Il  Mercato Centrale Milano apre le sue porte, per proporre al pubblico un mondo dedicato alla gastronomia e a tutto ciò che ruota intorno ad essa!

Nel cuore della Stazione Centrale ecco, allora, due piani di botteghe del gusto, un mulino, un ristorante, un mercatino biologico, un laboratorio radiofonico, una scuola di cucina, un’area eventi, servizi digitali ed ecocompattatori per dare nuova vita alle bottiglie in PET.
Non solo un centro del gusto dove fare la spesa e mangiare: il Mercato Centrale Milano si conferma fra i protagonisti del progetto di rigenerazione dell’area intorno alla stazione e si propone come nuovo luogo di incontro, condivisione e produzione di contenuti culturali.
Una lanterna accesa al centro della città, tutti i giorni dalle 7 a mezzanotte, in un’atmosfera unica e diversa che dalle 18 trasforma il luogo con i colori e le esperienze della Milano da bere.
Finalmente, dopo lo stop imposto dall’emergenza sanitaria, ha aperto il Mercato Centrale Milano: il lato ovest della Stazione Centrale che dà su Piazza IV Novembre e via Sammartini è tornato così a nuova vita, animandosi dei profumi, sapori, suoni e colori del progetto firmato Umberto Montano, imprenditore della ristorazione, in collaborazione con il gruppo Human Company, leader in Italia nel settore del turismo all’aria aperta.

Sul modello di quanto già fatto nel 2014 a Firenze al primo piano dello storico mercato di San Lorenzo, nel 2016 a Roma in Stazione Termini e nel 2019 a Torino a Porta Palazzo, la struttura meneghina conferma la formula vincente di Mercato Centrale, fatta di artigianalità, territorio, incontro e vocazione culturale: molto più di un luogo dove mangiare e fare la spesa, una destinazione in cui cibo e cultura s’incontrano generando forte condivisione sociale.
Proprio partendo da progettualità culturale e rigenerazione urbana, si è svolta al mattino la conferenza di presentazione alla presenza dei quattro Sindaci delle città in cui si trova Mercato Centrale e dei protagonisti che hanno contribuito alla realizzazione della struttura di Milano. Il dibattito è stato moderato da Umberto Montano. Hanno preso parte il sindaco di Firenze Dario Nardella, la sindaca di Torino Chiara Appendino, e, in rappresentanza della sindaca di Roma Virginia Raggi, il suo assessore allo Sviluppo Economico e Lavoro Andrea Coia insieme al sindaco di Milano Beppe Sala, pronto ad accogliere il nuovo progetto nella sua città. Oltre alle istituzioni, hanno preso parte al dibattito Alberto Baldan, amministratore delegato di Grandi Stazioni Retail, eAlberto Torsello, architetto progettista e coordinamento esecutivo.

Il Mercato è infatti un ulteriore tassello di Cantiere Centrale, il grande piano di rigenerazione in corso nell’area della Stazione, fortemente voluto dal Comune, Grandi Stazioni Retail e Ferrovie dello Stato con l’obiettivo di renderla un luogo più accogliente e sicuro per i milanesi e i turisti.
Alla conferenza di presentazione ha preso parte anche Alessio Bertallot, direttore artistico di Radio Mercato Centrale, che esprime invece la vocazione culturale e l’anima artistica del progetto che, a Milano, troverà il suo spazio fisico nel laboratorio radiofonico.

«L’impresa del futuro deve preoccuparsi di uscire quanto prima dalla logica del guadagno ad ogni costo. È evidente che ogni impresa si debba basare sulla produzione del reddito ma è  sempre più necessario che presti molta attenzione alla qualità degli utili» dichiara Umberto Montano, Presidente e Fondatore di Mercato Centrale «Le opportunità per produrre “guadagni di qualità” dipendono solo dagli strumenti messi in campo dall’impresa per compiere atti di condivisione col pubblico e con il territorio, che vadano oltre lo scambio commerciale e quelli fondamentali, a mio parere, sono: la condivisione, la passione e il sapere.
La realizzazione di questo progetto gigantesco ne è l’esempio. L’immediata corrispondenza di intenti tra noi e Grandi Stazioni Retail, tra noi e le autorità del Comune di Milano – sindaco in primis – grazie ai suddetti valori messi in campo senza esitazione, hanno permesso la nascita di questo spazio che in origine non ispirava minimamente quel che poi è diventato.
Sono orgoglioso di potere ammettere che, già da tempo, questa è la politica prevalente di Mercato Centrale e la si concretizza soprattutto con il pubblico, perché accoglie e condivide progetti a tutto campo, favorisce o alimenta passioni che vanno oltre la pura professionalità, genera permanentemente occasioni di scambio di sapere molto articolate. Ed è proprio su questi valori che  costruisce anche la garanzia per i suoi molti e  meravigliosi lavoratori e la sua scommessa per il domani
».

«Un’idea che si concretizza e che finalmente,  con questa inaugurazione, diventa realtà.  Oggi tanti sono i tasselli che ben si incastrano uno all’altro. Dopo mesi di incertezza e di sospensione a causa della pandemia, ci siamo: anche Mercato Centrale apre.
A riprova che con le giuste sinergie si può fare. La Stazione può continuare il suo percorso di cambiamento
» commenta Alberto Baldan, amministratore delegato di Grandi Stazioni Retail «In questi spazi trasformati e aperti alla condivisione di cibo, di prodotti di prima qualità e di persone (cittadini e viaggiatori insieme), c’erano uffici dimenticati e chiusi da oltre vent’anni.
Ora, restituiti alla città, contribuiscono a quel dialogo serrato con il quartiere in cui crediamo da sempre. Un esempio virtuoso da seguire, reso possibile  dalla collaborazione e dalla costante interazione con gli enti pubblici. E anche un esempio del lavoro che Grandi Stazioni sta completando nelle altre 14 grandi stazioni italiane
».

Il Mercato non è fatto solo di cibo e, proprio in virtù della sua natura, è un luogo dove si potrà fare di tutto, da vivere tutti i giorni dell’anno dalle 7 a mezzanotte.
Si può scegliere di sedersi a mangiare o girare tra le botteghe per fare la spesa, oppure decidere di fare arrivare il Mercato a casa, ordinando le bontà degli artigiani a domicilio, incontrare persone o starsene da soli a studiare, leggere o lavorare, scoprire l’arte, riciclare la plastica, partecipare a laboratori, presentazioni o corsi di cucina, ma anche ascoltare buona musica.
Uno spazio contemporaneo che al tramonto assume una veste originale: le luci cambiano e si abbassano con i tratti colorati e le atmosfere dell’aperitivo, della cena e della vita notturna.

NON SOLO CIBO – IL LABORATORIO RADIOFONICO

Il Mercato è un luogo dove si può ascoltare tanta buona musica e dove nascono pensieri che si fanno progetti pronti a prendere forma e ad evolversi nel tempo. Radio Mercato Centrale ne è l’esempio più evidente: un progetto nato come web radio con Alessio Bertallot in qualità di direttore artistico, che oggi trova il suo spazio fisico all’interno del Mercato milanese, con il primo laboratorio radiofonico.
La web radio qui evolve in un’installazione artistico-radiofonica in cui a dischi strumentali brevi si alternano soundscape di Milano, vere e proprie “cartoline sonore” della città.
Conduttore radio e raffinato selector, Alessio Bertallot è il volto rappresentativo di quella che può essere definita una bottega culturale, in cui si alterneranno i personaggi della scena artistica milanese e nazionale.
La vocazione artistica del Mercato Centrale Milano si traduce non solo nella nascita del primo laboratorio radiofonico ma anche nella creazione dell’installazione visivo-sonora Suoni e Forme Metropolitane realizzata da Alessio Bertallot in collaborazione con l’artista fotografo Maurizio Galimberti nell’ambito di Fuorisalone.

Commenta Alessio Bertallot: «La mia collaborazione con il Mercato Centrale è iniziata qualche anno fa con la creazione di una web radio. Continua oggi con una art-radio, Radio Mercato Centrale, che suona la musica prima che sia musica: i paesaggi sonori di Milano.
È un andare oltre la radio, verso modi e contenuti nuovi rispetto alla visione tradizionale del mezzo. Proseguire su questa strada, individuando modi e soggetti artistici, dando spazio al nuovo, così come faccio da tempo per la musica, è ciò che auspico di riuscire a fare, convinto che la distribuzione e divulgazione di qualità e bellezza sia, oltre che il denominatore comune fra me e Mercato Centrale, anche il modo migliore per nutrire l’anima
».

GLI EVENTI

Così come già avvenuto a Firenze, Roma e Torino, anche a Milano il Mercato Centrale si conferma attore dellariqualificazione della città, pronto fin da subito ad inserirsi nel tessuto sociale, creando legami e sinergie con le realtà presenti sul territorio.
A completare l’offerta del Mercato, infatti, vi è un’area interamente dedicata agli eventi, lo Spazio Fare, con un fitto calendario che prenderà il via dalla seconda settimana di settembre.
Ci saranno interviste, incontri e i dibattiti con artisti e musicisti e non mancheranno le presentazioni di libri, piccole esposizioni di arte, laboratori culturali, sia per adulti che per bambini. Gli eventi al Mercato Centrale Milano sono gratuiti e aperti a tutti.

DIGITAL&ECO – I SERVIZI DI MCM

A Milano digitalizzazione e una particolare attenzione all’ambiente migliorano servizio ed esperienza.
Zerofila è il servizio che permette di gustare le bontà degli artigiani ordinandole comodamente online (suzerofila.mercatocentrale.it) per consumarle al Mercato o portarle via, saltando la coda.
L’apertura milanese dà il via anche alla partnership con cosaporto.it, la start up tutta italiana che ha rivoluzionato il mondo del delivery. Con un semplice click sarà possibile ordinare le bontà delle botteghe e riceverle comodamente dove si vuole, oppure farle recapitare per fare un regalo, gustando le bontà degli artigiani anche fuori dal Mercato.

Un’altra novità è rappresentata dai ecocompattatori CORIPET, un’innovativa modalità di raccolta selettiva che incentiva il processo “bottle to bottle”.
Le bottiglie di plastica PET vengono raccolte e riciclate per diventare rPET (PET riciclato), che può essere usato nella produzione di nuove bottiglie.
Riciclare è facile e vantaggioso, non solo per l’ambiente: basta scaricare l’app, inserire le bottiglie vuote nell’ecocompattaore e raccogliere i punti che danno diritto a premi speciali all’interno del Mercato e del circuito CORIPET. Il servizio è aperto a tutti.

IL PROGETTO ARCHITETTONICO

Il progetto architettonico e la direzione lavori sono stati affidati a TA (Torsello Architettura), studio di architettura di Venezia che raccoglie l’esperienza maturata dall’architetto Alberto Torsello nei settori della progettazione, del restauro e dell’interior design.

“Il progetto di Mercato Centrale Milano usa alcuni materiali presenti nella storica stazione” dichiara Alberto Torsello “creando un nuovo modello lineare e non più circolare del mercato stesso.
Lo spazio lineare su due livelli, la conservazione dei segni dell’uso e delle trasformazioni dell’edificio, il sistema delle connessioni orizzontali e verticali, la luce e il tempo sono alcuni dei temi sui quali si è sviluppato il progetto.
Al centro, il pavimento in lastre di ferro su cui prendono forma le molteplici attività di Mercato Centrale. Architettura e comunicazione si fondono in un continuo dialogo tra arti e funzioni.”.

LA COMUNICAZIONE

La comunicazione di Mercato Centrale è da sempre curata da Almagreal, agenzia di strategic branding e creatività fiorentina guidata da Giulia Reali.
Per la struttura milanese, Almagreal, con il contributo degli artisti Jonathan Calugi, Simone Brillarelli e Urto, ha creato un sistema di comunicazione che – come nella natura di Mercato Centrale – dialoga con la città in cui si inserisce.
Se, per omaggiare il capoluogo lombardo, la grafica si rifà allo stile concreto dell’arte anni ‘50 lontana da ogni significato simbolico o astrazione formale, il registro verbale si ispira alla poesia visiva e alla poesia sonora degli anni ’70.
L’incontro di queste due diverse scelte stilistiche ha portato a un linguaggio visivo fatto di tratti diversi, segno grafico, elemento pittorico, parole, graffi, pennellate di colore, cancellature, carta incollata e sopra dipinta, in un vortice infinito che fa della stratificazione la legge dell’urbanità contemporanea.
L’idea è nata pensando alle pareti del Mercato Centrale come libri da sfogliare, un viaggio che consente di rintracciare il vissuto, le memorie, i segni, i simboli che nel corso dei decenni e degli anni a venire un frammento di muratura ha raccolto e raccoglierà in una sorta di archeologia del quotidiano.
Una comunicazione che vuole essere una pittura murale che insegue il rapporto con lo spazio, l’architettura e il tempo usando i tratti e segni come agenti di rivelazione, di scoperta, di manifestazione della memoria: una presenza forte che emerge dalla superficie bianca.