Sono più di 3.200.000 le persone con diabete nel nostro Paese, una malattia in continua crescita, che le Nazioni Unite hanno definito un grave problema di sanità pubblica per il pianeta. Si stima, infatti, che il numero di persone colpite dalla malattia nel mondo crescerà dai 171 milioni del 2000 ai 592 milioni nel 2035. Anche nel nostro Paese, negli ultimi anni, si è assistito a una vera e propria esplosione del fenomeno: alla fine del secolo scorso il diabete interessava meno di 4 italiani su 100, oggi siamo a oltre 5 su 100. Rispetto a 10 anni fa ci sono in Italia quasi un milione di persone in più con diabete diagnosticato.

“Spesso si è portati a considerare il diabete come una malattia non troppo pericolosa. Non è così, poiché le conseguenze legate a mancata cura o a cure non adeguate portano a eventi cardiovascolari gravi, danni alla retina ed alla macula, amputazioni e malattie neurologiche degenerative, danni renali. Secondo le previsioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, il diabete, entro il 2030, rappresenterà in Europa la quarta causa di morte, raggiungendo quindi il triste primato di contribuire alla mortalità della popolazione più di quanto non facciano collettivamente AIDS, malaria e tubercolosi, considerate ‘la peste dei nostri tempi’”, dice Egidio Archero, Presidente nazionale FAND.

Per affrontare questa emergenza anche l’Italia si è attrezzata e nel 2013 ha approvato il Piano nazionale della malattia diabetica, che delinea strumenti e iniziative volti a favorire prevenzione, assistenza e cura della malattia. Per discutere delle opportunità scaturite da questo documento e dalla sua implementazione sul territorio nazionale dopo che tutte le Regioni (con l’eccezione di Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia) lo hanno recepito, si ritroveranno a Montesilvano, sabato 11 e domenica 12 aprile, i presidenti delle oltre 100 associazioni di persone con diabete che aderiscono a FAND – Associazione italiana diabetici, che rappresenta la maggiore associazione di persone con diabete in Italia e al cui fondatore, Roberto Lombardi, si deve la legge 115/1987, che tutela i diritti delle persone con diabete.

L’incontro, a cui parteciperà il Presidente di Diabete Italia Salvatore Caputo, sarà anche “l’occasione per fare il punto sul livello e la qualità dell’assistenza alle persone con diabete nel nostro Paese, nella speranza che i nuovi risparmi nella sanità non si traducano in altrettanti tagli di servizi al cittadino, che penalizzino i più fragili, coloro che soffrono di malattie croniche e che necessitano di assistenza e cure continue come le persone con diabete”, spiega Archero. “Troppe volte i nostri amministratori dimenticano che non è tagliando i servizi sanitari che si operano risparmi. Un malato cronico curato di meno costa di più”, aggiunge come monito.