“Ecco...Francesca da Rimini”  ovvero il gioco degli equivociAndata in scena al Teatro Bracco di Napoli lo spettacolo delle feste  la prima della farsa di Giacomo Rizzo

 

Non capita spesso di andare a teatro e vedere nella stessa rappresentazione due lavori diversi. E’ questo il caso dello spettacolo “Ecco…Francesca da Rimini”  di Giacomo Rizzo al Teatro Bracco di Napoli, la cui prima è andata in scena venerdì scorso e le cui repliche saranno fino a domenica 12 gennaio, con protagonista lo stesso Giacomo Rizzo e Caterina De Santis, da 21 anni direttrice artistica della storica sala della Pignasecca. La farsa è lo spettacolo delle feste di Natale, una esilarante commedia prodotta dal Teatro Bracco, con la Compagnia stabile del Teatro Bracco e la partecipazione di Corrado Taranto.

“Ecco...Francesca da Rimini”  ovvero il gioco degli equivoci

Giacomo Rizzo e Caterina De Santis al Teatro Bracco

  • La versione originale della farsa di Petito è stata totalmente rivista da Rizzo. La scena ha un prologo musicale affidato all’interpretazione dell’orchestra di quattro elementi diretta da Tony Sorrentino, che simpaticamente interagisce con gli attori. Il sipario si apre con un rumore di discarico di WC poiché la scena è raffigurata presso i bagni pubblici sotto la galleria Umberto I di Napoli, la cui pulizia è affidata a Donna Rosa, la capera interpretata da Rizzo.
“Ecco...Francesca da Rimini” ovvero il gioco degli equivoci

Compagnia stabile Teatro Bracco

La De Santis interpreta il ruolo sia di Matilde Pennacchio, una cantante disoccupata afflitta dalla dissenteria, che di una Francese venuta da Parigi per assistere ad una rappresentazione teatrale. Il ruolo consente alla De Santis di far emergere non solo la bravura di consumata attrice comica ma anche le doti di cantante in gustosi siparietti musicali. La De Santis dà prova in questo lavoro di grande attrice del teatro di tradizione napoletano.
«È una produzione su cui abbiamo puntato perché offre al pubblico una testimonianza di cos’è il teatro, del suo valore autentico e del filone comico, che è un banco di prova assoluto per un attore» ha dichiarato Caterina De Santis, direttrice del Bracco. « L’idea di produrre questo spettacolo mi è venuta ripensando alle edizioni dei fratelli Giuffrè a cui ho assistito. Il Bracco tiene a tutelare e valorizzare questo patrimonio di testi ed interpretazioni, nel tentativo – spesso riuscito in questi anni – di contagiare il suo pubblico e proiettarlo in una dimensione di rappresentazione fedele della realtà con tutti i suoi eccessi e le sue virtù», ha evidenziato Caterina De Santis, padrona di casa e protagonista della stagione teatrale, iniziata ad Ottobre, della sala di Via Tarsia.
Molto caratteristico il ruolo del cantante asmatico Ottavio Vocione interpretato da Vincenzo Cuomo. Le tre sorelle Stella: Emanuela Giordano, Tonia Impegno e Noemi Gherrero concluderanno i lori applauditi interventi con la parodia di un can can.  Enzo Varone è l’impresario Gennaro Rattosi che deve fare il provino alle tre ballerine sorelle, le quali fanno di tutto per emergere dal trio. La parte del facchino veneto, simbolo del forestiero a Napoli, è affidata a Guglielmo Capasso. Forse una chiave di lettura dello spettacolo la possiamo trovare nella battuta finale di Caterina De Santis uscendo di scena al termine del primo atto, rivolgendosi al pubblico, dice: « gli artisti sono un mondo di illusi e io mi muoio di fame ! », amara considerazione per sottolineare che la strada del successo nel mondo del teatro è lastricata di tanti sacrifici. Corrado Taranto, che interpreta Don Anselmo, riprende tale concetto nel secondo atto confermando che: «il teatro è sofferenza ! ». Dicevamo che la rappresentazione si divide in due lavori diversi, infatti il secondo atto è completamente diverso dal primo, Corrado Taranto, Enzo Varone e Giovanni Allocca nella parte di Minicuccio, sono degli attori che provano la tragedia di Silvio Pellico “Francesca da Rimini” mentre Rizzo veste i panni del suggeritore Giacomino che deve dare la battuta agli interpreti. « Quando nel 1976 rappresentammo al Teatro delle Arti di Roma la Francesca da Rimini su iniziativa di Scarano e con i fratelli Giuffré, nessuno avrebbe mai immaginato che di lì a poco sarebbe diventato un successo senza tempo»  ha dichiarato Giacomo Rizzo che ha curato anche la regia avente quale assistente Alessia Sanchez.
«Tra il 1985 e il 1986 siamo rimasti in tournée nove mesi. Oggi riproporla a Napoli è per me motivo di orgoglio e anche un’occasione per riflettere sui valori veri di un teatro che costa fatica e prevede la cura dei dettagli (dalle parrucche all’orchestra)»  termina Rizzo. Sono dunque trascorsi circa quaranta anni da quando Rizzo interpretò questa farsa insieme ai fratelli Giuffrè, portandola in tournée nei principali teatri d’Italia. Questo spettacolo, dove l’esile trama è lasciata alla bravura degli attori, da loro la possibilità di esprimere al meglio le loro capacità comiche nell’invenzione scenica.
Salvatore Sperindeo, direttore dell’organizzazione del teatro, ha così commentato:  «Noi stiamo crescendo facendo in modo di offrire al pubblico dei cartelloni sempre più variegati che prevedono la partecipazione di compagnie e artisti che mettono in scena spettacoli di respiro nazionale, senza però tralasciare la tradizione di casa nostra che sta alla base del nostro modo di fare teatro. Da venti anni,  grazie alla coerenza artistica di Caterina De Santis, stiamo convincendo il nostro pubblico che il teatro vive anche di esperienze nazionali, poiché la comicità non è solo partenopea ma la si trova in tutte le commedie italiane delle varie regioni». Continua Sperandeo: «La commedia “Ecco…Francesca da Rimini” di Giacomo Rizzo è l’esempio classico di commedia dell’arte, quando esistevano solo dei canovacci e tutto veniva improvvisato basandosi sulla bravura degli attori».

I giovani avranno così la possibilità di conoscere il grande teatro di tradizione partenopea. I costumi di Anna Giordano, sono davvero bellissimi, mentre le scene della  Sacs offrono uno spaccato della galleria Umberto I di Napoli e dell’interno di un castello.

Per maggiori informazioni www.teatrobracco.it

Harry di Prisco