un simposio organizzato da aiipa (associazione italiana industrie prodotti alimentari)
Presentata nel corso dell’evento una ricerca condotta da GfK e promossa da Aiipa che ha coinvolto alcune associazioni pazienti.

Sono circa 33 milioni gli adulti a rischio malnutrizione in tutta Europa, 700 mila solo in Italia, con costi sociali stimati in 120 miliardi di euro, superiori a quelli dell’obesità[1] ma pur essendo clinicamente rilevante, molto sentita dai pazienti e fondamentale per una migliore risposta al trattamento, una corretta nutrizione clinica è ancora un aspetto troppo spesso sottovalutato, anche dagli specialisti di riferimento; servono quindi maggiore attenzione e strumenti nuovi anche dal punto di vista legislativo. E’ questa in sintesi la conclusione del simposio dal titolo “Alimenti a Fini Medici Speciali: dalla costo-efficacia ai percorsi assistenziali” organizzato da AIIPA (Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari) in occasione del congresso SINPE (Società Italiana di Nutrizione Artificiale e Metabolismo). L’evento, moderato dal professore Luca Gianotti, presidente SINPE, si è focalizzato sull’analisi dei recenti sviluppi e delle prospettive della nutrizione clinica, con particolare riferimento al valore degli Alimenti a Fini Medici Speciali (AFMS) e alla loro importanza dal punto di vista del paziente.
Nel corso dell’incontro l’On. Vittoria D’Incecco (componente della XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati) ha illustrato i contenuti di una proposta di legge presentata quest’anno con altri 38 deputati per favorire una corretta nutrizione clinica e combattere la malnutrizione attraverso la detraibilità fiscale, al pari delle altre spese mediche, degli Alimenti A Fini Medici Medici Speciali. Il provvedimento allineerebbe l’Italia ai più importanti Paesi europei e avrebbe un onere per l’erario pari a 6,6 milioni di euro per tre anni, ampiamente compensati dal risparmio in termini di costi sociali e dai benefici forniti a moltissimi cittadini che soffrono di importanti patologie quali tumori, disturbi neurologici o ictus, malattie respiratorie e demenza.
Uno scenario confermato anche da Isabella Cecchini, Direttore Ricerche sulla Salute, GfK che ha presentato una inedita ricerca condotta sulle associazioni pazienti e promossa da AIIPA che ha indagato il valore percepito degli Alimenti a Fini Medici Speciali.
Secondo le realtà intervistate, i problemi nutrizionali che gli Alimenti a Fini Medici Speciali contribuirebbero a risolvere, possono avere un impatto sui tassi di mortalità e sulla progressione della malattia: nella SLA, ad esempio, possono accentuare la perdita di massa muscolare mentre nei malati oncologici possono comportare l’interruzione delle cure. La malnutrizione può inoltre incidere sulle complicanze delle patologie, favorendo infezioni e piaghe da decubito e sono un fattore importante per una migliore risposta e aderenza alle terapie. Inoltre le associazioni hanno messo in evidenza le difficoltà e le preoccupazioni correlate alla nutrizione, con i pazienti che mettono in luce la necessità di un concreto bisogno di supporto sul tema. Nonostante questa situazione, nella relazione con il paziente gli specialisti di riferimento appaiono più attenti al monitoraggio della malattia e delle terapie farmacologiche rispetto alla nutrizione, con un conseguente senso di smarrimento e abbandono da parte dei pazienti. L’indagine ha quindi messo in evidenza la necessità di una consulenza mirata ai pazienti sugli aspetti nutrizionali (solo per alcune patologie, come per esempio, perla SLA – è prevista infatti la consulenza del nutrizionista e anche in campo oncologico questo aspetto è molto trascurato) e di un più facile accesso agli Alimenti a Fini Medici Speciali che oggi devono scontare processi di detraibilità molto eterogenei, con presunte e significative differenze tra Regioni ed in alcuni casi addirittura tra Province. L’indagine ha messo infine l’accento sulla necessità di consolidare il valore clinico della nutrizione, fare informazione su di una platea sempre più ampia di specialisti, definire delle linee guida allo scopo di codificare e rendere sistematica la consulenza nutrizionale.
Maurizio Muscaritoli, Professore Ordinario di Medicina Interna presso l’Università “La Sapienza” si è concentrato sul tema del costo-efficacia del supporto nutrizionale; un supporto che riveste grande importanza per il successo nel trattamento di un gran numero di pazienti,non solo nell’ambito della degenza ospedaliera ma anche a domicilio.L’intervento di Muscaritoli ha posto l’attenzione sul fatto che oggi gran parte dei fabbisogni metabolico-nutrizionali dei malati cronici non sono soddisfatti, con un conseguente impatto negativo sulla spesa sanitaria, visto che la malnutrizione per difetto causa riduzione delle difese immunitarie e altri problemi che possono portare a ricoveri in gran parte evitabili. Un problema che è destinato ad assumere un peso sempre maggiore a causa dell progressivo invecchiamento della popolazione e il conseguente aumento delle patologie croniche.

“L’evento di oggi ha dimostrato in maniera chiara l’importanza degli Alimenti a Fini Medici Speciali ai fini di una corretta nutrizione clinica e della costruzione di un Servizio Sanitario nazionale più equo e più attento sia alla qualità della vita del paziente che all’efficacia della spesa sanitaria – ha affermato Anna Paonessa, responsabile dell’area “Nutrizione e Salute” di AIIPA – Auspichiamo quindi che il decisore pubblico riconosca la necessità di un ampio accesso, attraverso lo strumento della detraibilità fiscale, a questa categoria di alimenti che in molte situazioni costituiscono dei veri e propri “salvavita”. “Gli alimenti a fini medici speciali contribuiscono in modo fondamentale alla cura e al miglioramento della qualità di vita di tanti cittadini. Per questo é importante continuare a battersi affinché la detraibilità di questi prodotti diventi un diritto riconosciuto anche in Italia. – ha affermato l’On. Vittoria D’Incecco, Componente della XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati – Sono ormai due anni che mi batto per raggiungere l’obiettivo di garantire l’estensione dell’istituto della detraibilità a quelle categorie di pazienti che soffrono di patologie gravi o si trovano in una situazione particolare a causa della quale devono alimentarsi in modo diverso dagli individui sani e, quindi, necessitano di alimenti particolari quali gli Alimenti a Fini Medici Speciali, specificamente formulati per corrispondere a tali esigenze cliniche. Non è più accettabile che gli Alimenti a Fini Medici Speciali non rientrino ancora nella categoria dei prodotti detraibili, sebbene siano somministrati su raccomandazione e sotto supervisione medica e costituiscano un insostituibile presidio terapeutico e un vero e proprio salvavita per determinate condizioni patologiche. Mi auguro che la Legge di Bilancio 2017 finalmente introduca questa norma voluta da me e da numerosi miei colleghi che, al di là dello schieramento politico, hanno deciso di condividere questa battaglia di civiltà che si rende tanto più necessaria se si guarda da un lato alla crescente de-ospedalizzazione per numerose categorie di pazienti e dall’altro all’ingente peso che il loro acquisto ha sulle famiglie”.

“La malnutrizione per difetto é una condizione che interessa pazienti costretti a convivere con patologie diverse: da quelle neurologiche, a quelle gastroenterologiche, fino ai tumori. In particolare, l’impatto della malnutrizione sui pazienti oncologici é molto spesso trascurato, nonostante le stime indichino come in questi soggetti i tassi di malnutrizione siano due volte più alti rispetto ad altri individui e come un paziente oncologico su cinque muoia per cause legate alla malnutrizione. Inoltre, nelle persone costrette a convivere con un tumore che si trovano in uno stato di malnutrizione – commenta Maurizio Muscaritoli, Professore Ordinario di Medicina Interna presso l’Università “La Sapienza” – si osservano scarse risposte ai trattamenti e peggioramento della prognosi e della qualità di vita; nei pazienti malnutriti sottoposti a chemioterapia si verificano invece maggiori effetti collaterali. In questo contesto é quindi fondamentale dar vita a percorsi diagnostico – terapeutico – assistenziali uniformi su tutto il territorio nazionale che riconoscano il ruolo della nutrizione clinica come strumento terapeutico imprescindibile, così da dare una risposta ai bisogni ancora insoddisfatti di molti dei nostri pazienti”.

[1] Dati SINPE – Società Italiana di Nutrizione artificiale e Metabolismo