Oggi prendono il via le votazioni per eleggere il nuovo Capo dello Stato.

Da settimane circolano decine di nomi di papabili eletti; soliti personaggi della politica vecchia e nuova.

Chiunque sarà eletto e soggiornerà per i prossimi 7 anni al Quirinale, sappiamo bene che difficilmente si atterrà al mandato costituzionale , che seguirà pedissequamente i poteri che gli attribuisce la Costituzione; difficilmente fungerà da “semplice notaio” rispetto gli atti di governo e Parlamento.

Gli ultimi 4 presidenti, da Cossiga al Napolitano bis, hanno “dettato la linea politica” da seguire, hanno indossato l’abito più consono ad una repubblica presidenziale di stampo anglosassone, con la relativa libertà di movimento.

Nessuno potrà negare che Cossiga (nel suo ultimo anno e mezzo, perchè nei precedenti 5 era stato un vero e proprio notaio) Scalfaro, Ciampi, Napolitano I e II non abbiano influito concretamente nella vita politica e istituzionale italiana.

Ebbene, da semplice cittadino italiano rispettoso della più alta carica dello Stato , mi permetto di porre due domande, di fare due richieste a colui che sarà eletto tra poche ore.

Visto che il Presidente della Repubblica è l’emblema dell’unità della Nazione, e rappresenta l’Italia e di conseguenza tutti i cittadini italiani, chiedo ossequiosamente di difendere e proteggere la vita delle famiglie italiane, di avere a cuore il loro benessere.

Mi spiego.

La vita dei cittadini si basa fondamentalmente sulla famiglia (articoli 29,30,31della Costituzione), e visto l’articolo 31 che prevede :”La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia…..”, chiedo al futuro presidente di incentrare il suo mandato proprio su questo dettame.

Parrebbe un’ ovvietà, qualcuno mi direbbe che è l’argomento principale che anche i predecessori hanno avuto come priorità nella loro agenda, ma evidentemente la linea seguita non è stata efficace visti i risultati ottenuti e la situazione che è andata via via peggiorando.

Una situazione grave, che ha creato e crea numerosi drammi, che ahi noi non fanno neppure più notizia , che non sono più degni delle prime pagine dei giornali o dei titoli e dei servizi dei telegiornali.

Perchè i suicidi per mancanza di lavoro sono ormai notizie prive di risalto e vengono pubblicate solamente da testate locali con brevi trafiletti, con pari importanza di un mercatino rionale, o una sagra patronale.

Un esempio, eccolo: “Donna di 52 anni residente a Besana scompare da casa. Viene trovata morta martedì sotto le ruote di un treno appena uscito dalla galleria tra Dervio e Bellano. Quattro righe sui giornali fatto archiviato come l’ennesimo caso di depressione. Non è così. Dietro c’è ben altro. La donna si è uccisa perché il giorno prima aveva ricevuto una lettera di licenziamento dalla fabbrica dove lavorava da anni. La paura di non poter più avere una vita dignitosa l’ha portata al gesto estremo. Eppure quasi nessuno ne ha parlato.” Ebbene, futuro Presidente la mia prima domanda , la mia prima richiesta riguarda il rispetto della dignità delle persone, di attuare tutte le misure necessarie affinchè le persone possano avere un minimo di benessere economico, di avere a “cuore” la vita degli italiani e delle loro famiglie e non i parametri Europei stabiliti da tecnocrati cinici e rapaci che considerano le persone solo come numeri in ragione di PIL , di debito, di deficit, e degli sciagurati Trattati europei che tutti suoi predecessori hanno ratificato “da buon notaio”.

La seconda domanda che porrei riguarda la sicurezza e le leggi che dovrebbero tutelare i cittadini.

Un esempio eclatante che spiega esaurientemente la situazione attuale proviene sempre dalla cronaca locale.

 Furto in villa sventato… dal vicino di casa: è stato grazie all’iniziativa di un poliziotto, in servizio in un Commissariato di Milano ma residente a Legnano, che il piano di due ladri albanesi è finito in fumo, con tanto di arresto per uno dei due. L’agente, che non era in servizio e si trovava in casa, l’altro pomeriggio si è accorto che nella villa accanto alla propria abitazione si stavano introducendo due sconosciuti.
Immediatamente ha chiamato il Commissariato di via Gilardelli e ottenuto l’invio di una pattuglia. All’arrivo dei colleghi è entrato con loro nell’abitazione. Subito i poliziotti hanno sentito un rumore di vetri infranti nella parte opposta della villa e, correndo verso l’origine del suono, hanno trovato uno dei due ladri che tentava di nascondersi  che poi, vistosi scoperto, ha aggredito i poliziotti con un cacciavite.
La colluttazione è stata dura e gli stessi agenti hanno riportato lesioni di una certa serietà (20 giorni per uno,30 per il poliziotto legnanese) ma le forze dell’ordine sono riusciti a bloccare e arrestare il ladro, un trentenne albanese. Già processato per tentato furto in concorso, danneggiamento, resistenza e lesioni, il giovane è stato condannato ad un anno di reclusione ma rimesso in libertà con pena sospesa”(articolo da “La Prealpina”).

Chiederei al futuro Presidente se si possono continuare a promulgare certe leggi che creano tali situazioni e che impediscono una serena vita quotidiana, l’intimità delle famiglie, e che sviliscono per non dire annullano l’operato e i sacrifici dei tutori dell’ordine.

Se per presunte ragioni economiche si possono continuamente promulgare normative favorevoli ai criminali e legiferare provvedimenti “svuota carceri”.

Ecco esimio Presidente, da cittadino le chiedo di essere più attento ai bisogni primari dei suoi connazionali, degli italiani, che sono ormai stanchi di vedersi abbandonati dalle Istituzioni, di non essere considerati minimamente da coloro che guidano la Nazione, che sono ormai allo stremo e che conseguentemente non credono più nello Stato.

Sia pure un “non notaio” , sia pure interventista, ma sia sensibile alle richieste del popolo.

Sia un “partigiano” come Sandro Pertini che combatté per la democrazia, la libertà, il benessere dei i suoi connazionali, per l’ amore che nutriva per il suo Paese.

Sia come Pertini, che si considerava come un “qualsiasi” onesto cittadino, che si considerava un italiano “qualunque”, che non usufruisce di scorte, che abita in un decoroso alloggio non lussuoso ( Pertini durante il suo “settennato” risiedeva in una mansarda di 35 mq), che, prima di tutto e soprattutto ama l’Italia.

 

Massimo Puricelli
Legnano(MI)