Roy Paci si è aggiudicato quest’anno il “Prix Champagne de la Joie de Vivre” per l’Italia, perché considerato da “The Comité Champagne” la personalità del nostro Paese più vicina alle caratteristiche del prestigioso vino francese.

Il Comité Champagne è l’associazione che rappresenta gli interessi dei produttori indipendenti d’oltralpe di Champagne. L’organizzazione interprofessionale dello Champagne è uno strumento di sviluppo economico. Il Comité Champagne mette le due professioni in relazione tra loro e conduce una politica di qualità costante e di valorizzazione del patrimonio comune della denominazione.

I Servizi Tecnici del Comité Champagne sviluppano programmi di ricerca in viticultura e enologia all’avanguardia. Un’altra delle missioni del Comité Champagne è la valorizzazione dei vini di Champagne e il rispetto della loro identità. Il dipartimento Denominazione e comunicazione crea e diffonde una molteplicità di strumenti per far conoscere i vini di Champagne.

Va a Roy Paci il Prix Champagne de la Joie de Vivre 2014, il riconoscimento che il Comitè Champagne attribuisce a personalità che interpretano gioia di vivere, positività e ottimismo. Tutte qualità che la carriera dell’autore di “Toda Joia Toda Beleza” e “Viva la vida” testimonia con pienezza e coerenza.

Per Roy Paci la gioia di vivere è “la possibilità di dare agli altri la felicità, di poter portare attraverso la musica il sorriso anche  nei luoghi più difficili. Ho suonato nelle favelas brasiliane, negli slum indiani, nei villaggi in Africa. La gioia che si leggeva soprattutto sui volti dei bambini era legata alla vita stessa”. Il musicista, che si è raccontato nella serata che il Comité Champagne gli ha dedicato a Milano da Presso, ha ricordato il suo primo incontro con il vino più celebrato del mondo: “Avevo sedici anni e in una rimpatriata di famiglia era stata stappata una bottiglia di Champagne Millesimato dell’82”.

L’evento, dove le ricette elaborate dallo chef stellato Tommaso Arrigoni sono state abbinate a sei Champagne, ha riservato anche la sorpresa che Roy Paci ha regalato agli ospiti e agli amici presenti: un arrangiamento speciale di un suo brano. Amicizia che per Paci è la condivisione di e dolori, “una cuvée rara che caratterizza uno stile di vita semplice e allo stesso tempo prezioso”. “Dedico questo premio ai miei genitori, ha concluso il musicista, che da sempre desiderano visitare la Francia e con i quali  spero un giorno di riuscire a bere un bicchiere di Champagne all’ombra della Tour Eiffel”.

Anche l’edizione 2014 del Prix Champagne della Joie de Vivre vede la musica protagonista. Nel 2013 il Prix era andato a Malika Ayane. Il Comité Champagne è l’ente semipubblico che rappresenta tutte le Maison e i viticoltori della Champagne, la regione vitivinicola francese he si estende a circa 150 km a est di Parigi. Il Bureau du Champagne in Italia è parte di una rete di 14 uffici di rappresentanza del Comité Champagne attivi nei principali mercati del mondo.

Le uve di Champagne sono il collegamento tra un terroir unico e un metodo ancestrale di produzione del vino. La storia affascinante di queste uve inizia con un lungo periodo di gestazione. Il complesso frutto che ne risulta raggiunge il culmine dopo 15 mesi di cure e di attenzioni costanti.

Delimitata da una legge del 1927, l’area di produzione a denominazione Champagne (AOC) si estende per poco più di 34.000 ettari sul territorio francese, a circa 150 chilometri da Parigi, e comprende 319 cru (ossia comuni) in cinque dipartimenti: la Marne (67%), l’Aube (23%), l’Aisne (9%), la Haute-Marne e la Seine-et-Marne.

La superficie vitata è ripartita in 4 principali grandi regioni – la Montagne de Reims, la Vallée de la Marne, la Cote des Blancs e la Cote des Bar – su cui contano poco meno di 281.000 particelle della consistenza media di 12 are.

Sono 17 i villaggi che godono storicamente della denominazione grand cru e 44 quelli classificati come premier cru. Le tre componenti principali del terroir della Champagne – clima, terreno e orografia – si combinano tra loro in modo assai particolare per dar vita a un mosaico di micro-terroir dalle caratteristiche uniche, dal quale l’esperienza di 15.000 vignaioli sa trarre solo il meglio.

L’Italia è il settimo mercato in termini di volumi: nel 2013 sono state importate nel nostro paese 5,3 milioni di bottiglie.

I gusti degli italiani si distinguono nel panorama mondiale del consumo di Champagne per la particolare domanda di bottiglie di pregio. I millesimati, vini ottenuti da uve di una sola vendemmia, rappresentano da soli il 7% delle importazioni. Le cuvée speciali, che costituiscono il top di gamma di ogni produttore, detengono il 6,2 del mercato italiano. Gli Champagne rosé si attestano nel 2013 al 5,6% del mercato.

Gli italiani sono da sempre consumatori molto legati ai grandi marchi: l’86,3% è infatti la quota di mercato detenuta dalle Maison, i vignerons e le cooperative detengono rispettivamente il 10,8% e il 2,9% del mercato.

Il Prix è anche social con l’hashtag #JOIEDEVIVRE2014.