Le cellule staminali emopoietiche vengono impiegate nella cura di gravi malattie ematologiche, immunologiche, metaboliche, genetiche e oncologiche. Recenti sviluppi nel campo della ricerca scientifica hanno permesso la guarigione di pazienti affetti anche da gravi malattie genetiche per le quali non esisteva cura.

Le cellule staminali sono “cellule madri” (indifferenziate o immature) che, a seguito di stimoli specifici, sono in grado di trasformarsi nelle cellule specializzate che compongono i diversi tessuti e organi umani.

Le staminali possono essere embrionali o adulte: le prime si trovano nell’embrione dal concepimento fino al 4° giorno di gestazione e sono totipotenti, cioè capaci di dar vita a tutti i tipi di cellule specializzate le adulte (attualmente, per ragioni etiche e legali, non è previsto l’uso di cellule staminali embrionali per finalità terapeutiche), le staminali adulte che sii trovano nel sangue del cordone ombelicale, nel midollo osseo, nel sangue periferico e nel tessuto adiposo, sono multipotenti, ossia capaci di trasformarsi in diversi tipi di cellule specializzate.

Le Cellule staminali del cordone ombelicale sono dunque staminali adulte e hanno la capacità di trasformarsi in tutte le cellule del sangue (per questa ragione vengono anche dette ematopoietiche). Si raccolgono in occasione del parto, sia naturale che cesareo, prelevando il sangue presente nel cordone ombelicale; la procedura di prelievo è sicura e indolore, sia per la madre che per il neonato.

Conservazione dedicata o eterologaLa conservazione si definisce dedicata quando le cellule staminali contenute nel sangue del cordone ombelicale vengono conservate a beneficio del neonato (uso autologo) o dei suoi consanguinei compatibili (uso eterologo tra consanguinei). Tale tipologia di conservazione può essere richiesta in forma gratuita al Servizio Sanitario Nazionale SOLO quando, al momento del parto o in fase prenatale, il neonato o un consanguineo risultino affetti da una patologia curabile con le staminali cordonali; oppure nel caso di famiglie a rischio di avere figli affetti da malattie geneticamente determinate. (Fonte: G.U. n. 303 del 31 dicembre 2009 – DECRETO 18 novembre 2009). In tutti gli altri casi, la famiglia può effettuare la donazione del sangue cordonale (conservazione eterologa). Per finalità preventive, invece, è possibile effettuare la conservazione dedicata al neonato o ai consanguinei presso strutture private estere, come Bioscience Institute, purché certificate.

Un’occasione irripetibile – Il parto è l’unica occasione, nel corso della vita di un individuo, in cui è possibile prelevare le proprie cellule staminali in modo non invasivo e crioconservarle ad uso dedicato al neonato o ad un familiare. Il sangue contenuto nel cordone ombelicale, ricco di cellule staminali, può essere raccolto con una procedura semplice e priva di rischi, prima che il cordone finisca tra i “rifiuti speciali” ospedalieri. In caso d’insorgenza di gravi malattie, le cellule staminali cordonali conservate possono essere impiegate per il nascituro o per un eventuale familiare compatibile (previa valutazione d’appropriatezza clinica). Gli oltre 30.000 trapianti di cellule staminali cordonali effettuati nel mondo, per la cura di molte patologie, confermano l’importanza e la validità scientifica della conservazione. Gran parte degli investimenti destinati alla ricerca, che una volta venivano impegnati nel settore farmaceutico, vengono oggi dirottati nel campo delle cellule staminali, rendendo possibili ulteriori sviluppi delle applicazioni cliniche.