L’Ala Scaligera, che si eleva lungo il lato settentrionale della Rocca di Angera (Va), stretta tra la cinta muraria e i resti della torre più antica, risale a prima della metà del XIII secolo.

Il palazzetto è costruito con piccoli conci di pietra d’Angera, un calcare resistente ma di facile lavorazione e dalla gradevole tinta roseo-giallognola, che deve buona parte della sua fortuna alla facilità di trasporto dalla cava a tutto il territorio milanese attraverso il Ticino e la rete dei canali lombardi.
L’Ala Scaligera trae il proprio nome dai motivi araldici, rombi e stemmi, affrescati sulle ampie campiture all’interno, unica testimonianza rimasta del sostanziale intervento voluto da Bernabò Visconti (morto nel 1385). La denominazione di Ala Scaligera deriva proprio dalla presenza dei motivi araldici della consorte di Bernabò, Regina della Scala.
L’intera ala tra il 2015 ed il 2017 è stata sottoposta ad un importante intervento di ristrutturazione e restauro conservativo teso a potenziare l’offerta culturale della Rocca mediante la realizzazione di uno spazio dedicato ad ospitare mostre d’arte, permettendo la lettura delle testimonianze decorative esistenti.naugurazione Ala Scaligera e mostra Continuum presso la Rocca di Angera
Tale intervento ha incluso la ricostruzione della soletta divisoria tra il piano terreno, attualmente meno elevato di quello originale, e il primo piano, la creazione di un collegamento interno tra i piani e il recupero degli affreschi e degli intonachi originali.
L’accesso alla nuova ala espositiva avviene attraverso la tinaia nel piano seminterrato e garantisce grazie al vano scala con ascensore, l’accessibilità ai piani superiori dell’intero castello anche ai i visitatori diversamente abili.
L’impianto decorativo che ci è stato restituito dopo l’attento lavoro di restauro, si ripete uguale in tutte le sale.  Dopo una fascia inferiore di circa 60 cm dipinta a finta boiserie, troviamo un registro più ampio con rombi bianchi e neri che termina nella fascia superiore con specchiature che alternano motivi floreali con il biscione Visconteo e la scala simbolo dell’omonima famiglia. L’apparato decorativo si conclude nel bordo superiore con travature illusionistiche che probabilmente si accordavano con l’antico soffitto ligneo.

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