Dott. Jacopo Gualtieri (EAO): “Per contrastare i numeri in continua crescita bisogna partire dalla cura della bocca.

Stop al fumo e via libera a una dieta ricca di antiossidanti”Un’arancia al giorno potrebbe togliere il medico di torno, soprattutto in caso di diabete. E’ questa, in sintesi, una delle conclusioni a cui sono giunti unanimemente diversi ricercatori provenienti da ogni parte del mondo e riunitisi all’ultimo simposio internazionale organizzato a Barcellona lo scorso novembre dal Joslin Diabetes Center, la più importante organizzazione mondiale che si occupa di clinica e ricerca nell’ambito del diabete.

Numerosi studi hanno dimostrato la correlazione tra diabete e parodontiti, convenendo che la salute del cavo orale e una dieta ricca di antiossidanti – veri e propri elisir per il nostro organismo come, ad esempio, la Vitamina C – possano aiutare a ridurre l’incidenza della cosiddetta “malattia del benessere” e a combattere l’insorgenza dei problemi a essa legati come, appunto, la parodontite.

Da questi nuovi approcci – commenta il Dott. Jacopo Gualtieri, odontoiatra membro dell’EAO (European Association for Osseointegration), specializzato in implantologia e rigenerazione ossea, che opera tra Lucca e Milano – emerge innanzitutto il ruolo fondamentale dell’odontoiatra nella fase di prevenzione non solo nell’individuazione precoce della patologia ma anche in merito all’indicazione di sane regole alimentari, essendo ormai acclarati i legami tra cibo, bocca (parodontite) e malattie conseguenti (come il diabete e le malattie cardiovascolari). In particolare si sottolinea l’importanza di un corretto stile di vita e di una dieta a basso contenuto glicemico e ricca di antiossidanti”.

Una prevenzione, dunque, che passa innanzitutto dalla salute del cavo orale e dal ruolo di dentisti e igienisti che possono intervenire sia per allertare i pazienti sulla possibile incidenza della malattia – intercettando i segnali clinici che possono portare al diabete – sia per aiutare i pazienti già conclamati a ridurre notevolmente il rischio di complicanze. Come riferisce la Società Italiana di Parodontologia (Sidp), la parodontite è stata definita “la sesta complicanza del diabete” e quindi i soggetti affetti da questa patologia hanno un rischio maggiore di sviluppare gengiviti e parodontiti.

 I dentisti e gli igienisti dentali, oggi, rivestono un ruolo specifico nell’identificare i pazienti a rischio diabete, i cui maggiori fattori di rischio quali età, obesità, insulinoresistenza e infiammazioni sono comuni alla malattia parodontale. Da uno studio* condotto su 2781 pazienti pubblicato nel 2015 sul Journal of American Medical Association (a cura della Dott.ssa Andy Menke, epidemiologa al Social and Scientific Systems di Silver Spring, in Maryland) è infatti emerso che negli Stati Uniti, dove circa il 14% della popolazione è malata di diabete, grazie alla prevenzione orale e a numerose campagne si sensibilizzazione, i casi di mancata diagnosi sono scesi dal 40% nel periodo 1988-1994 fino al 31% tra il 2008 e il 2012.

*(Prevalence of and Trends in Diabetes Among Adults in the United States, 1988-2012)

Il diabete è una patologia cronica definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come “l’epidemia dei primi venticinque anni del terzo millennio” e richiede pertanto interventi continui per prevenire o ridurre le complicanze cardiovascolari, neurologiche, oculari, renali e dentali ad essa collegate. Sono cinque milioni i diabetici solo in Italia*, più del doppio rispetto a trent’anni fa, di cui il 65% con più di 65 anni di età. E se la sua incidenza è in continua crescita, mentre tarda ancora ad arrivare una cura definitiva, l’arma migliore per contrastarne la sua insorgenza è la prevenzione.

*(Rapporto Arno Diabete 2015′, Società italiana di diabetologia (Sid) e Cineca.)

“La letteratura scientifica – continua il Dott. Jacopo Gualtieri – dimostra che gli antiossidanti sono degli ottimi alleati per combattere diabete e parodontite. In particolare il nostro organismo necessita quotidianamente di almeno 80/90 mg di Vitamina C, quantitativo presente in un’arancia. Attenzione, infine, al fumo che, riscaldando la bocca, favorisce l’insorgenza di complicazioni e quindi, soprattutto nei pazienti diabetici, va sconsigliato fortemente”.

La parodontite in pazienti con diabete non controllato può portare al rischio di perdita dei denti. È necessario, di conseguenza, che i professionisti delle cure dentali siano coinvolti nel trattamento dei pazienti diabetici insieme a diabetologi, nutrizionisti e medici di base; non solo in merito alla cura delle malattie parodontali, ma soprattutto informando ed educando i pazienti, fin da piccoli, sull’importanza di una corretta igiene orale e di una sana alimentazione, sull’attenzione al peso corporeo e sulla necessità di un’attività fisica quotidiana: tutti elementi importanti per un buon controllo glicemico.

“Una volta compresi i meccanismi a doppio senso che legano diabete e malattia paradontale – conclude il Dott. Jacopo Gualtieri – vanno sviluppate strategie di screening per trattare i pazienti da diverse prospettive, così da agire in senso preventivo e sinergico su diversi fronti”. Un approccio interdisciplinare e innovativo per creare nuove opportunità di diagnosi precoce e di prevenzione primaria e per offrire al cliente un piano di cura integrato contro il diabete e le sue complicanze.

Che cos’è la malattia parodontale?

La malattia parodontale è un’infezione che danneggia sia l’osso che le gengive intorno ai denti ed è il problema orale più comune nelle persone affette da diabete. Alti livelli di glucosio nel fluido intorno ai denti e sotto le gengive aumentano le probabilità di sviluppare questa patologia. Una delle tipologie più comuni di paradontite è la gengivite (quando i batteri si accumulano tra i denti e le gengive) che genera un’infiammazione. Le infiammazioni possono aumentare il rischio di malattie cardiache e, se non trattate, possono peggiorare causando la perdita di tessuto osseo, il collasso della gengiva e la possibile perdita dei denti.

Quali sono i segnali più comuni?

I segnali più comuni sono:
– sanguinamento delle gengive
– gengive gonfie o di colore rosso scuro
– spostamento, movimento o perdita dei denti
– alito pesante nonostante l’utilizzo di spazzolino e filo interdentale
– contrazione delle gengive
– modifica della masticazione
– familiarità con la parodontite

Come il diabete incide sulla salute orale?

Il diabete può rendere più difficile per il corpo, gengive comprese, combattere le infezioni.
I parametri alterati di glucosio nel sangue possono causare i seguenti problemi orali:
– gengiviti o parodontiti
– perdita dei denti
– ‘thrush’ ovvero un’infezione orale fungina
– bocca asciutta

I problemi alle gengive possono essere più difficili da trattare in caso di diabete e le malattie parodontali, a loro volta, possono aumentare i livelli di glucosio nel sangue e di conseguenza la quantità di insulina necessaria.

Il diabete non controllato può portare a ulteriori malattie parodontali.

Come si possono avere bocca, denti e gengive sane?

Ecco alcuni consigli:
– cercare di mantenere i livelli di A1C (emoglobina) e glucosio nel sangue all’interno dei propri valori di riferimento (esame del sangue annuale)
– recarsi dal dentista almeno due volte l’anno e informarlo in caso di diabete
– lavarsi i denti almeno due volte al giorno e utilizzare il filo interdentale
– praticare attività fisica e scegliere un’alimentazione sana
– non fumare.