti-JCV, l’uso precedente di immunosoppressori e la durata prolungata del trattamento con natalizumab. I pazienti che presentano tutti e tre i fattori di rischio hanno una maggiore probabilità di sviluppare la PML. Natalizumab aumenta il rischio di sviluppare encefaliti e meningiti causate dai virus herpes simplex e varicella zoster. Dopo la commercializzazione, sono stati riportati alcuni casi gravi, pericolosi per la vita e talvolta fatali in pazienti con sclerosi multipla trattati con natalizumab. Altri eventi avversi gravi verificatisi nei pazienti trattati con natalizumab includono reazioni di ipersensibilità (ad es. anafilassi) e infezioni, incluse le infezioni opportunistiche e altre infezioni atipiche.

Sono inoltre stati riportati casi di lesioni epatiche clinicamente significative successivamente all’immissione in commercio. Nel foglietto illustrativo completo di natalizumab per ciascun paese in cui il prodotto è approvato è riportato l’elenco degli eventi avversi.

PEGINTERFERONE BETA-1A

Il peginterferone beta-1a è un interferone pegilato somministrato ogni due settimane per via sottocutanea per trattare la sclerosi multipla recidivante remittente, la forma più comune di SM. Il peginterferone beta-1a è attualmente approvato negli Stati Uniti, nell’Unione Europea, in Canada, Australia e Svizzera. Biogen sta lavorando per rendere disponibile il peginterferone beta-1a anche in altri paesi a livello mondiale.

Si ritiene che peginterferone beta-1a regoli le risposte immunitarie reputate influenti nella SM, sebbene il meccanismo d’azione esatto resti sconosciuto.

DACLIZUMAB HYP

Daclizumab HYP è un composto sperimentale in fase di sviluppo per il trattamento delle forme recidivanti di SM. Daclizumab è una nuova formulazione di anticorpo monoclonale umanizzato che si lega selettivamente alla subunità (CD25) del recettore dell’interleuchina-2 (IL-2) ad elevata affinità, espressa ad alti livelli sui linfociti T che si attivano nelle persone con SM. Daclizumab regola la segnalazione di IL-2 senza causare la deplezione generale delle cellule immunitarie.

Daclizumab è in fase di revisione ai fini dell’approvazione negli Stati Uniti, nell’Unione Europea e in Svizzera, Canada e Australia. Biogen e AbbVie lavorano congiuntamente per lo sviluppo di daclizumab.

OPICINUMAB (ANTI-LINGO-1)

Anti-LINGO-1 (BIIB033) è un farmaco sperimentale in fase di sviluppo per il trattamento della sclerosi multipla. Anti-LINGO-1 è un anticorpo monoclonale interamente umano che agisce su LINGO-1, una proteina espressa selettivamente nel sistema nervoso centrale (SNC) di cui è noto il ruolo fondamentale nella regolazione della mielinizzazione e della rigenerazione assonale.

Per valutare l’attività biologica e il potenziale clinico di anti-LINGO-1 nella neurite ottica acuta (AON) e nelle forme recidivanti di SM sono stati progettati due studi clinici globali di fase 2, RENEW e SYNERGY. In RENEW, anti-LINGO-1 è stato valutato nei pazienti in seguito a un primo episodio di AON. Anti-LINGO-1 si è associato a un miglioramento del recupero della latenza del nervo ottico (tempo necessario perché un segnale passi dalla retina alla corteccia visiva) rispetto al placebo. RENEW è stato il primo studio clinico a dimostrare evidenze di riparazione biologica nel SNC tramite agevolazione della rimielinizzazione in seguito a lesioni infiammatorie acute.

SYNERGY è uno studio di Fase 2 distinto mirato a valutare l’impatto di anti-LINGO-1 in combinazione con una terapia antinfiammatoria sul miglioramento e il rallentamento della progressione della patologia tra i partecipanti affetti da forme recidivanti di SM (sia recidivante remittente, sia secondariamente progressiva). Lo studio è in corso e si prevede di raccoglierne i risultati nel 2016.

Dichiarazione di limitazione della responsabilità di Biogen

Il presente comunicato stampa contiene dichiarazioni a carattere previsionale, comprese le dichiarazioni in merito alle potenziali indicazioni per il biosimilare di infliximab e alla sua possibile approvazione nell’UE. Tali dichiarazioni possono essere accompagnate da termini ed espressioni quali “si prevede”, “riteniamo che”, “si stima”, “ci si attende che”, “previsto”, “potrebbe”, “programmato”, “sarà” e altre locuzioni simili. Queste affermazioni riguardanti il futuro non rivestono un valore oltremodo fattuale. La produzione e la commercializzazione di farmaci sono processi lunghi e complessi che comportano un grado di rischio elevato. Tra i fattori che potrebbero far sì che i risultati effettivi siano materialmente diversi dalle attuali aspettative si annoverano i rischi e i ritardi associati ai processi produttivi, i rischi correlati alla nostra dipendenza da terze parti per lo sviluppo e la commercializzazione di biosimilari, i rischi generali del settore e la concorrenza, i rischi o le problematiche inattese che possono nascere da analisi e dati aggiuntivi, i rischi derivanti da azioni legali, sorveglianza delle autorità di regolamentazione o da altre sfide associate ai prodotti biosimilari di nuova approvazione, l’incapacità di ottenere una definizione adeguata del prezzo o il rimborso dei prodotti biosimilari di nuova approvazione, nonché i rischi derivanti da altri imprevisti. Per informazioni più dettagliate sui rischi e sulle incertezze associate alle nostre attività di sviluppo e commercializzazione di farmaci, si rimanda alla sezione Risk Factors (fattori di rischio) del nostro bilancio annuale o trimestrale più recente depositato presso la Securities and Exchange Commission (SEC). Tali dichiarazioni si basano sulle opinioni e prospettive aziendali attuali e si riferiscono unicamente alla data del presente comunicato stampa. Non ci assumiamo alcun obbligo di diffondere aggiornamenti delle dichiarazioni a carattere previsionale.

[i] Unione dell’esposizione a dimetilfumarato in studi clinici e dopo la commercializzazione al 31 dicembre 2015.