Dobbiamo fare attenzione ai nemici ‘nascosti’ della salute, per mantenere il nostro fisico a lungo sano. Ciò non significa complicarsi la vita con farmaci, a volte inutili ed eccessive precauzioni. Diviene, però, un obbligo fare molta attenzione ai nemici ‘nascosti’ della salute. La prima prevenzione avviene a tavola, quindi, oltre a praticare movimento, leggiamo bene le etichette di ciò che assumiamo. 

L’intervento della dottoressa Anna Villarini, al 19° congresso nazionale della Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare (SIPREC) a Roma il 16 settembre 2021 é stato chiaro. Non è solo per l’apparato cardiovascolare che dobbiamo curare, in primis la scelta del cibo. L’alimentazione per tanti anni è stata lasciata in disparte dalla medicina. Ora l’abbiamo riscoperta.

I nemici ‘nascosti’ della salute: alimentazione Vs patologie cardiovascolari e oncologiche

Ecco la verità in fatto di prevenzione delle patologie cardiovascolari e oncologiche.
L’alimentazione corretta ed equilibrata é in grado, da sola, a limitare l’insorgenza di un vasto numero di patologie. La prevenzione é sicuramente più completa se si pratica attività fisica. Non dimentichiamo, inoltre, che informarsi e conoscere gli alimenti é un fattore indispensabile. Solo così possiamo scegliere gli amici e i nemici della nostra salute. Si tratta del primo passo ed é importante. Sempre più di frequente, la frenesia della vita quotidiana, porta all’acquisto di prodotti confezionati che possono nascondere delle insidie ‘occulte’.
Troppo sale e zuccheri semplici, grassi saturi e trans non sono amici dell’organismo. Diviene così una buona e saggia abitudine imparare a leggere con attenzione le etichette alimentari.

I nemici ‘nascosti’ della salute: cultura del cibo

Il cibo, spiega la dottoressa Anna Villarini, biologa nutrizionista, professoressa a contratto all’Università di Milano e ricercatrice presso l’Istituto Nazionale Tumori di Milano, può rappresentare una difesa in più per proteggerci, ma può fare anche dei danni. Già semplicemente mangiare troppo (le ‘grandi mangiate’ sono un elemento purtroppo caratteristico della cultura italiana, soprattutto al Centro-Sud) e aumentare di peso, soprattutto a livello addominale, comporta la produzione di sostanze ad azione infiammatoria che, liberate in circolo, favoriscono l’insorgenza delle malattie cardiovascolari”. La verità é che mangiamo troppo e mangiamo male.

Tutti sanno che il sale è uno di quei condimenti che possono aumentare il rischio di ipertensione arteriosa – soprattutto negli anziani – e l’ipertensione è il principale fattore di rischio per le patologie cardiovascolari. Nonostante ciò consumiamo ogni giorno tantissimi alimenti salati (formaggi, salumi, cibi in scatola) e usiamo troppo sale come condimento; l’eccesso lo fa diventare un cibo che danneggia.
Consumiamo anche troppi zuccheri semplici non solo come tali o all’interno dei dolci. Soft drink, bibite e succhi confezionati possono infatti contenere molto zucchero; per questo le grandi società scientifiche
di cardiologia, sia europee che americane, sconsigliano il consumo di bevande zuccherate. Ma lo zucchero è ‘nascosto’ anche in tantissimi alimenti. Lo troviamo nel ketchup ad esempio, nelle insalate di mare industriali e in molti cibi industriali salati, senza rendercene conto”.

Dovremmo abituarci a leggere con attenzione le etichette alimentari, in particolare la lista degli ingredienti.

Ma il cibo ci può far anche bene. “Mangiare frutta e soprattutto verdura di stagione, afferma la dottoressa Villarini, aiuta molto la salute cardiovascolare perché apporta sostanze antiossidanti e fibre.
Le fibre
,
 oltre a indurre senso di sazietà, riducono l’assorbimento di grassi saturi e del colesterolo e questo rappresenta già un elemento positivo. Gli antiossidanti contrastano gli effetti di quelle sostanze ossidanti che potrebbero andare a danneggiare arterie, tessuti e cuore. Sempre tra i vegetali, devono entrare a far parte di una dieta sana legumi e cereali, non raffinati, ma integrali, anch’essi ricchi di fibre che aiutano a controllare l’apporto di zuccheri e grassi. Anche la frutta a guscio, come le noci, ricche di omega-3, in piccole quantità (sono molto caloriche, dunque non bisogna superare i 30 g al giorno) può entrare a far parte di una dieta amica del cuore. Sul versante delle proteine, è consigliabile ridurre il consumo di carne e aumentare invece quello di pesce, in particolare di quello grasso, ricco di omega-3 ad azione antinfiammatoria e protettiva per il cuore e le
arterie. Il consumo di crostacei, ricchi di colesterolo, va limitato a una volta a settimana, ma non va demonizzato perché sono comunque più sani dei grassi saturi contenuti nei formaggi che consumiamo su base quotidiana, anche sotto forma di grana grattugiato sulla pasta”.

I nemici ‘nascosti’ della salute: grassi ‘vegetali-buoni’ e grassi ‘animali-cattivi’

Non è veritiera nemmeno la distinzione tra grassi ‘vegetali-buoni’ e grassi ‘animali-cattivi’.
La dottoressa Villarini ha spiegato: “L’olio extravergine d’oliva è fatto principalmente da oleico, un grasso insaturo amico del
cuore (attenzione però, deve essere ‘extravergine’ e non ‘olio d’oliva’), naturalmente nelle giuste quantità; se non si superano i 30 gr al giorno, non si ingrassa e proteggiamo cuore e arterie. I grassi vegetali sono generalmente buoni, a meno che non vengano ‘lavorati’ cioè estratti con dei solventi e poi raffinati per eliminare le tracce dei solventi, come accade per esempio con l’olio di palma e con altri oli vegetali. Quando vengono lavorati, questi grassi, pur essendo vegetali, diventano ‘cattivi’, al punto da essere indicati come il principale fattore di rischio cardiovascolare legato al consumo di grassi. Nel corso della raffinazione infatti la molecola di questi grassi cambia, il riscaldamento ne modifica la conformazione, facendola ‘girare’; questa ‘rotazione’ si verifica più o meno nel 50% delle molecole di un grasso vegetale raffinato (succede anche nel grasso del dado vegetale). I grassi che ne derivano si chiamano in configurazione ‘trans’ (sono i famosi grassi ‘trans’) e sono particolarmente pericolosi per le arterie e per il cuore”.

Tra i grassi animali troviamo dei ‘Robin Hood’ della salute cardiovascolare: sono gli omega-3 del pesce azzurro (che è anche il pesce più economico)e quelli contenuti nella frutta secca a guscio. Fanno benissimo alla salute del cuore ma attenzione a non esagerare con le quantità perché, come tutti i cibi ricchi in grassi, sono un concentrato di calorie.
Ecco perché diviene importante imparare a distinguere I nemici ‘nascosti’ della salute!