Come clienti frequentiamo i gommisti circa 2 volte l’anno per il cambio gomme estivo e invernale ma anche per poter intervenire in situazioni di ruote tagliate, bucate o con problematiche strutturali ma se si volesse valutare questa opzione per il proprio futuro lavorativo?

Per farlo, secondo le nuove normative, servirà un diploma di elettrotecnica per gommisti ma anche acquisire tutte le competenze necessarie per poter iniziare ad operare nel settore.

Di cosa si occupa il gommista

Prima di procedere a comprendere esattamente cosa serve per iniziare a lavorare come gommista, cerchiamo di capire quale sia la sua professione e i suoi compiti in modo più preciso e approfondita- Conosciuto anche come “tecnico dei pneumatici” si occupa di riparazione, manutenzione e sostituzione di ruote per tipologie differenti di veicoli. Può essere verticalizzato e specializzato solo su auto, moto o camion oppure occuparsi indistintamente di tutte le possibilità citate.

Negli ultimi 30 anni questa professione ha subito un profondo cambiamento, non solo con l’ultima legge che richiede un diploma specifico ma anche per le normative sulle emissioni che hanno toccato anche questa specializzazione.

L’operaio qualificato conosce approfonditamente tutte le tipologie di gomme e possibilità di installazione, è in grado di fare check su assetto e convergenza, fare diagnosi in caso di malfunzionamento ed intervenire utilizzando software e attrezzatura.

Secondo l’ultimo aggiornamento di legge in materia di meccatronica, gli operatori che già lavorano nel settore hanno tempo fino a gennaio 2024 per acquisire le competenze necessarie tramite diploma e corsi per poter continuare a operare: chiaramente le officine che già hanno operatori formati non dovranno agire ma chi è specializzato in un solo campo (elettrauto, gommista, carrozziere, meccanico) dovrà obbligatoriamente specializzarsi e adeguarsi o rischierà di dover chiudere la propria attività.

Approfondendo la legge 224 dell’11 dicembre del 2012 e in vigore dal gennaio 2013 si legge che si va a sostituire ed integrare quanto già contenuto nella 122 del 1992. Particolarmente interessante è l’articolo 1 dove vengono fatti confluire meccanici, elettrauto, carrozzieri e gommisti in un’unica sezione con il nome di meccatronica.

Le attività che già alla data dell’entrata in vigore operavano sia come meccanico che come elettrauto sono state abilitate in automatico allo svolgimento di attività di meccatronica, le cose sono diverse per chi si occupava di una sola opzione: in questo caso viene richiesto un adeguamento professionale con corsi e diploma per poter colmare le lacune dell’abilità mancante e poter continuare ad operare regolarmente.

Quanto guadagna un gommista in Italia

Mentre si discute di un salario orario minimo al Governo, le persone che devono prendere una strada professionale cercano di comprendere anche quale sia la reale situazione italiana per quanto riguarda i profitti. Un’attività come quella del gommista ha una buona media su livello nazionale; la media parla di 20.000 euro circa di stipendio con una tariffa oraria di 10.30 euro all’ora.

Quanto costa aprire un’attività da gommista

Se stai pensando di specializzarti e aprire un’attività da gommista devi sapere che questa specializzazione richiede un investimento minore rispetto a quello di elettrauto o ad una tradizionale officina completa; se in questo caso possono bastare circa 30.000 euro come budget, nelle opzioni più complete serviranno circa 100.000 euro di investimento.