[dropcap]L[/dropcap]e Poste Italiane in questo primo scorcio di anno hanno emesso due francobolli celebrativi del giornale La Repubblica (il 14 gennaio) in occasione del quarantesimo anniversario di fondazione e del Corriere della Sera (il 5 marzo), che di anni ne ha cento in più. Le caratteristiche tecniche dei due francobolli sono abbastanza simili.

In entrambi i casi la vignetta affigura la prima pagina del primo numero del giornale e i francobolli sono stampati su carta bianca autoadesiva, con una tiratura di 800mila pezzi e un valore di emissione di 95 centesimi, pari al costo di primo porto di una lettera ordinaria.

Le vignette si completano con le scritte d’uso: 1976-2016 40° della fondazione, nel caso di Repubblica e 1876/2016 140 anni di storia, per il Corriere.

I due valori differiscono per il formato, verticale di 30 mm per 40 nel primo caso e orizzontale di 48 mm per 40 nel secondo. Entrambi possono essere acquistati presso gli uffici postali abilitati, gli “Spazio Filatelia” di Roma, Milano, Venezia, Napoli, Trieste, Torino, Genova e sul sito delle Poste.

[dropcap]N[/dropcap]on è la prima volta che le Poste Italiane rendono omaggio a dei prodotti della stampa quotidiana. È già avvenuto con Il Giorno (2010), Il Corriere Adriatico (2006), L’Unione Sarda (2009), La Gazzetta dello Sport (1996). Due anni fa, nel 2014, era stato ricordato il 350° anniversario dalla fondazione del più antico quotidiano italiano, La Gazzetta di Mantova. In questo caso siamo di fronte a due ricordi dentellati dei due più diffusi quotidiani italiani.

Mettendo insieme tutti questi francobolli, e magari aggiungendone alcuni celebrativi di riviste, quali Civiltà Cattolica o Nuova Antologia, si può mettere insieme una piccola ma interessante tematica sulla stampa e la diffusione dell’informazione.Corriere della Sera

È evidente che l’importanza della stampa, e di quella quotidiana in particolare, in una democrazia avanzata giustifica ampiamente queste celebrazioni. Quello che non si comprende come mai queste celebrazioni avvengano spesso in anniversari non pieni (centenario o cinquantenario o multipli), come nei due casi qui descritti o come nel caso de L’Unione Sarda, avvenuto nel 120° anniversario dalla fondazione.

[dropcap]L[/dropcap]’altro dubbio che non può non essere evidenziato è relativo alla scelta dei soggetti da celebrare. Dal 1996 (Gazzetta dello Sport) sono trascorsi vent’anni, nel corso dei quali tutti i giornali italiani hanno avuto una loro celebrazione, ma solo questi sono finiti su di un francobollo. È difficile pensare che giornali come Il Messaggero, Il Resto del Carlino, La Nazione e tanti altri siano più o meno importanti, sia per diffusione che per storicità, di quelli che li hanno preceduti tra i dentelli. È più probabile che anche in questi casi sia entrato in funzione il più importante degli sport nazionali: la raccomandazione!

Alessandro Fabbri